Sorveglianza immobili pubblici, anche a marzo affidamento alla Vigilanza Tranese
In attesa della gara d'appalto il servizio viene svolto dalla cooperativa
martedì 5 aprile 2016
0.25
Anche per il mese di marzo il servizio di vigilanza degli immobili comunali di Trani è stato svolto dalla cooperativa Vigilanza Tranese. La spesa, come per i mesi precedenti, è stata quantificata dal settore Polizia municipale in 16 mila euro. L'affidamento si è reso necessario nelle more della nuova gara, che deve essere ancora indetta.
Quella indetta nel 2011 si era conclusa, nel novembre 2013, con l'aggiudicazione definitiva del servizio triennale di vigilanza del patrimonio pubblico e dei beni comunali alla Sicurcenter di Palermo. Ma il 9 dicembre scorso il dirigente del settore Lavori pubblici, Giovanni Didonna, aveva annullato la determina di aggiudicazione. La Vigilanza Tranese, piazzatasi al secondo posto e fino ad allora affidataria del servizio, aveva fatto ricorso al Tar Puglia. Il tribunale amministrativo pur rigettando il ricorso, per carenza della stessa cooperativa a poter ricorrere, aveva tuttavia riconosciuto l'illegittimità della nomina della commissione giudicatrice e di tutti gli atti amministrativi conseguenti. Di mezzo, poi, c'è stata l'inchiesta giudiziaria nota come "Sistema Trani": proprio dall'appalto alla vigilanza degli immobili comunali erano partite le indagini che hanno portato, nel dicembre 2015, alla caduta dell'amministrazione Riserbato, con l'arresto dello stesso ex sindaco e di alcuni esponenti del Comune e delle società partecipate.
Dietro al provvedimento di revoca dell'aggiudicazione, però, oltre la questione giudiziaria, c'era una motivazione anche logica: infatti a partire dal settembre scorso, le competenze di Palazzo di città in fatto di vigilanza degli immobili pubblici sono state ridotte in quanto le spese di mantenimento degli uffici giudiziari dal Comune sono passate nelle mani del ministero della Giustizia. E questo ha ridotto del 70 per cento le necessità di vigilanza spettanti al Comune, che d'ora in poi dovrà provvedere solo alla sicurezza di palazzo di città e degli uffici dei servizi sociali, biblioteca, villa, cimitero e polizia municipale. E in nessuno di questi siti è richiesta la vigilanza armata.
Quella indetta nel 2011 si era conclusa, nel novembre 2013, con l'aggiudicazione definitiva del servizio triennale di vigilanza del patrimonio pubblico e dei beni comunali alla Sicurcenter di Palermo. Ma il 9 dicembre scorso il dirigente del settore Lavori pubblici, Giovanni Didonna, aveva annullato la determina di aggiudicazione. La Vigilanza Tranese, piazzatasi al secondo posto e fino ad allora affidataria del servizio, aveva fatto ricorso al Tar Puglia. Il tribunale amministrativo pur rigettando il ricorso, per carenza della stessa cooperativa a poter ricorrere, aveva tuttavia riconosciuto l'illegittimità della nomina della commissione giudicatrice e di tutti gli atti amministrativi conseguenti. Di mezzo, poi, c'è stata l'inchiesta giudiziaria nota come "Sistema Trani": proprio dall'appalto alla vigilanza degli immobili comunali erano partite le indagini che hanno portato, nel dicembre 2015, alla caduta dell'amministrazione Riserbato, con l'arresto dello stesso ex sindaco e di alcuni esponenti del Comune e delle società partecipate.
Dietro al provvedimento di revoca dell'aggiudicazione, però, oltre la questione giudiziaria, c'era una motivazione anche logica: infatti a partire dal settembre scorso, le competenze di Palazzo di città in fatto di vigilanza degli immobili pubblici sono state ridotte in quanto le spese di mantenimento degli uffici giudiziari dal Comune sono passate nelle mani del ministero della Giustizia. E questo ha ridotto del 70 per cento le necessità di vigilanza spettanti al Comune, che d'ora in poi dovrà provvedere solo alla sicurezza di palazzo di città e degli uffici dei servizi sociali, biblioteca, villa, cimitero e polizia municipale. E in nessuno di questi siti è richiesta la vigilanza armata.