Uno screening di massa come in Alto Adige per la Bat?
E’ la proposta alla Regione del segretario Cgil della Bat, Biagio D’Alberto
martedì 24 novembre 2020
11.54
L'esperimento avviato nei giorni scorsi in Alto Adige con lo screening rapido di massa per monitorare con precisione la mappa dei contagi e dei possibili focolai di covid 19 è stato riportato dai media nazionali come uno strumento utile ai fini di arginare gli effetti di questa "seconda ondata" di covid in corso. A Bolzano, addirittura, oltre alla stampa nazionale e straniera sono giunti osservatori anche dal governo austriaco.
L'esperimento ha sollecitato l'attenzione anche del segretario CGIL della Bat, Biagio D'Alberto, che propone oggi questa strategia per le dieci città della provincia da estendere poi all'intera Puglia, "per avere una maggiore contezza della popolazione positiva al covid nel nostro territorio".
Se in Alto Adige sono stati rilevati oltre tremila asintomatici che ora si trovano in quarantena, D'Alberto ritiene che questa possa essere una buona pratica in territori maggiormente colpiti, come la Bat, per raffreddare la curva del contagio.
"Lo screening di massa, così come fatto dagli altoatesini, potrebbe essere reso facoltativo anche nella Bat e permetterebbe di stanare gli eventuali positivi asintomatici. La nostra provincia conta circa quattrocentomila abitanti, se anche la metà dovesse decidere di sottoporsi al test rapido, si riuscirebbe nel giro di pochi giorni a mappare una buona fetta di territorio e intervenire subito stanando coloro che inconsapevolmente purtroppo potrebbero infettare soprattutto la popolazione più fragile, come quella anziana. I tamponi a tappeto - precisa D'alberto- potrebbero essere effettuati in ciascuno dei dieci comuni della Bat, dove per alcuni giorni potrebbero essere installate postazioni per i test".
L'esperimento ha sollecitato l'attenzione anche del segretario CGIL della Bat, Biagio D'Alberto, che propone oggi questa strategia per le dieci città della provincia da estendere poi all'intera Puglia, "per avere una maggiore contezza della popolazione positiva al covid nel nostro territorio".
Se in Alto Adige sono stati rilevati oltre tremila asintomatici che ora si trovano in quarantena, D'Alberto ritiene che questa possa essere una buona pratica in territori maggiormente colpiti, come la Bat, per raffreddare la curva del contagio.
"Lo screening di massa, così come fatto dagli altoatesini, potrebbe essere reso facoltativo anche nella Bat e permetterebbe di stanare gli eventuali positivi asintomatici. La nostra provincia conta circa quattrocentomila abitanti, se anche la metà dovesse decidere di sottoporsi al test rapido, si riuscirebbe nel giro di pochi giorni a mappare una buona fetta di territorio e intervenire subito stanando coloro che inconsapevolmente purtroppo potrebbero infettare soprattutto la popolazione più fragile, come quella anziana. I tamponi a tappeto - precisa D'alberto- potrebbero essere effettuati in ciascuno dei dieci comuni della Bat, dove per alcuni giorni potrebbero essere installate postazioni per i test".