Verso il PdL, Sotero: «La destra vi entra a pieno titolo»

Il consigliere comunale, prossimo al Congresso, parla del futuro del partito

giovedì 19 marzo 2009
Il consigliere comunale Fabrizio Sotero parteciperà come delegato di diritto al Congresso nazionale di Alleanza Nazionale, in programma venerdì 20 e sabato 21 marzo a Roma. Il giovane esponente della destra affronta, in una breve intervista, i temi della nascita del PdL.

Se ne parla tanto in questo periodo: la Destra chiude?
Non chiude, entra in un contenitore più ampio dove punta ad affermare la propria identità, per esempio Azione Giovani resta in vita per circa un anno, che sarà di transizione, per poi partecipare, nelle forme stabilite, da prima attrice, in un futuro movimento giovanile di centrodestra. La destra entra a pieno titolo da cofondatrice in un partito in cui potrà certamente esprimere i propri valori.

All'interno del PdL devono convivere due anime differenti, due partiti diversi soprattutto come impostazione: Alleanza Nazionale, che ha sempre avuto un rigore politico al suo interno, e Forza Italia, un movimento poggiato sui suoi leader. In un'unica casa non c'è possibilità che due inquilini litighino?
Certo il rischio c'è, soprattutto a livello locale, regionale, sul piano nazionale mi sembra che si sia trovata una eccellente sintesi, penso al Capogruppo al Senato che è espressione di An, quello alla Camera proviene da FI. Sul territorio sono sicuro che si troverà un modus operandi che garantisca tutti, anche alla luce del fatto che gli elettori hanno già dato il loro giudizio sul PDL, penso al grandissimo risultato elettorale delle elezioni politiche. Penso che il PDL sarà un partito molto snello che lascerà spazio a tutti.

In questi giorni abbiamo ascoltato le testimonianze dei veterani della destra nazionale, quelli del periodo di Almirante, di Fini. Quali sentimenti prova, invece, un giovane, in vista della costituente del PDL?
Un mix di entusiasmo, malinconia, nostalgia. Sono entrato in politica quando è nata Alleanza Nazionale ed oggi mi trovo a ricoprire la carica di consigliere comunale in un momento in cui nasce una grande formazione politica come Il popolo della Libertà. Un progetto già ipotizzato a più riprese da Almirante, da Fini, da Pinuccio Tatarella. Emozione e nostalgia per quello che è stata la nostra militanza, ma anche grande entusiasmo poiché sono convinto che avremo più possibilità di conquistare consenso in ambienti molto più ampi.

Quale dote portano, in matrimonio al PdL, Alleanza Nazionale, i suoi iscritti, i suoi militanti?
Sembra un luogo comune, ma non lo è affatto, idee, passione, militanza, gioia nel vivere le nostre sezioni, tutto quello che abbiamo costruito in questi anni sarà un patrimonio considerevole per il nuovo partito.

Cosa pensa di chi ha fatto una scelta diversa decidendo di uscire?
Rispetto assoluto per la loro scelta, ma gli elettori hanno segnato il percorso indicandoci chiaramente di apprezzare molto il PDL. Credo che a destra di questo grande partito possa esserci poco o nulla.

Crede che An possa sopravvivere all'ombra di un grande Re?
Certamente sì, però già il fatto che il Congresso Nazionale voterà il leader del PDL è un passo avanti, fermo restando che la leadership di Berlusconi è assolutamente riconosciuta oltre che vincente dal punto di vista politico.

Quali le prospettive di Azione Giovani in Puglia?
Oggi la destra giovanile di Puglia rappresenta una realtà importante, abbiamo tanti giovani amministratori locali, eletti negli organi di governo delle università, della scuola, il nostro obiettivo sarà quello di fare squadra, di coordinare tutte le nostre esperienze al fine di contribuire in modo efficace alla costituzione del PDL. Il fatto di essere stato eletto all'unanimità mi fa sentire sulle spalle il piacevole peso di rappresentare tutte le comunità militanti di Puglia, convinto che saremo protagonisti di una grande stagione politica.