Via l'obelisco di Pomodoro tra successo e polemiche
In corso la rimozione dell'opera posta davanti al Castello Svevo
mercoledì 7 gennaio 2015
10.58
L'obelisco va via e si porta con sé tutte le polemiche ma anche gli apprezzamenti del pubblico e dei turisti. Questa mattina gli operai stanno operando la rimozione del monumento installato a luglio dell'anno appena trascorso davanti al Castello Svevo. Successivamente saranno caricate anche le sculture all'interno del Castello. L'opera, realizzata dall'artista Arnoldo Pomodoro, rientra in una mostra esposta nei tre castelli federiciani tra Bari, Andria e Trani durata fino al 30 novembre.
L'obelisco aveva scatenato l'ira dell'associazione "Trani Tradizioni" che annualmente ad agosto, dinanzi al Castello, organizza la rievocazione del matrimonio di Re Manfredi. A margine dell'installazione, alcuni attivisti avevano inscenato, lo scorso 10 luglio, una protesta pacifica: secondo il loro parere, la presenza dell'opera avrebbe ostacolato lo svolgimento della tradizionale manifestazione tranese. Settimane di polemiche, batti e ribatti tra l'associazione, la politica locale e la società civile avevano accompagnato l'esposizione dell'obelisco di Pomodoro.
Accanto alle polemiche, però, non sono mancati apprezzamenti e opinioni positive. Legate anche alla caratura dell'artista. Arnoldo Pomodoro è uno dei più grandi scultori viventi: ha esposto in tutto il mondo (New York, Parigi, Hakone in Giappone), vinto prestigiosi premi, insignito della Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte nel 2005, insegnato a Berkeley e Stanford. Il suo stile, fatto di "spirito geometrico", richiama le essenzialità volumetriche e racchiude tutto il concetto nelle "viscere" del corpo solido, rese visibili da spaccature, tagli che rompono le superfici levigate. Insomma, un pregio per la città di Trani aver ospitato la sua opera. E averla inserita in un contesto scenico unico ed affascinante: davanti al Castello Svevo, con il mare e la Cattedrale a fare da sfondo.
Ora il monumento lascia la città. Per buona pace degli organizzatori del matrimonio di Re Manfredi.
L'obelisco aveva scatenato l'ira dell'associazione "Trani Tradizioni" che annualmente ad agosto, dinanzi al Castello, organizza la rievocazione del matrimonio di Re Manfredi. A margine dell'installazione, alcuni attivisti avevano inscenato, lo scorso 10 luglio, una protesta pacifica: secondo il loro parere, la presenza dell'opera avrebbe ostacolato lo svolgimento della tradizionale manifestazione tranese. Settimane di polemiche, batti e ribatti tra l'associazione, la politica locale e la società civile avevano accompagnato l'esposizione dell'obelisco di Pomodoro.
Accanto alle polemiche, però, non sono mancati apprezzamenti e opinioni positive. Legate anche alla caratura dell'artista. Arnoldo Pomodoro è uno dei più grandi scultori viventi: ha esposto in tutto il mondo (New York, Parigi, Hakone in Giappone), vinto prestigiosi premi, insignito della Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte nel 2005, insegnato a Berkeley e Stanford. Il suo stile, fatto di "spirito geometrico", richiama le essenzialità volumetriche e racchiude tutto il concetto nelle "viscere" del corpo solido, rese visibili da spaccature, tagli che rompono le superfici levigate. Insomma, un pregio per la città di Trani aver ospitato la sua opera. E averla inserita in un contesto scenico unico ed affascinante: davanti al Castello Svevo, con il mare e la Cattedrale a fare da sfondo.
Ora il monumento lascia la città. Per buona pace degli organizzatori del matrimonio di Re Manfredi.