Unioni civili e coppie di fatto, oggi convegno dei giuristi cattolici
A Palazzo San Giorgio per spiegare cosa cambia
sabato 1 aprile 2017
Il titolo che l'Unione Giuristi Cattolici Italiani-sezione di Trani - "Renato Dell'Andro" ha voluto dare al convegno che si terrà oggi 1 aprile, alle ore 9.30, presso il Palazzo San Giorgio di Trani, suggerisce già in chi legge, l'idea di un' evoluzione dell' istituzione della famiglia italiana e soprattutto l'evoluzione del concetto di " famiglia" dopo l'entrata in vigore della legge n. 76 del 20 maggio 2016.
Cosa succederà con la nuova legge sulle Unioni Civili? Scompariranno i matrimoni ? Ci saranno ancora i matrimoni fra persone di sesso diverso o ci sarà un aumento di matrimoni fra persone dello stesso sesso ? Prolifererà il fenomeno della convivenza, oggi diventato, con questa legge, un vero e proprio istituto qual è il matrimonio anche se,differente? Tutti hanno sentito parlare dai mass media della legge Cirinnà, dal nome del deputato proponente, la legge cioè disciplinante le Unioni Civili come di una legge che riconosce " l'unione fra persone di uno stesso sesso ": in realtà non è solo questo poiché la parte relativa a queste unioni è
solo una minima parte di quel che sarà in futuro la "famiglia". Nella legge Cirinnà si disciplina anche una nuova famiglia, quella costituita da persone conviventi c.d." more uxorio", che già la Corte Costituzionale nel lontano 1993 aveva riconosciuto, dichiarando che la "convivenza more uxorio fra un uomo ed una donna in stato libero ( cioè senza un matrimonio ) non era contraria a norme imperative, ordine pubblico e buon costume".
Il diritto di famiglia italiano è stato fermo per anni e dopo un primo accenno di riforma nel 2012 con la riforma del concetto di filiazione, che ha abolito la differenza fra figli legittimi e figli naturali, dopo la legge di riforma sul divorzio breve, ecco arrivare, molto contrastata, la legge sul riconoscimento di un istituto " uguale " al matrimonio ma in realtà diverso, dove con Unioni Civili il legislatore ha voluto indicare "L'unione civile fra persone dello stesso sesso quale specifica formazione ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione" (che fanno riferimento ai diritti inviolabili dell' uomo, sia come uti singulo, che nelle formazioni sociali e sull' uguaglianza dei cittadini senza distinzione di sesso), riconoscendo anche le convivenze di fatto.
Una legge frutto dei tempi e dell'influenza che l'Unione Europea, complice anche le sentenze della Corte Europea, hanno avuto sul nostro diritto. Un'influenza che nel passato è stata ben lungi dall'attecchire nel nostro diritto e soprattutto nel diritto di famiglia, là dove gli altri paesi dell' Europa, sono da anni, molto più in avanti. Qualche voce maligna ha dichiarato che anche la presenza del Papa in Roma, quale Capo della Chiesa Cattolica, ha influito sulla mancanza di riforme nell'ambito di temi delicati come quello della famiglia. E' nell' Amoris Laetitia –l'esortazione apostolica del Sommo Pontefice sulla famiglia-che Papa Francesco parla delle "Unioni irregolari ", come anche traspare dal discorso che, nel mese scorso, Papa Francesco ha fatto ai parroci: "Unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici ed infelici, Di ogni persona e di ogni situazione voi siete chiamati ad essere compagni di viaggio per testimoniare e sostenere". Fatevi prossimi di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi".
Nel capitolo 8° dell'esortazione apostolica del Sommo Pontefice sulla famiglia si legge che: "La scelta del matrimonio civile, o, in diversi casi, della semplice convivenza molto spesso non è motivata da pregiudizi o resistenze nei confronti dell'unione sacramentale, ma da situazioni culturali o contingenti. La semplice convivenza è spesso scelta anche per l'attesa di una sicurezza esistenziale (mancanza di lavoro e di salario fisso). In altri paesi, continua Papa Francesco, le unioni di fatto sono molto numerosi soprattutto per il fatto che sposarsi è percepito come un lusso per le condizioni sociali, così che miseria materiale spinge a vivere unioni di fatto". Ma ciò non vuol dire che il Sommo Pontefice
abbia accettato le nuove unioni.
Completamente differente è la posizione del Sommo Pontefice relativamente all' unione fra persone dello stesso sesso: Papa Francesco,infatti, qualche giorno dopo l'approvazione della legge Cirinnà, chiede ai sindaci cattolici di opporsi alla celebrazione delle unioni fra persone dello stesso sesso. Perché saranno i sindaci dei comuni e/o gli ufficiali di stato civile che dovranno celebrare le unioni civili e così si è alzata anche qualche voce che vorrebbe un'obiezione di coscienza da parte dei sindaci finalizzata a far rifiutare loro le celebrazioni delle unioni civili fra persone dello stesso sesso. Anche queste nuove " unioni civili " sono frutto dell'evoluzione della società, della cultura e del diritto, originate sempre dall'Unione Europea e dalle numerose sentenze dei tribunali dei vari paesi europei così come anche della nostra Corte di Cassazione che dal 1974 al 2015 ha emesso diverse pronunce sul tema. Grande assente, perché espunta dalla legge Cirinnà, la disciplina sulla Stepchild Adoption, cioè quella particolare forma di adozione, istituto di origine inglese, che consente, al figlio di uno dei coniugi di essere adottato dall'altro partner -unito civilmente o sposato-del proprio genitore. Tale speciale forma di adozione permette di adottare-quando due persone costituiscono una nuova famiglia ed uno di loro o entrambi hanno figli dal precedente rapporto- ed uno dei due adulti lo chieda, l'adozione dei figli dell'altro partner. Ma è una forma di adozione che può aversi anche come adozione di un figlio nato all'interno di coppie dello stesso sesso, con una maternità surrogata o l'inseminazione eterologa. In Italia questa forma di adozione esiste dal 1983 per le sole coppie eterosessuali mentre nel 2007 è stata riconosciuta anche per le coppie di persone conviventi.
Vige anche nel Regno Unito, Francia, Spagna e Grecia come forma di adozione valida sia per le coppie dello stesso sesso che di sesso diverso. I relatori sono illustri e vi aspettiamo sabato 1° aprile, alle ore 9,30, presso Palazzo San Giorgio, in via San Giorgio, in Trani, per esporvi tutte le problematiche relative alle nuove Unioni Civili.
Cosa succederà con la nuova legge sulle Unioni Civili? Scompariranno i matrimoni ? Ci saranno ancora i matrimoni fra persone di sesso diverso o ci sarà un aumento di matrimoni fra persone dello stesso sesso ? Prolifererà il fenomeno della convivenza, oggi diventato, con questa legge, un vero e proprio istituto qual è il matrimonio anche se,differente? Tutti hanno sentito parlare dai mass media della legge Cirinnà, dal nome del deputato proponente, la legge cioè disciplinante le Unioni Civili come di una legge che riconosce " l'unione fra persone di uno stesso sesso ": in realtà non è solo questo poiché la parte relativa a queste unioni è
solo una minima parte di quel che sarà in futuro la "famiglia". Nella legge Cirinnà si disciplina anche una nuova famiglia, quella costituita da persone conviventi c.d." more uxorio", che già la Corte Costituzionale nel lontano 1993 aveva riconosciuto, dichiarando che la "convivenza more uxorio fra un uomo ed una donna in stato libero ( cioè senza un matrimonio ) non era contraria a norme imperative, ordine pubblico e buon costume".
Il diritto di famiglia italiano è stato fermo per anni e dopo un primo accenno di riforma nel 2012 con la riforma del concetto di filiazione, che ha abolito la differenza fra figli legittimi e figli naturali, dopo la legge di riforma sul divorzio breve, ecco arrivare, molto contrastata, la legge sul riconoscimento di un istituto " uguale " al matrimonio ma in realtà diverso, dove con Unioni Civili il legislatore ha voluto indicare "L'unione civile fra persone dello stesso sesso quale specifica formazione ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione" (che fanno riferimento ai diritti inviolabili dell' uomo, sia come uti singulo, che nelle formazioni sociali e sull' uguaglianza dei cittadini senza distinzione di sesso), riconoscendo anche le convivenze di fatto.
Una legge frutto dei tempi e dell'influenza che l'Unione Europea, complice anche le sentenze della Corte Europea, hanno avuto sul nostro diritto. Un'influenza che nel passato è stata ben lungi dall'attecchire nel nostro diritto e soprattutto nel diritto di famiglia, là dove gli altri paesi dell' Europa, sono da anni, molto più in avanti. Qualche voce maligna ha dichiarato che anche la presenza del Papa in Roma, quale Capo della Chiesa Cattolica, ha influito sulla mancanza di riforme nell'ambito di temi delicati come quello della famiglia. E' nell' Amoris Laetitia –l'esortazione apostolica del Sommo Pontefice sulla famiglia-che Papa Francesco parla delle "Unioni irregolari ", come anche traspare dal discorso che, nel mese scorso, Papa Francesco ha fatto ai parroci: "Unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici ed infelici, Di ogni persona e di ogni situazione voi siete chiamati ad essere compagni di viaggio per testimoniare e sostenere". Fatevi prossimi di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi".
Nel capitolo 8° dell'esortazione apostolica del Sommo Pontefice sulla famiglia si legge che: "La scelta del matrimonio civile, o, in diversi casi, della semplice convivenza molto spesso non è motivata da pregiudizi o resistenze nei confronti dell'unione sacramentale, ma da situazioni culturali o contingenti. La semplice convivenza è spesso scelta anche per l'attesa di una sicurezza esistenziale (mancanza di lavoro e di salario fisso). In altri paesi, continua Papa Francesco, le unioni di fatto sono molto numerosi soprattutto per il fatto che sposarsi è percepito come un lusso per le condizioni sociali, così che miseria materiale spinge a vivere unioni di fatto". Ma ciò non vuol dire che il Sommo Pontefice
abbia accettato le nuove unioni.
Completamente differente è la posizione del Sommo Pontefice relativamente all' unione fra persone dello stesso sesso: Papa Francesco,infatti, qualche giorno dopo l'approvazione della legge Cirinnà, chiede ai sindaci cattolici di opporsi alla celebrazione delle unioni fra persone dello stesso sesso. Perché saranno i sindaci dei comuni e/o gli ufficiali di stato civile che dovranno celebrare le unioni civili e così si è alzata anche qualche voce che vorrebbe un'obiezione di coscienza da parte dei sindaci finalizzata a far rifiutare loro le celebrazioni delle unioni civili fra persone dello stesso sesso. Anche queste nuove " unioni civili " sono frutto dell'evoluzione della società, della cultura e del diritto, originate sempre dall'Unione Europea e dalle numerose sentenze dei tribunali dei vari paesi europei così come anche della nostra Corte di Cassazione che dal 1974 al 2015 ha emesso diverse pronunce sul tema. Grande assente, perché espunta dalla legge Cirinnà, la disciplina sulla Stepchild Adoption, cioè quella particolare forma di adozione, istituto di origine inglese, che consente, al figlio di uno dei coniugi di essere adottato dall'altro partner -unito civilmente o sposato-del proprio genitore. Tale speciale forma di adozione permette di adottare-quando due persone costituiscono una nuova famiglia ed uno di loro o entrambi hanno figli dal precedente rapporto- ed uno dei due adulti lo chieda, l'adozione dei figli dell'altro partner. Ma è una forma di adozione che può aversi anche come adozione di un figlio nato all'interno di coppie dello stesso sesso, con una maternità surrogata o l'inseminazione eterologa. In Italia questa forma di adozione esiste dal 1983 per le sole coppie eterosessuali mentre nel 2007 è stata riconosciuta anche per le coppie di persone conviventi.
Vige anche nel Regno Unito, Francia, Spagna e Grecia come forma di adozione valida sia per le coppie dello stesso sesso che di sesso diverso. I relatori sono illustri e vi aspettiamo sabato 1° aprile, alle ore 9,30, presso Palazzo San Giorgio, in via San Giorgio, in Trani, per esporvi tutte le problematiche relative alle nuove Unioni Civili.