Verdi: «La biblioteca di Trani e l’appalto delle meraviglie»

La "Bovio" fuori dalla rete nazionale?

martedì 4 marzo 2008
«Un appalto da un milione di euro, che non prevede però la possibilità di far entrare la biblioteca "Bovio" di Trani nel Servizio bibliotecario nazionale (Sbn) gestito dall'Istituto centrale per il Catalogo unico del ministero per i Beni e le attività culturali. E' quello bandito già qualche mese fa dal Comune per sistemare in via definitiva la biblioteca, utilizzando finanziamenti regionali (esattamente per euro 1.027.315,20) destinati proprio al progetto "Sistema delle biblioteche" e per il quale sono già state presentate le offerte dalle aziende interessate. L'amministrazione comunale ha più volte manifestato l'intenzione di far cooperare la biblioteca tranese con le strutture dell'amministrazione statale dei Beni culturali presenti sul territorio e soprattutto con la Biblioteca Nazionale di Bari e con il polo Sbn di Bari. Lo sostenuto pubblicamente – erano presenti il sindaco e l'assessore alla Cultura – anche in un convegno tenutosi il 20 ottobre scorso nella Chiesa di San Luigi. Ma di fatto nel bando comunale di Sbn non c'era alcuna traccia. Eppure tale collaborazione avrebbe consentito la partecipazione della Bovio a una serie di iniziative di ammodernamento e di promozione del sistema delle biblioteche pugliesi. Così come hanno fatto – continua – molte biblioteche pubbliche utilizzando gli stessi finanziamenti regionali per entrare nel Servizio. Una di queste è quella promossa, anche grazie ai contributi della Regione Puglia, dalla biblioteca nazionale di Bari che ha così potuto realizzare un laboratorio di catalogazione informatizzata, che opera appunto nel cosiddetto Sbn. Per questo il movimento tranese dei Verdi chiede ora all'amministrazione di sapere perché, sino ad ora, non abbia fatto nulla per far aderire la biblioteca "Bovio" alla rete di biblioteche pubbliche che offre l'accesso a servizi bibliotecari moderni e collaudati. Ma se questa lacuna non bastasse, ci sono anche altri aspetti discutibili nel bando che prevede un appalto diviso in sette lotti: uno per il servizio di trasferimento, trattamento e collocazione del patrimonio librario (importo a base d'asta di euro 100.000); un altro, il secondo, per il restauro di arredi di pregio della biblioteca (base d'asta euro 50.000); il terzo per la fornitura di attrezzature bibliotecarie (base d'asta di euro 150.000); il quarto per la catalogazione del patrimonio librario (base d'asta di euro 100.000); il quinto per la fornitura di apparecchiature per la realizzazione della sala convegni multimediale come videoproiettore, pc, poltroncine, mixer audio (base d'asta euro 44.000); il sesto per implementare la banca dati multimediale (base d'asta di euro 150.000); il settimo, infine, per il servizio di implementazione della biblioteca virtuale (base d'asta di euro 150.000). Appare strano che per l'attività di trasferimento, trattamento e collocazione del patrimonio librario (13.150 volumi, oltre la collezione di volumi rilegati delle annate della Gazzetta) sia stata prevista la somma a base d'asta di 100mila euro, uguale a quella prevista per la catalogazione di tutto il patrimonio librario (per un totale minimo di 50mila immissioni), attività quest'ultima certamente più impegnativa della prima. In sostanza per trasferire, trattare e riporre i libri si mettono a base d'asta sette euro a volume (forse sarebbe ragionevole un importo di gran lunga inferiore); per catalogarli solo due per volume (forse troppo poco). Inoltre nel capitolato della catalogazione non si danno riferimenti a quali software si intendono utilizzare e quale base dati disponibile in linea si intende alimentare. Insomma, chi ha redatto questi capitolati – conclude - evidentemente non ha il polso del mercato del settore e non ha saputo rapportarsi alle esperienze già maturate da altre biblioteche operanti in realtà a noi vicine.»

Michele di Gregorio
Capogruppo dei Verdi