Vita da cane. «Abbandonato dagli uomini e dalle istituzioni»
Una triste storia raccontata da Vito Cialdella
venerdì 23 novembre 2007
Questa è la triste storia di un giovane cane con qualche problema di salute che proprio per questo nessuno vuole prendersene cura:
«E' stato ritrovato da abitanti della zona Via dei Mandorli (trav.di via Duchessa D'Andria) che si stava lasciando morire non riuscendo a mettersi sulle zampe e a camminare. Il ritrovamento è stato segnalato ai Vigili Urbani che si trovavano di passaggio in detta zona che promettevano di attivare il servizio veterinario della ASL.
Trascorsi quasi due giorni venivo a conoscenza del problema e ieri sera mi recavo personalmente presso il comando dei Vigili per sollecitare ancora una volta la risoluzione del problema ma, nonostante l'operatrice di turno si adoperasse a rintracciare il veterinario ASL il problema non si è ancora risolto e se non ci saranno persone di buona volontà presto parleremo del povero sventurato alla memoria.
Capisco che i fondi a disposizione per il randagismo sono esigui e che la struttura della ASL non è adeguata a curare pubblicamente cani che essendo randagi sono comunali (questo è stato riferito dal Veterinario rintracciato telefonicamente dalla operatrice di PM). Mi chiedo devono sempre intervenire i privati? Quando le istituzioni saranno in grado di offrire un servizio efficiente per fronteggiare il fenomeno del randagismo? Quando potremo sentirci finalmente fieri cittadini di un Comune che si occupa civilmente anche degli animali? In attesa non di risposte ma di fatti mi affido al buon cuore di qualche concittadino che voglia prendersi carico di questo povero cane sventurato curandolo e permettendogli di fare una buona vita da cane.»
Vito Cialdella
«E' stato ritrovato da abitanti della zona Via dei Mandorli (trav.di via Duchessa D'Andria) che si stava lasciando morire non riuscendo a mettersi sulle zampe e a camminare. Il ritrovamento è stato segnalato ai Vigili Urbani che si trovavano di passaggio in detta zona che promettevano di attivare il servizio veterinario della ASL.
Trascorsi quasi due giorni venivo a conoscenza del problema e ieri sera mi recavo personalmente presso il comando dei Vigili per sollecitare ancora una volta la risoluzione del problema ma, nonostante l'operatrice di turno si adoperasse a rintracciare il veterinario ASL il problema non si è ancora risolto e se non ci saranno persone di buona volontà presto parleremo del povero sventurato alla memoria.
Capisco che i fondi a disposizione per il randagismo sono esigui e che la struttura della ASL non è adeguata a curare pubblicamente cani che essendo randagi sono comunali (questo è stato riferito dal Veterinario rintracciato telefonicamente dalla operatrice di PM). Mi chiedo devono sempre intervenire i privati? Quando le istituzioni saranno in grado di offrire un servizio efficiente per fronteggiare il fenomeno del randagismo? Quando potremo sentirci finalmente fieri cittadini di un Comune che si occupa civilmente anche degli animali? In attesa non di risposte ma di fatti mi affido al buon cuore di qualche concittadino che voglia prendersi carico di questo povero cane sventurato curandolo e permettendogli di fare una buona vita da cane.»
Vito Cialdella