Via le tavole degli Statuti Marittimi da piazza Longobardi
Parte la polemica tra Riserbato e Tarantini, per l'ex sindaco una "sconfitta per la città"
martedì 5 agosto 2014
16.30
Sono passati neanche tre anni da quando furono installate e questa mattina sono state rimosse le tavole degli Ordinamenta Maris da piazza Longobardi. Una vicenda che ha quasi dell'incredibile e che certamente si trascinerà polemicamente nel tempo visto che quelle tavole furono fortemente volute e fatte appositamente realizzare dall'ex sindaco Pinuccio Tarantini.
«Abbiamo ottemperato a una precisa prescrizione della Soprintendenza – scrive Gigi Riserbato, per giustificare quanto fatto dall'attuale amministrazione - che aveva a più riprese evidenziato la vulnerabilità delle tavole ad agenti atmosferici ed agli atti vandalici, con possibile nocumento in questo secondo caso per i cittadini. Le tavole troveranno ben presto nuova adeguata collocazione. Per la piazza penseremo presto ad un nuovo arredo urbano. È nostro intendimento renderla pienamente fruibile e viva». E la location alternativa sembra esser stata già trovata: la tavole infatti verranno installate all'interno del cortile della scuola elementare Petronelli.
Tempestiva, come immaginabile, è stata la risposta di Tarantini, che appresa la notizia ha commentato attraverso il suo profilo Facebook: «Quando ho disturbato la signora Anna Scaringi e il notaio Capozza perché per primi ci consentissero di realizzare la Pinacoteca Ivo Scaringi e le opere esposte al secondo piano di Palazzo Beltrani, lo feci dicendo loro che l'arte è viva quando si vede, è esposta, è fruibile. Oggi le tavole degli Statuti Marittimi di piazza Longobardi, opera dello scultore Lomuscio, lo stesso del meraviglioso San Francesco di piazza XX Settembre, lasciano quella sede per chiudersi in una scuola, seguendo la stessa sorte del sipario del teatro di Biagio Molinaro. Le bestie che le avevano definite "lapidi" ora saranno contente, già gli antichi romani dicevano "Non ponere margaritas ante porcos". E' una vittoria dei vandali, degli incivili, degli ignoranti, nelle loro vene scorre lo stesso sangue di chi parcheggia davanti alla Cattedrale, in piazza Teatro, sugli scivoli dei disabili. Sono i veri nemici di Trani. Io ho cercato di combatterli, con tutte le mie forze, oggi posso dire di aver perso».
«Abbiamo ottemperato a una precisa prescrizione della Soprintendenza – scrive Gigi Riserbato, per giustificare quanto fatto dall'attuale amministrazione - che aveva a più riprese evidenziato la vulnerabilità delle tavole ad agenti atmosferici ed agli atti vandalici, con possibile nocumento in questo secondo caso per i cittadini. Le tavole troveranno ben presto nuova adeguata collocazione. Per la piazza penseremo presto ad un nuovo arredo urbano. È nostro intendimento renderla pienamente fruibile e viva». E la location alternativa sembra esser stata già trovata: la tavole infatti verranno installate all'interno del cortile della scuola elementare Petronelli.
Tempestiva, come immaginabile, è stata la risposta di Tarantini, che appresa la notizia ha commentato attraverso il suo profilo Facebook: «Quando ho disturbato la signora Anna Scaringi e il notaio Capozza perché per primi ci consentissero di realizzare la Pinacoteca Ivo Scaringi e le opere esposte al secondo piano di Palazzo Beltrani, lo feci dicendo loro che l'arte è viva quando si vede, è esposta, è fruibile. Oggi le tavole degli Statuti Marittimi di piazza Longobardi, opera dello scultore Lomuscio, lo stesso del meraviglioso San Francesco di piazza XX Settembre, lasciano quella sede per chiudersi in una scuola, seguendo la stessa sorte del sipario del teatro di Biagio Molinaro. Le bestie che le avevano definite "lapidi" ora saranno contente, già gli antichi romani dicevano "Non ponere margaritas ante porcos". E' una vittoria dei vandali, degli incivili, degli ignoranti, nelle loro vene scorre lo stesso sangue di chi parcheggia davanti alla Cattedrale, in piazza Teatro, sugli scivoli dei disabili. Sono i veri nemici di Trani. Io ho cercato di combatterli, con tutte le mie forze, oggi posso dire di aver perso».