Via Curatorio, l'altra "discarica" cittadina
Tutte le foto dell'ennesimo scandalo ambientale nelle periferie
lunedì 27 luglio 2015
7.06
C'è persino lo scheletro di un motoscafo, in quella che ha tutta l'aria di essere una seconda "discarica" del Comune di Trani. Stiamo parlando di via Curatorio, dove in un complesso industriale ormai abbandonato da anni si stanno accumulando rifiuti di ogni sorta, lontani dal centro cittadino e di conseguenza dall'interesse pubblico e dal controllo dei cittadini. Anche in questo luogo, come nel caso della spiaggia di San Marco Sud segnalato qualche giorno fa, i "furbi" hanno iniziato a dar fuoco ai rifiuti abbandonati, per mascherare la loro provenienza.
I materiali ritrovati sono in maggior parte scarti edilizi, con l'intero capannone, ormai ridotto a rudere, pieno di materiale elettrico, sanitari distrutti, calcinacci e qualsiasi altra rimanenza possa esserci in questo tipo di lavoro. All'esterno parecchie sono le "carcassse" di elettrodomestici, insieme a copertoni di tutte le taglie e ancora scheletri di barche più piccole o resti di un gommone. Anche in questo luogo non manca l'amianto in qualsiasi sua forma.
Il luogo, che ha tutta l'aria di essere uno stabile privato, è dimenticato da tutti, tranne che da qualche coppietta che, in questi spiazzi abbandonati, cerca rifugio da sguardi indiscreti. Chi invece dovrebbe "infestare" questo posto è una massiccia squadra di pulizie. A Trani, però, tutto questo non può restare costantemente impunito. Servirebbero controlli più severi, soprattutto sui cantieri edili, che evidentemente costituiscono il bacino principale per il rifornimento di discariche a cielo aperto come questa, da cui il territorio è assediato.
I materiali ritrovati sono in maggior parte scarti edilizi, con l'intero capannone, ormai ridotto a rudere, pieno di materiale elettrico, sanitari distrutti, calcinacci e qualsiasi altra rimanenza possa esserci in questo tipo di lavoro. All'esterno parecchie sono le "carcassse" di elettrodomestici, insieme a copertoni di tutte le taglie e ancora scheletri di barche più piccole o resti di un gommone. Anche in questo luogo non manca l'amianto in qualsiasi sua forma.
Il luogo, che ha tutta l'aria di essere uno stabile privato, è dimenticato da tutti, tranne che da qualche coppietta che, in questi spiazzi abbandonati, cerca rifugio da sguardi indiscreti. Chi invece dovrebbe "infestare" questo posto è una massiccia squadra di pulizie. A Trani, però, tutto questo non può restare costantemente impunito. Servirebbero controlli più severi, soprattutto sui cantieri edili, che evidentemente costituiscono il bacino principale per il rifornimento di discariche a cielo aperto come questa, da cui il territorio è assediato.