Bambina affetta da leucemia non può andare a scuola a causa di un compagno “No-Vax”
Dopo i ricorsi al Tar il caso arriva anche in Parlamento
sabato 15 febbraio 2020
La protagonista di questo articolo è una bambina tranese che da gennaio non è tornata tra i banchi di scuola per prudenza. Sì, per prudenza. La diatriba sui vaccini si trascina ormai da mesi e periodicamente risale nei titoli delle homepage dei quotidiani, nei trend di Twitter e oggi è il tema di questo articolo.
Si tratta di una bambina affetta da Leucemia che non frequenta le lezioni dallo scorso dicembre presso la scuola dell'infanzia San Paolo del I circolo didattico «E. De Amicis» di Trani a causa della presenza, in una classe che condivide un insegnante con la classe della stessa bambina, di un alunno non sottoposto a vaccinazione «in virtù di certificati medici di esonero vaccinale rilasciati dietro pagamento da medici diversi dal pediatra curante». Lo si apprende da un'interrogazione parlamentare presentata al Ministro della Salute dall'onorevole Michela Rostan.
Per Rostan i certificati di esonero non sarebbero validi in quanto «rilasciati non dai pediatri dei bambini ma da medici pagati dalle famiglie», analogamente a quanto avvenuto per un altro alunno non vaccinato presso la scuola «Dell'Olio» del medesimo circolo didattico. La Asl Bat, inoltre, avrebbe espresso con forza la raccomandazione ad evitare che la bambina affetta da Leucemia venga in alcun modo a contatto con adulti o bambini non vaccinati.
Due ordinanze cautelari del Tar hanno temporaneamente sospeso l'efficacia degli atti amministrativi emessi dalla scuola finalizzati ad escludere dalla frequenza della scuola dell'infanzia i bambini non vaccinati. Il risultato? L'alunno inadempiente ai vaccini è ammesso tra i banchi scolastici mentre la bambina affetta da Leucemia è costretta a restare a casa per evitare ritorsioni.
Rostan ha chiesto al Ministro di intervenire per rendere più incisivo lo strumento dell'ordine di allontanamento immediato dalla frequenza scolastica degli alunni inadempienti all'obbligo vaccinale.
A Trani, così come in tutta Italia, tiene ancora banco l'acceso dibattito tra i "Sì-Vax" e i "No-Vax", forti prese di posizione scatenate dal decreto Lorenzin. Diventato legge a luglio del 2018, il decreto ha portato da quattro a dieci il numero di vaccinazioni obbligatorie da 0 a 16 anni. Insomma, una questione annosa dove a pagarne le conseguenze sono i più innocenti: i bambini.
Si tratta di una bambina affetta da Leucemia che non frequenta le lezioni dallo scorso dicembre presso la scuola dell'infanzia San Paolo del I circolo didattico «E. De Amicis» di Trani a causa della presenza, in una classe che condivide un insegnante con la classe della stessa bambina, di un alunno non sottoposto a vaccinazione «in virtù di certificati medici di esonero vaccinale rilasciati dietro pagamento da medici diversi dal pediatra curante». Lo si apprende da un'interrogazione parlamentare presentata al Ministro della Salute dall'onorevole Michela Rostan.
Per Rostan i certificati di esonero non sarebbero validi in quanto «rilasciati non dai pediatri dei bambini ma da medici pagati dalle famiglie», analogamente a quanto avvenuto per un altro alunno non vaccinato presso la scuola «Dell'Olio» del medesimo circolo didattico. La Asl Bat, inoltre, avrebbe espresso con forza la raccomandazione ad evitare che la bambina affetta da Leucemia venga in alcun modo a contatto con adulti o bambini non vaccinati.
Due ordinanze cautelari del Tar hanno temporaneamente sospeso l'efficacia degli atti amministrativi emessi dalla scuola finalizzati ad escludere dalla frequenza della scuola dell'infanzia i bambini non vaccinati. Il risultato? L'alunno inadempiente ai vaccini è ammesso tra i banchi scolastici mentre la bambina affetta da Leucemia è costretta a restare a casa per evitare ritorsioni.
Rostan ha chiesto al Ministro di intervenire per rendere più incisivo lo strumento dell'ordine di allontanamento immediato dalla frequenza scolastica degli alunni inadempienti all'obbligo vaccinale.
A Trani, così come in tutta Italia, tiene ancora banco l'acceso dibattito tra i "Sì-Vax" e i "No-Vax", forti prese di posizione scatenate dal decreto Lorenzin. Diventato legge a luglio del 2018, il decreto ha portato da quattro a dieci il numero di vaccinazioni obbligatorie da 0 a 16 anni. Insomma, una questione annosa dove a pagarne le conseguenze sono i più innocenti: i bambini.