«Una sfida ardua: ma parlerò agli elettori, non ai dirigenti politici»
Così il candidato sindaco Tonino Florio, sul ballottaggio e il testa a testa con Bottaro
mercoledì 3 giugno 2015
7.36
Per Trani, il primo verdetto delle elezioni comunali ha lasciato un forte messaggio di fondo, da cui poter trarre un valido insegnamento: mai dar nulla per scontato. In questo senso, il risultato di Tonino Florio ha dimostrato che niente è davvero impossibile. La bilancia elettorale è stata capace di "dire" ancora una volta come questa città sia capace di far accadere il contrario di quello che emerge dai sondaggi pre-voto.
Densità nei progetti e sguardo rivolto al futuro: questo, invece, il 14.67% che consentirà al gruppo di liste civiche di Florio di sfidare al ballottaggio Amedeo Bottaro. Qui di seguito, l'intervista al candidato sindaco di Trani, di area moderata:
Vista e considerata la forza dei suoi avversari, si aspettava di arrivare al ballottaggio?
«Sinceramente mi aspettavo che la gente comprendesse il mio messaggio, il mio impegno per cambiare in meglio questa città. L'ho sempre detto, il mio primo obiettivo rimane quello di affrancare i cittadini tranesi dalle bieche logiche politiche alle quali hanno sempre dovuto sottostare».
Come affronterà, allora, i prossimi dodici giorni di campagna elettorale?
«Cercando di far entrare più in profondità nel tessuto sociale cittadino le mie idee e i miei progetti; allo stesso tempo provando a convincere l'elettorato di centrodestra della bontà della nostra iniziativa politica e che, quindi, può fidarsi di me».
Ci saranno apparentamenti?
«Non ci saranno accordi con nessuno: la stessa parola, 'apparentamenti', solitamente usata per indicare questa diffusa consuetudine elettorale in vista dei ballottaggi, è brutta, cacofonica e non lascia intendere nulla di buono. Io non cederò alle lusinghe di quanti mi verranno a proporre il proprio sostegno, chiedendomi al contempo qualcosa in cambio. Tuttavia, darò il mio benvenuto a tutti coloro i quali, spontaneamente, vorranno abbracciare il nostro progetto politico. Loro si, saranno ben accolti».
Oltre ad avere contro tutto il centrosinistra, lei dovrà fare i conti con un centrodestra diviso e con un bacino elettorale eterogeneo quale quello di Procacci, Papagni e Laurora: crede che ci siano i margini per orientare e convincere questi elettori?
«Effettivamente è una sfida ardua: ma io parlerò agli elettori e non ai dirigenti politici. Questi ultimi, infatti, hanno interesse che vinca il centrosinistra: Carlo Laurora ha già detto chiaramente che farà l'accordo con Bottaro; Papagni e Procacci sperano in un risultato a me sfavorevole. Questo perché in caso di vittoria del centrosinistra loro si assicurerebbero un altro consigliere. Per questo motivo, indirizzeranno i loro elettori verso il centrosinistra. Noi siamo soli contro tutti: ma di questo non siamo preoccupati. Combatteremo come abbiamo sempre fatto per i principi in cui crediamo».
Densità nei progetti e sguardo rivolto al futuro: questo, invece, il 14.67% che consentirà al gruppo di liste civiche di Florio di sfidare al ballottaggio Amedeo Bottaro. Qui di seguito, l'intervista al candidato sindaco di Trani, di area moderata:
Vista e considerata la forza dei suoi avversari, si aspettava di arrivare al ballottaggio?
«Sinceramente mi aspettavo che la gente comprendesse il mio messaggio, il mio impegno per cambiare in meglio questa città. L'ho sempre detto, il mio primo obiettivo rimane quello di affrancare i cittadini tranesi dalle bieche logiche politiche alle quali hanno sempre dovuto sottostare».
Come affronterà, allora, i prossimi dodici giorni di campagna elettorale?
«Cercando di far entrare più in profondità nel tessuto sociale cittadino le mie idee e i miei progetti; allo stesso tempo provando a convincere l'elettorato di centrodestra della bontà della nostra iniziativa politica e che, quindi, può fidarsi di me».
Ci saranno apparentamenti?
«Non ci saranno accordi con nessuno: la stessa parola, 'apparentamenti', solitamente usata per indicare questa diffusa consuetudine elettorale in vista dei ballottaggi, è brutta, cacofonica e non lascia intendere nulla di buono. Io non cederò alle lusinghe di quanti mi verranno a proporre il proprio sostegno, chiedendomi al contempo qualcosa in cambio. Tuttavia, darò il mio benvenuto a tutti coloro i quali, spontaneamente, vorranno abbracciare il nostro progetto politico. Loro si, saranno ben accolti».
Oltre ad avere contro tutto il centrosinistra, lei dovrà fare i conti con un centrodestra diviso e con un bacino elettorale eterogeneo quale quello di Procacci, Papagni e Laurora: crede che ci siano i margini per orientare e convincere questi elettori?
«Effettivamente è una sfida ardua: ma io parlerò agli elettori e non ai dirigenti politici. Questi ultimi, infatti, hanno interesse che vinca il centrosinistra: Carlo Laurora ha già detto chiaramente che farà l'accordo con Bottaro; Papagni e Procacci sperano in un risultato a me sfavorevole. Questo perché in caso di vittoria del centrosinistra loro si assicurerebbero un altro consigliere. Per questo motivo, indirizzeranno i loro elettori verso il centrosinistra. Noi siamo soli contro tutti: ma di questo non siamo preoccupati. Combatteremo come abbiamo sempre fatto per i principi in cui crediamo».