Una vita sul palcoscenico: Mario Francavilla e i suoi primi 60 anni di teatro
Un attestato di merito dall'amministrazione comunale alle 18.30 in Sala Giunta
giovedì 19 settembre 2024
9.38
Un importante riconoscimento per Mario Francavilla: i suoi 60 anni di attività in ambito culturale e teatrale saranno celebrati con un attestato di merito che verrà consegnato dall'amministrazione comunale questa sera alle 18.30 in Sala Giunta a Palazzo di Città.
Mario Francavilla è reduce dal successo dello spettacolo "Una finestra su Napoli", che insieme a suo figlio Giuseppe e agli attori del Il Carro dei Guitti, accompagnati dalle coreografie della accademia di danza Balance, si è svolto nei giorni scorsi nell'auditorium S. Magno fra gli applausi del numeroso pubblico.
Nato a Trani il 15 agosto del 1944, per vissuto Mario Francavilla ha sviluppato una particolare predilezione per Napoli e la napoletanità: viveva in via Annibale Maria di Francia, all'epoca via Corato, in una palazzina adiacente Villa Guastamacchia frequentando spesso la casa dei vicini partenopei. Durante il liceo (Padri Barnabiti) comincia ad avvicinarsi all'arte del teatro condividendo la passione con un gruppo di coetanei tra cui il noto attore tranese Enzo Guacci. La prima opera portata in scena è un lavoro teatrale denominato "I Lestofanti" di autore francese: sono gli anni '60 ed il teatro è quello delle Suore Angeliche che all'epoca si trovava vicino al porto. Negli anni '70 Francavilla entra a fare parte della Compagnia Teatrale Alfa di Andria avendo come Maestro Peppino Cappabianca, noto come "L' Eduardo De Filippo andriese" da cui impara molto segreti di regia e si distingue come attore in "La fortuna con la effe maiuscola".
Negli anni '80 nasce per la prima volta una compagnia teatrale tutta sua denominata "San Carlino" e successivamente "Teatro Umoristico". Da regista si distingue per la riproposizione di opere napoletane di Eduardo e di Peppino De Filippo" come "Filomena Marturano" ,"Non ti pago" "Don Rafele o trumbone" "Miseria Bella" e molte altre.
Nel 1987 appare per la prima volta in scena accanto a lui l'allora diciassettenne figlio Giuseppe a cui riesce a trasmettere tutta la sua passione artistica ed i segreti dell'arte recitativa. Celebri "La lettera di mamma' " di De Filippo e "È buscia o verita' " di Scarpetta". Il sodalizio col figlio dura ancora oggi.
Mario Francavilla si ritrova a recitare ed a curare la regia di alcuni lavori scritti dal figlio come "Morto Apparente", "Una finestra su Napoli" "L' abito non fa il prete" ed "È tornato Pulecenella"...
Nel 2014 la denominazione della Compagnia cambia in "Il Carro dei Guitti" ed apre gli orizzonti anche ad altri generi teatrali non più esclusivamente napoletani dando vita anche al teatro impegnato come "Le ultime ore di Shakespeare " o "Un amore rubato " che tratta la violenza di genere sempre scritti dal figlio Giuseppe da cui oggi si fa dirigere attraverso la sua regia.
Mario Francavilla è reduce dal successo dello spettacolo "Una finestra su Napoli", che insieme a suo figlio Giuseppe e agli attori del Il Carro dei Guitti, accompagnati dalle coreografie della accademia di danza Balance, si è svolto nei giorni scorsi nell'auditorium S. Magno fra gli applausi del numeroso pubblico.
Nato a Trani il 15 agosto del 1944, per vissuto Mario Francavilla ha sviluppato una particolare predilezione per Napoli e la napoletanità: viveva in via Annibale Maria di Francia, all'epoca via Corato, in una palazzina adiacente Villa Guastamacchia frequentando spesso la casa dei vicini partenopei. Durante il liceo (Padri Barnabiti) comincia ad avvicinarsi all'arte del teatro condividendo la passione con un gruppo di coetanei tra cui il noto attore tranese Enzo Guacci. La prima opera portata in scena è un lavoro teatrale denominato "I Lestofanti" di autore francese: sono gli anni '60 ed il teatro è quello delle Suore Angeliche che all'epoca si trovava vicino al porto. Negli anni '70 Francavilla entra a fare parte della Compagnia Teatrale Alfa di Andria avendo come Maestro Peppino Cappabianca, noto come "L' Eduardo De Filippo andriese" da cui impara molto segreti di regia e si distingue come attore in "La fortuna con la effe maiuscola".
Negli anni '80 nasce per la prima volta una compagnia teatrale tutta sua denominata "San Carlino" e successivamente "Teatro Umoristico". Da regista si distingue per la riproposizione di opere napoletane di Eduardo e di Peppino De Filippo" come "Filomena Marturano" ,"Non ti pago" "Don Rafele o trumbone" "Miseria Bella" e molte altre.
Nel 1987 appare per la prima volta in scena accanto a lui l'allora diciassettenne figlio Giuseppe a cui riesce a trasmettere tutta la sua passione artistica ed i segreti dell'arte recitativa. Celebri "La lettera di mamma' " di De Filippo e "È buscia o verita' " di Scarpetta". Il sodalizio col figlio dura ancora oggi.
Mario Francavilla si ritrova a recitare ed a curare la regia di alcuni lavori scritti dal figlio come "Morto Apparente", "Una finestra su Napoli" "L' abito non fa il prete" ed "È tornato Pulecenella"...
Nel 2014 la denominazione della Compagnia cambia in "Il Carro dei Guitti" ed apre gli orizzonti anche ad altri generi teatrali non più esclusivamente napoletani dando vita anche al teatro impegnato come "Le ultime ore di Shakespeare " o "Un amore rubato " che tratta la violenza di genere sempre scritti dal figlio Giuseppe da cui oggi si fa dirigere attraverso la sua regia.