Verso il PDL, spunti e riflessioni del Sindaco di Trani

Tarantini: «avviare un confronto in senso centripeto»

lunedì 19 gennaio 2009
La comunicazione della data, il 27 Marzo prossimo, in cui si terrà il Congresso fondativo del PDL deve, secondo me, avviare un confronto in senso centripeto, partendo cioè dalla periferia e giungendo progressivamente a Roma. Ho personalmente considerato da subito un fatto molto positivo la nascita di un unico Partito conservatore in Italia.

Questa affermazione ha, intanto, una particolare rilevanza per chi, come me, proviene dalle fila del vecchio MSI. Questo infatti era un Partito rivoluzionario e "anti" sistema (esattamente il contrario di un Partito conservatore). Addirittura indeciso, alle sue origini, se collocarsi nella parte destra o sinistra dell'emiciclo di Montecitorio, si definiva infatti "Movimento" e non "Partito", ha combattuto soprattutto la Partitocrazia ed era innanzitutto Sociale e Italiano.

Col trascorrere degli anni connotò sempre di più la sua azione politica come riferimento per tutto il pensiero delle varie Destre, la Destra Nazionale e poi La Costituente di Destra per la Libertà, di Almirantiana memoria (noterete anche attraverso la assonanza dei termini il progressivo avvicinamento agli schemi di oggi). In tutti quegli anni "iscritti e simpatizzanti" del MSI sapevano bene che il loro impegno politico non avrebbe dato in nessun caso nessun tipo di giovamento personale, anzi, ci si condannava alla emarginazione ("fascisti, carogne, tornate nelle fogne") e alla esclusione se non addirittura alle lesioni personali ("uccidere un fascista non è reato").

Scatto oggi anche più di ieri sull'attenti al ricordo dei bambini (i fratellini Mattei) dei giovani e degli adulti ssassinati (elenco troppo lungo ma voglio ricordare per tutti il diciottenne Sergio Ramelli per due motivi: perchè fu ucciso a colpi di chiave inglese, quindi quasi chirurgicamente, da un commando di Avanguardia Operaia della Facoltà di Medicina di Milano e perchè il giorno della sua morte tutto il Consiglio Comunale della civilissima città di Milano, tranne i Consiglieri dell'MSI, applaudirono alla notizia.

Con il passaggio al sistema elettorale maggioritario e con la possibilità concreta, conquistata sul campo ancora con le insegne del MSI, di inserirsi nel gioco democratico con la effettiva facoltà di andare al Governo, si passò alla fase di Alleanza Nazionale, coagulo di esperienze nazionali, cattoliche, liberali in un progetto politico di grandi aperture e grande successo, insieme ai Partiti alleati, nella storia recente della politica italiana. Quest' ultima fase, durata 15 anni, è sicuramente servita a formare, attraverso il contatto con una cosa per noi misconosciuta, il Governo delle Comunità locali e Nazionale, una classe dirigente forgiata dal sacrificio della pura testimonianza e rodata dall'applicazione di quei principi nell'Amministrazione della cosa pubblica. Certo non sono state tutte rose e fiori, da un lato le crisi "di crescenza", i peccati di inesperienza, l'antico "animus pugnandi" a tutti i costi, la assoluta non abitudine al compromesso, i frequenti contrasti tra il sentimento (per i camerati di sempre) e la ragione (il confronto con nuove realtà); dall'altro i complessi di inferiorità, i tentativi di risultare più graditi all' "estabilishment" ,se non addirittura all 'avversario, che a chi stava dalla tua parte; il reclutamento e l'affidamento del proprio lavoro e del proprio sacrificio a chi era più "presentabile" e "dava più lustro" rispetto a chi aveva attaccato i manifesti insieme a te; la divaricazione fra chi era troppo legato al passato e chi aveva troppo rapidamente familiarizzato con le lusinghe del "Potere"; le continue abiure richieste, i continui esami del sangue "di democrazia", la impossibilità di dire una verità poco ortodossa pur di non essere accusati con la frase di rito : " Eccoli là, sono sempre i soliti fascisti!" hanno, insieme ad una talvolta troppo criptica e ondivaga proposta politica, via via appannato, a mio avviso, la spinta propulsiva di Alleanza Nazionale. Credo che una nuova fase fosse ineludibile e necessaria.

Un grande Partito in cui la nostra anima sociale e nazionale possa confrontarsi e fondersi con le altre del pensiero conservatore, liberale e popolare italiano ed europeo, per una proposta di Governo semplice ed efficace e per una palestra delle idee dove, paradossalmente, si recuperino spazi di libertà di espressione e di dibattito. Perchè questo accada però, sono necessarie delle regole. Se pure soprassedessimo, e personalmente lo faccio "obtorto collo", sulla attuale Legge elettorale nazionale che non prevede il criterio di scelta degli elettori sui singoli Parlamentari (è vero che la competizione spesso induceva a comportamenti poco corretti con i vari "mister 100000 preferenze" ma non si può buttare via il bambino con l'acqua sporca) non credo sia ipotizzabile un grande Partito di massa senza criteri di selezione della classe dirigente chiari, oggettivi e definiti.

I Partiti siano pure leggeri o pesanti ma i percorsi e le regole al loro interno devono essere chiari per tutti e dall'inizio. Credo che su questo aspetto debba concentrarsi il lavoro di tutti i noi, sulla elaborazione di percorsi che consentano di elaborare le idee e di renderle obiettivi concreti attraverso donne e uomini riconosciuti e riconoscibili che dedichino alla Politica parte delle loro passioni e delle loro competenze con dedizione e spirito di sacrificio. Chi ha più qualità e capacità deve emergere attraverso sistemi riconoscibili e misurabili in modo che non vi siano dubbi mai, di nessun genere.

La pluralità delle visioni o è confronto o è debolezza, i luoghi del confronto devono essere aperti ed accessibili, senza preclusioni per nessuno ma con rispetto e lealtà reciproci. Su queste basi dobbiamo elaborare delle tesi e dei metodi, se lo faremo e lo faremo bene renderemo un servizio non solo a noi ma all'Italia. Offro questi modesti e sommari spunti di riflessione all'attenzione di chi è interessato sperando di conoscerne le opinioni.»

Giuseppe Tarantini Sindaco di Trani