Vendola fra ovazioni e incredulità
"Battuto chi sa solo produrre fango"
martedì 5 aprile 2005
[repubblica.it] "Il risultato più imprevisto e imprevedibile". Se lo dice da solo, Nichi Vendola, incredulo e felice davanti ai numeri che marcano la distanza dal concorrente Raffele Fitto nella corsa alla Regione Puglia. Ed è ressa, in strada, a Bari, davanti al comitato elettorale, traffico chiuso e centinaia di supporter che lo accolgono con un'ovazione e scandiscono il suo nome. "Siamo vicini - dice - a una vittoria: la vittoria del centrosinistra sul centrodestra, di Nichi Vendola su Raffaele Fitto, del programma dell'Unione su un centrodestra ringhioso, privo di programma e incapace di andare oltre il livello di produzione di fango".
Dentro, lo aspettano i sostenitori, ma pure papà, e mamma Antonetta. Scappata di casa, dice "perché il telefono continuava a squillare, tutti mi dicevano che sta vincendo". Ma lei, da brava mamma, se lo aspettava: "Perché è stato in grado di trasmettere umiltà, ricchezza e bontà".
"Possiamo dire che ha vinto una Puglia migliore" dice Vendola una volta entrato nella sede del comitato elettorale. Poi, le accuse al centrodestra, per "avere insozzato, con le parole, negli ultimi giorni di campagna elettorale, la dialettica democratica". Per questo, aggiunge, dovrebbero chiedere scusa: "l'onorevole Mantovano deve chiedere scusa ai miei genitori, a me e anche alla sua famiglia per la volgarità estrema delle parole che ha usato".
"E dovrebbe chiedere scusa - insiste - anche il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno che ha trasformato un giornale glorioso in una vetrina di volgarità. Dovrebbero chiedere scusa perché da noi non è stata versata neanche una goccia di fango, la nostra campagna elettorale è stata pulita, e piena di sogni. Questa è una vittoria importante - aggiunge - non solo per l'Unione ma per tutta la società meridionale".
Preso d'assalto dai giornalisti, il candidato non dimentica un pensiero per Giovanni Paolo II: "Una vittoria importante - ribadisce - ma tra le cose gravi che accadono c'è la fine di un grande pontificato e, io credo, la transizione verso una nuova era di quel mondo fondamentale per le sorti del pianeta che è la Chiesa cattolica".
Dentro, lo aspettano i sostenitori, ma pure papà, e mamma Antonetta. Scappata di casa, dice "perché il telefono continuava a squillare, tutti mi dicevano che sta vincendo". Ma lei, da brava mamma, se lo aspettava: "Perché è stato in grado di trasmettere umiltà, ricchezza e bontà".
"Possiamo dire che ha vinto una Puglia migliore" dice Vendola una volta entrato nella sede del comitato elettorale. Poi, le accuse al centrodestra, per "avere insozzato, con le parole, negli ultimi giorni di campagna elettorale, la dialettica democratica". Per questo, aggiunge, dovrebbero chiedere scusa: "l'onorevole Mantovano deve chiedere scusa ai miei genitori, a me e anche alla sua famiglia per la volgarità estrema delle parole che ha usato".
"E dovrebbe chiedere scusa - insiste - anche il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno che ha trasformato un giornale glorioso in una vetrina di volgarità. Dovrebbero chiedere scusa perché da noi non è stata versata neanche una goccia di fango, la nostra campagna elettorale è stata pulita, e piena di sogni. Questa è una vittoria importante - aggiunge - non solo per l'Unione ma per tutta la società meridionale".
Preso d'assalto dai giornalisti, il candidato non dimentica un pensiero per Giovanni Paolo II: "Una vittoria importante - ribadisce - ma tra le cose gravi che accadono c'è la fine di un grande pontificato e, io credo, la transizione verso una nuova era di quel mondo fondamentale per le sorti del pianeta che è la Chiesa cattolica".