“Una finestra su Napoli” al festival teatrale “Trani di Scena”

Domani tocca a "Maghi si Nasce" Di Giacomo Rizzo e Armando Armano

lunedì 18 luglio 2005
"Una finestra su Napoli", scritto da Giuseppe Francavilla, è lo spettacolo in programma oggi, lunedì 18 luglio, alle ore 21, presso il Monastero di Colonna (posto unico 5 euro), nell'ambito del festival teatrale "Trani di Scena", organizzato dall'associazione Mimesis con la direzione artistica di Marco Pilone.

LUNEDI' 18 LUGLIO - MONASTERO DI COLONNA ORE 21.00
Compagnia Teatro Umoristico
UNA FINESTRA SU NAPOLI
Di Giuseppe Francavilla Con Valeria Di Corato, Silvia Bertrandino, Sabrina De Feudis, Roberto Di Leo, Giovanna Filannino, Michela Diviccaro, Dina Scaringi, Nina Di Magno, Nino Palumbo, Fabio Bollino, Carmela Di Lernia, Michele Lorusso, Laura Di Pilato, Amelia Mastrodonato, Giuseppe Francavilla, Giovanna Cilli, Angela De Rossi, Lucia La Macchia, Paola Lasala. Regia di Mario Francavilla.

Lo spettacolo, portato in scena dalla compagnia del Teatro Umoristico, è la più classica delle rappresentazioni della tradizione teatrale napoletana. "Pulcinella non vede il vero volto della sua città, vede soltanto la parte buona di una Napoli moderna", spiega l'autore Giuseppe Francavilla. "Accanto a lui San Gennaro, invece, si accorge del male che la pervade e la mostra sotto gli occhi increduli di Pulcinella. Lo spettacolo finisce con un messaggio di speranza, che parte da un gruppo di giovani che gridano contro la guerra e che affidano alle mani purificatrici del mare".



MARTEDI' 19 LUGLIO
- MONASTERO DI COLONNA ORE 21.00
Compagnia Giacomo Rizzo
MAGHI SI NASCE
Di Giacomo Rizzo e Armando Armano



Con Giacomo Rizzo, Corrado Taranto, Carla Schiavone, Guglielmo Capasso, Salvatore Esposito, Ernesto Martucci, Cinzia Mirabella, Rosario Russo, Diego Sanchez. Regia di Giacomo Rizzo Lo spettacolo è una novità scritta da Giacomo Rizzo a quattro mani con Armando Armano, giovane autore napoletano. La storia si svolge a Napoli in una portineria di un palazzo medio borghese dove il protagonista svolge la propria attività di custode. La famiglia, la necessità di arrotondare lo stipendio induce Matteo, tale è il nome del protagonista, ha inventarsi mago, forse spinto da innumerevoli trasmissioni delle televisioni locali sulla possibilità di indovinare il futuro, e a svolgere la propria "professione" leggendo in una palla di vetro il futuro dei creduloni che si rivolgono a lui. Da ciò nascono una serie di situazioni grottesche e divertendi che danno la possibilità a Giacomo Rizzo di attingere a piene mani nella tradizione del teatro comico napoletano.