Urbanistica, il Pd chiede programmazione
Sottolineata la necessità di istituire l’ufficio di piano. Di Palma si riaggancia al documento condiviso dagli Ordini professionali
sabato 4 maggio 2013
12.21
Urbanstica, il Pd chiede programmazione. La nota del partito trae spunto dal documento presentato settimane fa dagli Ordini professionali (ingegneri e architetti) in cui si evidenziavano due problemi strettamente connessi tra loro: il primo, il più immediato, è dato dai rilevanti ritardi dell'ufficio tecnico comunale con richieste che si accumulano inevase, il personale che scarseggia e gli operatori che non hanno interlocutori; il secondo è la presunta mancanza di indirizzi politici ed amministrativi in materia di urbanistica ed edilizia.
Maurizio Di Palma, segretario cittadino del Pd analizza, le due questioni. «Nel primo caso – dice - non si tratta di una semplice disfunzione burocratica ma di uno stato di cose che rischia di danneggiare un intero settore della nostra città. L'amministrazione dovrebbe adottare misure strutturali (assunzioni, informatizzazione, snellimento delle procedure) volte a sanare questa situazione in modo definitivo. Nell'immediato tuttavia può già convocare un tavolo di concertazione con il dirigente e il personale dell'ufficio tecnico, il dirigente del personale e i rappresentanti delle categorie professionali interessate, per risolvere quanto prima i problemi tecnici e burocratici più urgenti. Questa misura già proposta dal consigliere Carlo Avantario nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, naturalmente è solo un momento di inizio, ma darebbe a tutti gli operatori del settore la possibilità di formulare osservazioni e concordare con l'amministrazione qualche accorgimento organizzativo nell'immediato».
Per Di Palma il secondo problema è più profondo. «Qualche amministratore evidentemente pensava che, con l'approvazione del piano urbanistico generale tutte le scelte fossero state compiute e che non ci fosse altro da decidere Non è così perché il pug disegna in via generale le linee di sviluppo della città, ma l'attività amministrativa richiede anche scelte attuative che diano esecuzione a quel piano. Del resto gli stessi ingegneri e architetti hanno rimarcato come la mancanza di ulteriori e precisi indirizzi politici e amministrativi renda assolutamente incerta, per non dire aleatoria, l'attività delle imprese e degli operatori del settore. Questa città ad esempio non sa di quali e di quanti servizi ha bisogno, né ha idea di dove allocarli: dovrebbe mettersi al lavoro per redigere un vero e proprio piano dei servizi che sani queste lacune».
«Un programma di rigenerazione urbana – prosegue il coordinatore cittadino del partito - metterebbe la città in condizione di fissare obiettivi per le aree più degradate e, magari, di attingere finanziamenti regionali e comunitari per progetti specifici. Trani ha bisogno di un piano particolareggiato del centro storico e di un piano comunale della costa che definisca in modo chiaro un progetto di salvaguardia e di recupero per queste aree. In quest'ottica ci sembra assolutamente necessaria l'istituzione di un ufficio del piano, come auspicato dai tecnici nel loro intervento, e cioè di una équipe di persone qualificate che sia capace di avviare immediatamente il monitoraggio del territorio e di elaborare questi piani generali. Forse l'amministrazione è di diverso avviso, ma noi riteniamo che la città abbia bisogno di una programmazione urbanistica di lungo periodo. Se l'amministrazione non ne è capace, si metta da parte e dia la parola ai cittadini».
Maurizio Di Palma, segretario cittadino del Pd analizza, le due questioni. «Nel primo caso – dice - non si tratta di una semplice disfunzione burocratica ma di uno stato di cose che rischia di danneggiare un intero settore della nostra città. L'amministrazione dovrebbe adottare misure strutturali (assunzioni, informatizzazione, snellimento delle procedure) volte a sanare questa situazione in modo definitivo. Nell'immediato tuttavia può già convocare un tavolo di concertazione con il dirigente e il personale dell'ufficio tecnico, il dirigente del personale e i rappresentanti delle categorie professionali interessate, per risolvere quanto prima i problemi tecnici e burocratici più urgenti. Questa misura già proposta dal consigliere Carlo Avantario nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, naturalmente è solo un momento di inizio, ma darebbe a tutti gli operatori del settore la possibilità di formulare osservazioni e concordare con l'amministrazione qualche accorgimento organizzativo nell'immediato».
Per Di Palma il secondo problema è più profondo. «Qualche amministratore evidentemente pensava che, con l'approvazione del piano urbanistico generale tutte le scelte fossero state compiute e che non ci fosse altro da decidere Non è così perché il pug disegna in via generale le linee di sviluppo della città, ma l'attività amministrativa richiede anche scelte attuative che diano esecuzione a quel piano. Del resto gli stessi ingegneri e architetti hanno rimarcato come la mancanza di ulteriori e precisi indirizzi politici e amministrativi renda assolutamente incerta, per non dire aleatoria, l'attività delle imprese e degli operatori del settore. Questa città ad esempio non sa di quali e di quanti servizi ha bisogno, né ha idea di dove allocarli: dovrebbe mettersi al lavoro per redigere un vero e proprio piano dei servizi che sani queste lacune».
«Un programma di rigenerazione urbana – prosegue il coordinatore cittadino del partito - metterebbe la città in condizione di fissare obiettivi per le aree più degradate e, magari, di attingere finanziamenti regionali e comunitari per progetti specifici. Trani ha bisogno di un piano particolareggiato del centro storico e di un piano comunale della costa che definisca in modo chiaro un progetto di salvaguardia e di recupero per queste aree. In quest'ottica ci sembra assolutamente necessaria l'istituzione di un ufficio del piano, come auspicato dai tecnici nel loro intervento, e cioè di una équipe di persone qualificate che sia capace di avviare immediatamente il monitoraggio del territorio e di elaborare questi piani generali. Forse l'amministrazione è di diverso avviso, ma noi riteniamo che la città abbia bisogno di una programmazione urbanistica di lungo periodo. Se l'amministrazione non ne è capace, si metta da parte e dia la parola ai cittadini».