Verdi: «L'Amministrazione punti su mare e costa»
Particolare attenzione a depuratore, fogne e accessi al mare
mercoledì 5 agosto 2015
7.27
«Nel pieno dell'estate ci piace rimarcare concretamente il nostro interesse per il miglioramento della qualità delle acque del mare e la fruibilità della costa della nostra città». Tornano a parlare di mare e costa i due esponenti dei Verdi di Trani, Francesco Laurora e Michele Di Gregorio, e lo fanno nel pieno della stagione estiva.
«Nel mese di novembre 2014 - scrivono i due - la Regione puglia ha approvato il Protocollo d'intesa per la rigenerazione della costa sottoscritto tra i comuni di Trani, Bisceglie, Margherita di Savoia e Barletta, la Provincia Bat, la stessa Regione, l'Autorità di bacino, il Politecnico di Bari e l'Università di Chieti-Pescara con la finalità di riqualificare e rigenerare l'ambito costiero Provinciale. L'atto serviva a creare una corsia preferenziale per attrarre fondi e risorse del POR nell'ambito della programmazione 2014-2020.
Nella nostra città - spiegano - uno dei tanti problemi che interessano, tra gli altri, la qualità delle acque del mare è l'esistenza di condotte cosiddette "alluvionali" che scaricano direttamente a mare le acque meteoriche (ed a volte anche altro) senza alcun trattamento attraverso le cosidette "vasche di trattamento di prima pioggia". Oltre ai canali di Lungomare Chiarelli e di via Barletta ricordiamo il piazzale di colonna che è sprovvisto di strutture di raccolte di acqua piovana. Ebbene sarebbe il caso di verificare se attraverso tale strumento sia possibile rivedere il sistema di fognatura pluviale della nostra città con possibile recupero delle acque meteoriche a scopi irrigui e recupero alla balneazione di vaste zone della nostra costa oggi interdette ai bagnanti.
Su tale possibilità di utilizzo fondi a disposizione dei Comuni più diligenti - concludono Laurora e Di Gregorio -, stimoliamo l'amministrazione affinché governi con la dovuta attenzione il nostro "sistema mare-costa" verificando lo stato dei lavori al Depuratore cittadino, la bonifica della zona adiacente l'area del Castello Svevo verso Barletta, l'accessibilità libera e gratuita del tratto di costa a Sud (verso Bisceglie dalle Matinelle in poi), la creazione di servizi nel tratto urbanizzato e magari che cancelli dalla faccia della terra l'obbrobrioso e scandaloso "capanno per attrezzi per la pesca" in cemento armato con annessa piattaforma sulla battigia della zona delle cosiddette "Conche"».
«Nel mese di novembre 2014 - scrivono i due - la Regione puglia ha approvato il Protocollo d'intesa per la rigenerazione della costa sottoscritto tra i comuni di Trani, Bisceglie, Margherita di Savoia e Barletta, la Provincia Bat, la stessa Regione, l'Autorità di bacino, il Politecnico di Bari e l'Università di Chieti-Pescara con la finalità di riqualificare e rigenerare l'ambito costiero Provinciale. L'atto serviva a creare una corsia preferenziale per attrarre fondi e risorse del POR nell'ambito della programmazione 2014-2020.
Nella nostra città - spiegano - uno dei tanti problemi che interessano, tra gli altri, la qualità delle acque del mare è l'esistenza di condotte cosiddette "alluvionali" che scaricano direttamente a mare le acque meteoriche (ed a volte anche altro) senza alcun trattamento attraverso le cosidette "vasche di trattamento di prima pioggia". Oltre ai canali di Lungomare Chiarelli e di via Barletta ricordiamo il piazzale di colonna che è sprovvisto di strutture di raccolte di acqua piovana. Ebbene sarebbe il caso di verificare se attraverso tale strumento sia possibile rivedere il sistema di fognatura pluviale della nostra città con possibile recupero delle acque meteoriche a scopi irrigui e recupero alla balneazione di vaste zone della nostra costa oggi interdette ai bagnanti.
Su tale possibilità di utilizzo fondi a disposizione dei Comuni più diligenti - concludono Laurora e Di Gregorio -, stimoliamo l'amministrazione affinché governi con la dovuta attenzione il nostro "sistema mare-costa" verificando lo stato dei lavori al Depuratore cittadino, la bonifica della zona adiacente l'area del Castello Svevo verso Barletta, l'accessibilità libera e gratuita del tratto di costa a Sud (verso Bisceglie dalle Matinelle in poi), la creazione di servizi nel tratto urbanizzato e magari che cancelli dalla faccia della terra l'obbrobrioso e scandaloso "capanno per attrezzi per la pesca" in cemento armato con annessa piattaforma sulla battigia della zona delle cosiddette "Conche"».