Verdi, si punta l'attenzione sulle antenne per la telefonia mobile

Da anni la città è dotata di un regolamento specifico, ma i controlli latitano

sabato 5 aprile 2014
Riceviamo e diffondiamo una nota congiunta di Francesco Laurora e Michele Di Gregorio, rappresentanti del partito dei Verdi di Trani. La nota evidenzia delle lacune che sarebbero, dopo dieci anni, ancora presenti in città per via della proliferazione delle antenne per la telefonia mobile.

«Ritorniamo ad interrogare l'amministrazione Comunale sulla vicenda delle antenne per la telefonia mobile presenti in città. Il Comune di Trani si è dotato fin dal 30.3.2004 del c.d. "Regolamento per l'insediamento urbanistico e territoriale degli impianti per la telefonia mobile per telecomunicazioni radiotelevisive e minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici". Con la delibera n. 37 del 25.5.2005 il Comune di Trani approvava inoltre il c.d. "Piano di installazione Comunale per le dislocazioni delle stazioni Radiobase". In pratica con questi due strumenti regolamentari il Comune di Trani avrebbe dovuto disciplinare il fenomeno della proliferazione selvaggia delle antenne in città ed in periferia.

Ed, in effetti, successivamente sono stati stipulate le convenzioni con i gestori delle antenne per l'installazione di antenne in giro per la città, il cui simbolo è quella installata nel campetto gestito dalla Parrocchia di S. Giuseppe in via Falcone. Tuttavia il Regolamento approvato prevedeva una serie di incombenze a carico dei gestori, che periodicamente il Comune avrebbe dovuto verificare, quali la mappatura annuale delle aree interessate dalla installazione delle antenne, l'aggiornamento del Piano di installazione, l'istituzione del Forum consultivo con Asl ed Arpa, la redazione del catasto delle antenne ecc.

Di particolare rilievo, però, è il monitoraggio delle emissioni, ovvero il livello di inquinamento elettromagnetico proveniente dagli impianti a proposito delle quali abbiamo segnalato da tempo la possibilità di sottoscrivere apposite convenzioni per ricevere dall'Arpa le idonee centraline di controllo. Infine appare importante anche il dato economico. Molte volte abbiamo segnalato le inadempienze dei gestori nel pagamento dei canoni annuali per l'occupazione del suolo pubblico, che ultimamente sembrano essere state sanate, e lo stato di abbandono dell'area di via Falcone che invece avrebbe dovuto essere bonificata dalla società titolare dell'antenna ivi allocata.

Ad oggi non abbiamo riscontri concreti di nulla e ci rimangono le solite dichiarazioni fumose dell'assessore all'ambiente secondo le quali, ad oggi, la nostra città avrebbe dovuto avere almeno dieci campi di calcetto in più! A proposito, quando sarebbe prevista la prima partita sul nuovo campo che una delle aziende della telefonia avrebbe dovuto realizzare e sbandierato a destra e a manca alcuni mesi addietro?

Ma di campi di calcetto nemmeno l'ombra mentre di chiacchiere a vuoto la nostra città è piena. Ed allora: cosa di quanto sopra previsto è stato fatto dall'amministrazione per tutelare la salute dei Tranesi e le Casse Comunali? I contratti con le multinazionali per l'affitto dei siti comunali sono stati ricontrattati, per avere più soldi nelle casse comunali?»