Visibelli torna sul litorale est a due anni dalla prima denuncia
La rimozione del "braccio" usato per la posa delle scogliere sta causando diversi problemi
mercoledì 7 giugno 2006
Il Sen. Roberto Visibelli torna a parlare dei lavori eseguiti sul litorale est, evidenziando una serie di problemi sorti con la rimozione del "braccio" realizzato per la costruzione di scogliere di contenimento: (vedi articoli correlati)
«Verrebbe voglia di iniziare con una espressione che in matematica si usa per concludere: come volevasi dimostrare! Infatti, a due anni di distanza dalla (solitaria) pubblica denunzia da me fatta e relativa alle "Modalità di esecuzione dei lavori di sistemazione del litorale ad est di Trani compreso tra il Lido Colonna ed il confine con il territorio di Bisceglie", le mie (fosche) previsioni afferenti l'alterazione dell'ambiente marino, si sono purtroppo puntualmente verificate . Ma andiamo con ordine.
Nel giugno 2004, dopo inevasi miei interventi a livello comunale, interessavo della vicenda anche, tra gli altri, la Capitaneria di Porto di Barletta e la Regione Puglia - Ass. Deman. Maritt., esprimendo puntuali osservazioni relative alle irregolari e discutibili modalità di esecuzione dei lavori de quo. Nello scritto presentato alle Autorità evidenziavo, innanzitutto, i benefici che l'appaltatore ed il subappaltatore venivano a conseguire a causa della difformità dell'esecuzione dei lavori rispetto a quanto prescritto nel capitolato d'appalto. A tale contestazione nessuna risposta mi è mai pervenuta.
Evidenziavo, inoltre, che l'attività di rimozione del "braccio" realizzato necessitasse di un controllo estremamente oculato in tutte le sue fasi, poichè si trattava di rimuovere non solo blocchi di pietra, ma, anche e soprattutto, inerti e polvere di terriccio riversata in grandi quantità su quanto avventatamente realizzato. Sottolineavo che tale attività di rimozione avrebbe richiesto non solo l'adozione delle necessarie cautele dell'ordinaria diligenza, ma, soprattutto, di specifiche indicazioni tecniche che tenessero conto dell'esigenza, irrinunciabile, di non alterare maggiormente il fondale, nonché il micro ecosistema di quel tratto di mare.
Nonostante i miei allarmi ed il risalto dato agli stessi dai media, la superficialità con cui è stata eseguita la rimozione del braccio, non ha consentito una eliminazione totale dei sassi e dei ciottoli. Quest'ultimi, di varie dimensioni, costellano il tratto di battigia a ridosso del tratto di mare occupato dal famigerato braccio, e la cui presenza non solo è una bruttura che contrasta con quel suggestivo tratto di costa, non solo rende difficoltoso il cammino, sia sulla spiaggia che sulla battigia, ma rende pericolosi i cosiddetti giuochi di spiaggia dei bambini.
Sorvolo poi della "fanghiglia" creatasi nella passata stagione! Senza dimenticare, infine, che non conosciamo le ripercussioni che tale inconcepibile situazione ha prodotto sul fondale marino, e sperando che non ci siano conseguenze negative sulle attività turistiche che vengono svolte sul tratto di costa interessato da tale fenomeno. Mi auguro, pertanto, che i responsabili dello scempio si accollino le spese per la rimozione dei residui che giacciono ancora sul fondo del mare e sulla spiaggia. Vorrei, per ultimo, far notare che le barriere frangiflutti, posizionate al fine di ridimensionare l'erosione della costa, sono " invisibili ", e costituiscono un vero e proprio pericolo per la sicurezza della navigazione, atteso che non vi è nessun tipo di segnalamento che permetta la loro individuazione. Perciò mi domando e chiedo: si sta aspettando il verificarsi di un sinistro marittimo, per cominciare a porsi il problema? Mi auguro che questa mia abbia miglior sorte delle precedenti.»
Dott. Roberto Visibelli Consigliere Comunale di Forza Trani
«Verrebbe voglia di iniziare con una espressione che in matematica si usa per concludere: come volevasi dimostrare! Infatti, a due anni di distanza dalla (solitaria) pubblica denunzia da me fatta e relativa alle "Modalità di esecuzione dei lavori di sistemazione del litorale ad est di Trani compreso tra il Lido Colonna ed il confine con il territorio di Bisceglie", le mie (fosche) previsioni afferenti l'alterazione dell'ambiente marino, si sono purtroppo puntualmente verificate . Ma andiamo con ordine.
Nel giugno 2004, dopo inevasi miei interventi a livello comunale, interessavo della vicenda anche, tra gli altri, la Capitaneria di Porto di Barletta e la Regione Puglia - Ass. Deman. Maritt., esprimendo puntuali osservazioni relative alle irregolari e discutibili modalità di esecuzione dei lavori de quo. Nello scritto presentato alle Autorità evidenziavo, innanzitutto, i benefici che l'appaltatore ed il subappaltatore venivano a conseguire a causa della difformità dell'esecuzione dei lavori rispetto a quanto prescritto nel capitolato d'appalto. A tale contestazione nessuna risposta mi è mai pervenuta.
Evidenziavo, inoltre, che l'attività di rimozione del "braccio" realizzato necessitasse di un controllo estremamente oculato in tutte le sue fasi, poichè si trattava di rimuovere non solo blocchi di pietra, ma, anche e soprattutto, inerti e polvere di terriccio riversata in grandi quantità su quanto avventatamente realizzato. Sottolineavo che tale attività di rimozione avrebbe richiesto non solo l'adozione delle necessarie cautele dell'ordinaria diligenza, ma, soprattutto, di specifiche indicazioni tecniche che tenessero conto dell'esigenza, irrinunciabile, di non alterare maggiormente il fondale, nonché il micro ecosistema di quel tratto di mare.
Nonostante i miei allarmi ed il risalto dato agli stessi dai media, la superficialità con cui è stata eseguita la rimozione del braccio, non ha consentito una eliminazione totale dei sassi e dei ciottoli. Quest'ultimi, di varie dimensioni, costellano il tratto di battigia a ridosso del tratto di mare occupato dal famigerato braccio, e la cui presenza non solo è una bruttura che contrasta con quel suggestivo tratto di costa, non solo rende difficoltoso il cammino, sia sulla spiaggia che sulla battigia, ma rende pericolosi i cosiddetti giuochi di spiaggia dei bambini.
Sorvolo poi della "fanghiglia" creatasi nella passata stagione! Senza dimenticare, infine, che non conosciamo le ripercussioni che tale inconcepibile situazione ha prodotto sul fondale marino, e sperando che non ci siano conseguenze negative sulle attività turistiche che vengono svolte sul tratto di costa interessato da tale fenomeno. Mi auguro, pertanto, che i responsabili dello scempio si accollino le spese per la rimozione dei residui che giacciono ancora sul fondo del mare e sulla spiaggia. Vorrei, per ultimo, far notare che le barriere frangiflutti, posizionate al fine di ridimensionare l'erosione della costa, sono " invisibili ", e costituiscono un vero e proprio pericolo per la sicurezza della navigazione, atteso che non vi è nessun tipo di segnalamento che permetta la loro individuazione. Perciò mi domando e chiedo: si sta aspettando il verificarsi di un sinistro marittimo, per cominciare a porsi il problema? Mi auguro che questa mia abbia miglior sorte delle precedenti.»
Dott. Roberto Visibelli Consigliere Comunale di Forza Trani