Va avanti il tentativo di ricerca del petrolio nel nostro mare
La Chiarello convoca gli assessori dei Comuni costieri della Bat. Indagini geofisiche nel basso Adriatico per 14327 chilometri quadrati
sabato 31 marzo 2012
10.20
È arrivata in questi giorni in tutti i Comune costieri pugliesi dell'Adriatico (Trani compresa) la notifica di deposito presso il Ministero dell'ambiente della documentazione per l'attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale presentata dalla Petroleum Geo Service Asia Pacific per l'istanza di permesso di prospezione di idrocarburi liquidi e gassosi nella zona antistante le coste della Regione Puglia.
Le attività in progetto della società prevedono l'esecuzione di indagini geofisiche mediante sismica a riflessione di tipo 2D all'interno di aree ubicate nel basso Adriatico per una superficie complessiva di circa 14327 chilometri quadrati, al largo delle coste della Puglia. Gli scopi principali riguardano il completamento della copertura sismica già esistente al fine di individuare l'ubicazione della roccia madre degli idrocarburi e fornire dati utili alle successive fasi di sfruttamento dei giacimenti eventualmente individuati.
In considerazione della particolare tipologia progettuale proposta, l'amministrazione regionale ha considerato opportuno essere sostenuta nei propri adempimenti anche dal parere dei Comuni costieri antistanti l'area di permesso nonostante ciò non sia previsto dalla normativa vigente per la concessione del parere di compatibilità ambientale. La Regione ha invitato tutti i Comuni costieri a far conoscere il proprio parere. L'assessore all'ambiente del Comune di Trani, Pina Chiarello, ha subito convocato gli assessori all'ambiente dei Comuni costieri della Bat oltre che l'assessore provinciale Gennaro cefola per un vertice urgente. Appuntamento mercoledì 4 aprile a Palazzo di città a Trani alle 12.
La Chiarello è pronta a dare battaglia: «La delicata attività che si prefigge di compiere la società Petroleum Geo Service Asia Pacific – dice – non può non avere evidenti ripercussioni sul piano ambientale e sulle nostre politiche di sviluppo. Non vi è dubbio che il Comune di Trani abbia adottato politiche di tutela dell'ambiente discostandosi in modo deciso da ogni intervento che possa turbare ulteriormente l'ecosistema. Ribadendo la nostra contrarietà alle operazioni di ricerca in mare desideriamo condividere un'azione comune con le città costiere di tutto il territorio della Bat». La richiesta di incontro è stata inviata agli assessori all'ambiente dei Comune di Margherita, Barletta e Bisceglie.
Le attività in progetto della società prevedono l'esecuzione di indagini geofisiche mediante sismica a riflessione di tipo 2D all'interno di aree ubicate nel basso Adriatico per una superficie complessiva di circa 14327 chilometri quadrati, al largo delle coste della Puglia. Gli scopi principali riguardano il completamento della copertura sismica già esistente al fine di individuare l'ubicazione della roccia madre degli idrocarburi e fornire dati utili alle successive fasi di sfruttamento dei giacimenti eventualmente individuati.
In considerazione della particolare tipologia progettuale proposta, l'amministrazione regionale ha considerato opportuno essere sostenuta nei propri adempimenti anche dal parere dei Comuni costieri antistanti l'area di permesso nonostante ciò non sia previsto dalla normativa vigente per la concessione del parere di compatibilità ambientale. La Regione ha invitato tutti i Comuni costieri a far conoscere il proprio parere. L'assessore all'ambiente del Comune di Trani, Pina Chiarello, ha subito convocato gli assessori all'ambiente dei Comuni costieri della Bat oltre che l'assessore provinciale Gennaro cefola per un vertice urgente. Appuntamento mercoledì 4 aprile a Palazzo di città a Trani alle 12.
La Chiarello è pronta a dare battaglia: «La delicata attività che si prefigge di compiere la società Petroleum Geo Service Asia Pacific – dice – non può non avere evidenti ripercussioni sul piano ambientale e sulle nostre politiche di sviluppo. Non vi è dubbio che il Comune di Trani abbia adottato politiche di tutela dell'ambiente discostandosi in modo deciso da ogni intervento che possa turbare ulteriormente l'ecosistema. Ribadendo la nostra contrarietà alle operazioni di ricerca in mare desideriamo condividere un'azione comune con le città costiere di tutto il territorio della Bat». La richiesta di incontro è stata inviata agli assessori all'ambiente dei Comune di Margherita, Barletta e Bisceglie.
Dal Gargano al Salento, sono 36 i Comuni pugliesi che temono per le eventuali trivellazioni petrolifere al largo della costa adriatica pugliese. In allerta le amministrazioni di Alessano, Andrano, Bari, Barletta, Bisceglie, Brindisi, Carovigno, Castrignano del Capo, Castro, Corsano, Diso, Fasano, Gagliano del Capo, Giovinazzo, Lecce, Manfredonia, Margherita di Savoia, Mattinata, Melendugno, Mola di Bari, Molfetta, Monopoli, Monte Sant'Angelo, Ostuni, Otranto, Polignano a Mare, San Pietro Vernotico, Santa Cesarea Terme, Tiggiano, Torchiarolo, Trani, Tremiti, Tricase, Vernole, Vieste e Zapponeta.