Visibelli: «Sul porto si predica bene e si razzola male»

Il consigliere di Forza Trani segnala gravi disagi presso la banchina "la conca"

giovedì 27 aprile 2006
Nuovo intervento del Sen. Visibelli, sul tema del porto di Trani:

«Si predica bene e si razzola male, anzi malissimo. Questo, in sintesi, quello che si avverte riflettendo sull'attuale situazione relativa alla zona Porto. Osannato per la ricchezza di beni di interesse storico e artistico presenti nell'area (e di cui costituiscono parte inscindibile e caratteristica), elogiato per la sua conformazione naturale che ne valorizza l'interesse e la conoscenza, acclarato come uno dei più caratteristici ed incantevoli porti del Mar Mediterraneo (vedasi progetto "Porti di Ulisse"), il Porto di Trani è un paesaggio costituito da un mix di storia e modernità che si intrecciano, e solo la consapevolezza del suo valore può garantirne il rispetto e la trasmissione al futuro.
Ma la preoccupante indifferenza che avverto, da un lato mi addolora, ma dall'altro mi incoraggia a perseguire l'obiettivo che mi sono posto, e cioè quello di catalizzare l'attenzione su questo autentico gioiello, che madre natura ha fornito alla Città di Trani, al fine di eliminare quegli elementi e quelle situazioni che ne intaccano la particolare bellezza, contribuendo, per quanto mi è possibile, a collaborare con gli organi istituzionalmente competenti, al fine di porre in essere ogni possibile azione in grado di garantire la valorizzazione e la conservazione, per consentire alle generazioni future di poterlo ammirare in tutto il suo naturale splendore. Dopo questa doverosa premessa, passiamo ai fatti.
Sono passati più di 3 (tre) anni da quando i lavori di miglioria della banchina "La Conca" sono terminati/sospesi (?), e, come si può facilmente notare, non si è migliorato assolutamente niente! Infatti quel tratto dell'area portuale è stato abbandonato ed attualmente è in una condizione assolutamente indegna per un paese civile, e per una Città ed un Porto che vanta migliaia di visitatori ogni anno, atteso che ha assunto le sembianze di una stradina di un paese sottosviluppato. Ovviamente la banchina "La Conca" non è solo uno scempio in termini estetici, ma anche un pericoloso percorso per quanti (e sono tantissimi) frequentano, in vario modo, quel tratto dell'area portuale: mi riferisco a pescatori (costretti a compiere le varie operazioni afferenti la loro attività su un'area scomposta, provocando non poche difficoltà e moltiplicando lo sforzo di lavoro, sia fisico che mentale), a diportisti e a pedoni (che dovendo raggiungere la loro imbarcazione o volendo semplicemente passeggiare, si trovano a percorrere un vero e proprio percorso ad ostacoli, evitando di incappare in buche e sconnessioni varie in cui potrebbero perdere l'equilibrio e cadere rovinosamente per terra).
Resta ancora un mistero come non si provveda a sistemare quel tratto di strada che parte proprio dall'inizio della Banchina "La Conca" ed il cui restringimento, inizialmente predisposto per una zona portuale a senso unico, poi caduto nel dimenticatoio ed abbandonato, provoca notevoli disagi per gli automobilisti che percorrono quel tratto stradale nella doppia direzione. Senza contare che spesso numerosi automobilisti parcheggiano proprio a ridosso di quel tratto stradale, aumentando considerevolmente i disagi per gli automobilisti in movimento.
Credo che, sfumata la possibilità di un tratto stradale dell'area portuale a senso unico sia necessario allargare, in quel punto, la carreggiata per consentire un più agevole e celere scorrimento veicolare, predisponendo, contestualmente, le banchine che delimitano la carreggiata in un punto più sicuro, poiché ritengo che l'attuale collocazione non sia propriamente priva di pericoli, per quanti abbiano il desiderio o anche la necessità di accomodarsi, atteso che si trovano a dover appoggiare i piedi in un tratto stradale in cui scorrono numerose auto, e che, comunque potrebbero essere investiti da un'automobile che attraversi quel tratto stradale limitato nello spazio di manovra.
In alternativa, credo sia il caso di rilanciare il progetto di un'area portuale, che va dall'incrocio di Piazza Quercia con Via Statuti Marittimi, sino all'incrocio della Banchina La Conca con la Banchina Santa Teresa, interamente destinata a zona pedonale, predisponendo gli opportuni accorgimenti perché ciò non provochi difficoltà agli operatori marittimi, che utilizzano il tratto di banchina interessato. Proseguendo con il resoconto e spostandosi all'altezza del locale denominato "Caycos", ove è stata posizionato un gabbiotto di colore bianco candido (prima addirittura nero!), che è un vero e proprio pugno nell'occhio, alla visuale storico – artistica del porto di Trani. Tale gabbiotto, infatti, è collocato in una zona in cui vi sono i cosiddetti "Portici", e per cui mal si concilia con il decoro storico-artistico di quella zona.
Il contrasto estetico, (per usare un eufemismo, perché si dovrebbe parlare di danno paesaggistico) che ne deriva è palese e visibile agli occhi di tutti, per cui invito le Autorità a voler constatare la compatibilità estetica di tale struttura (ricordando che la stessa Soprintendenza in una nota del 2004 invitava le Autorità, competenti al rilascio di autorizzazioni e concessioni all'interno dell'area portuale, a verificarne la compatibilità con il paesaggio), nonché la regolarità e legittimità della stessa, dal punto di vista giuridico - amministrativo. Restando in quella zona, inoltre, voglio porre l'attenzione, sull'insolenza che continuano a manifestare gli esercenti di alcuni locali commerciali che occupano il parcheggio di quella zona con fioriere, tavolini e sedie, impedendo il regolare utilizzo della zona destinata a parcheggio.
Nell'introdurre l'argomento parcheggio credo sia il caso che si svolga un'adeguata pubblicità dell'area parcheggio presente alle spalle dell'ex pretura, sinora poco utilizzata dagli utenti. Nel riservarmi ulteriori osservazioni e rilievi (vedi costruzioni in piena via Zanardelli) auspico e propongo un incisivo e fattivo rapporto di collaborazione tra le varie Amministrazioni, ognuna per quanto di competenza, al fine di tutelare e valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico del nostro splendido Porto.

E' opportuno porre in essere, con tempestività, ogni strumento in grado di garantire la conservazione materiale e culturale dell'intero complesso portuale, promuovendo la consapevolezza del suo valore al fine di garantirne il rispetto, perché solo attraverso la conoscenza e la diffusione dell'importanza storica, artistica e paesaggistica si può comprendere che il Porto di Trani ( Perla dell'Adriatico) costituisce un "unicum" inscindibile e singolare, non solo di Trani e della Regione Puglia, ma io direi dell'Italia tutta.»

Dott. Roberto Visibelli Consigliere Comunale di Forza Trani