Valori discarica, per il comitato pro chiusura ci sarebbero delle contraddizioni

«Campione prelevato dal Pozzo P6V classificato come rifiuto e non come acqua»

sabato 6 agosto 2016 15.21
«Nell'ultimo rapporto della società che sta svolgendo le analisi nel pozzo P6V della discarica di Trani ci sembrano esserci contraddizioni». Lo afferma il presidente del comitato #ChiudiamoLaDiscarica, Enzo Scaringi. Il neo comitato da tempo chiede di poter assistere ai prelievi ed ha anche chiesto lumi sul laboratorio di Modugno che sta effettuando le analisi. In attesa di ricevere risposte, queste le osservazioni alle ultime analisi. «Il campione viene prelevato dal Pozzo P6V, ma viene classificato come rifiuto e non come acqua, così come sempre avvenuto in tutte le altre analisi effettuate nei pozzi spia», spiega Scaringi.

«Classificandolo come rifiuto», aggiunge il geologo Francesco Bartucci, consulente del Comitato, «non è chiaro se i valori limite di riferimento siano quelli che la normativa prevede per i rifiuti o quelli per le acque di falda. Il rapporto di prova si conclude con la frase "il rifiuto può essere conferito in impianti di trattamento autorizzati, quindi si presuppone che si stia analizzando il percolato. Tuttavia il prelievo è stato fatto nel pozzo spia extravasca P6V. Se bisognava analizzare il rifiuto, quindi il percolato, non doveva essere prelevato dal pozzo P6V, bensì dai pozzi spia collocati all'interno della discarica». Le domande, a questo punto, sorgono spontanee.

«Ci sono problemi con i prelievi interni alle vasche?», chiedono i rappresentanti del comitato. «Sarà perché all'interno dei lotti c'è un livello piezometrico di percolato troppo elevato? Oppure, addirittura troppo basso al punto da rendere impossibile il prelievo?». «Ci auguriamo che l'amministrazione faccia proprie le nostre osservazioni e le rigiri al laboratorio di analisi», conclude Scaringi. «Stiamo parlando di salute pubblica e dunque è opportuno che non ci siano dubbi sui risultati delle analisi».