Via San Giorgio, ci siamo

Strada finita. Il caso del vicolo tagliato fuori dai lavori

sabato 5 dicembre 2009
Ci siamo. Il rifacimento del basolato di via San Giorgio è completato. Nei prossimi giorni saranno installate delle fioriere per delimitare la strada (pedonale per tutto il periodo natalizio) e verranno posizionati gli attesi arredi urbani (panchine in ghisa, gettacarte più – a quanto pare - una implementazione di lampioni). L'ultimazione dei lavori del manto stradale consentirà l'inaugurazione, nei termini previsti, del mercatino della solidarietà (in programma a partire dal 6 dicembre), «voluto dall' amministrazione in via San Giorgio – spiega l'assessore Memola - sia per incentivare i cittadini al passeggio nella strada e sia per dare visibilità alle tante associazioni che operano in città che avranno degli stands a disposizione senza alcun onere».


Via San Giorgio torna fruibile da subito seppur con qualche cantiere ancora in sospeso. Ci sono alcuni punti della strada ancora da completare. «Nel giro di pochi giorni – spiega l'assessore ai lavori pubblici, Piero Di Savino – anche quei piccoli tratti saranno terminati. Via San Giorgio sarà transitabile senza impedimenti, in attesa dell'inaugurazione prevista per l'inizio del nuovo anno».
Intanto alcuni residenti si lamentano perché nel progetto dei lavori non è stato inserito il vico omonimo. «Mi chiedo e vi chiedo – ci scrive un lettore – se nessuno si sia accorto dello sconcio del vico San Giorgio, proprio all' imbocco della strada appena rifatta. Tutti gli scarichi delle acque piovane sono stati interrati eccetto i quattro presenti nei 25 metri di vicolo dove convogliano, all'esterno, le acque piovane di tre palazzi. L'acqua, defluendo verso via San Giorgio, finisce per allagare non solo il vicolo ma anche il marciapiede antistante. Allora perché non rimediare visto che i lavori di completamento non sono del tutto conclusi?».

Abbiamo girato la domanda all'assessore Di Savino: «Il vicolo – dice – non rientrava nel progetto. Non credo che la situazione sia così catastrofica come viene descritta. Se dovessimo recuperare dei fondi extra, potremmo pensare di completare quel tratto, vedremo».