Alla Venice Marathon anche i tranesi Fabrizio Amato e Carlo Petrignani
4000 i partecipanti in rappresentanza di 60 nazioni
lunedì 25 ottobre 2021
9.39
Una maratona per ricominciare, una maratona dopo il buio. Questa è stata l'odierna Venice Marathon, una corsa di 42,195 km che segna la ripartenza per tanta parte di quel mondo del podismo che per troppo tempo è rimasto fermo.
La 35^ edizione della "Venice Marathon" si è svolta in una assolata giornata che ha ancora di più impreziosito la bellezza del territorio di una città unica. Tris di keniani sul podio della gara, vinta da Seroi Anderson Saitoti in 2h12'22", secondo Kangogo Justus Kipkogei in 2h13'35 e terzo Kipleting Chumba Gilbert in 2h13'55. Il primo atleta italiano è arrivato quarto Alami Najibe Marco (C.S.Esercito) che ha chiuso in 2h14'57. Grande prestazione per l'italiana Yaremchuk Sofiia (C.S.Esercito) che taglia il traguardo per prima tra le donne chiudendo la gara in 2h29'12, keniana la seconda classificata Kibor Marion Jepkonga in 2h31'17, terzo posto per l'etiope Geletu Megertu Ifa in 2h33'50.
Tra i poco meno di 4000 partecipanti, in rappresentanza di 60 nazioni, hanno corso anche due atleti tesserati con la Trani Marathon che, nel mese del suo ventennale, ha visto arricchire il proprio palmares con le prestazioni di Fabrizio Amato, alla sua seconda maratona, terminata con uno straordinario 3h28'54, e di Carlo Petrignani, al suo esordio sulla distanza regina dell'atletica che ha chiuso la gara con il tempo di 4h19'10.
Partita da Villa Pisani a Stra, la maratona si è sviluppata nella prima parte del percorso lungo la Riviera del Brenta, caratterizzato dalle tante ville venete affacciate sulle acque del fiume, ha attraversato le città di Dolo, Mira Porte, Oriago, Malcontenta ed a seguire il centro di Marghera e Mestre, con il passaggio vicino al nuovissimo museo del Novecento multimediale M9. Dopo, gli atleti hanno corso per due chilometri all'interno del Parco di San Giuliano ed hanno raggiunto Venezia tramite il ponte della Libertà, con quei 4 chilometri che, percorsi dopo i 35 km con un insidioso vento, hanno segnato la gara per tanti atleti. Infine, Venezia con i suoi 14 piccoli ponti, le cui scale sono state addolcite da rampe di legno, ed infine il grande ponte galleggiante di 166 metri, allestito dal comune di Venezia per permettere gli atleti di attraversare il Canal Grande da Punta della Dogana verso l'arrivo presso Riva Sette Martiri, transitando da Piazza San Marco.
Venezia è stato un viaggio bellissimo a cui ha preso parte una delegazione della Trani Marathon che certamente permetterà di ridare slancio e speranza per la rinascita dello sport e del podismo di casa nostra.
La 35^ edizione della "Venice Marathon" si è svolta in una assolata giornata che ha ancora di più impreziosito la bellezza del territorio di una città unica. Tris di keniani sul podio della gara, vinta da Seroi Anderson Saitoti in 2h12'22", secondo Kangogo Justus Kipkogei in 2h13'35 e terzo Kipleting Chumba Gilbert in 2h13'55. Il primo atleta italiano è arrivato quarto Alami Najibe Marco (C.S.Esercito) che ha chiuso in 2h14'57. Grande prestazione per l'italiana Yaremchuk Sofiia (C.S.Esercito) che taglia il traguardo per prima tra le donne chiudendo la gara in 2h29'12, keniana la seconda classificata Kibor Marion Jepkonga in 2h31'17, terzo posto per l'etiope Geletu Megertu Ifa in 2h33'50.
Tra i poco meno di 4000 partecipanti, in rappresentanza di 60 nazioni, hanno corso anche due atleti tesserati con la Trani Marathon che, nel mese del suo ventennale, ha visto arricchire il proprio palmares con le prestazioni di Fabrizio Amato, alla sua seconda maratona, terminata con uno straordinario 3h28'54, e di Carlo Petrignani, al suo esordio sulla distanza regina dell'atletica che ha chiuso la gara con il tempo di 4h19'10.
Partita da Villa Pisani a Stra, la maratona si è sviluppata nella prima parte del percorso lungo la Riviera del Brenta, caratterizzato dalle tante ville venete affacciate sulle acque del fiume, ha attraversato le città di Dolo, Mira Porte, Oriago, Malcontenta ed a seguire il centro di Marghera e Mestre, con il passaggio vicino al nuovissimo museo del Novecento multimediale M9. Dopo, gli atleti hanno corso per due chilometri all'interno del Parco di San Giuliano ed hanno raggiunto Venezia tramite il ponte della Libertà, con quei 4 chilometri che, percorsi dopo i 35 km con un insidioso vento, hanno segnato la gara per tanti atleti. Infine, Venezia con i suoi 14 piccoli ponti, le cui scale sono state addolcite da rampe di legno, ed infine il grande ponte galleggiante di 166 metri, allestito dal comune di Venezia per permettere gli atleti di attraversare il Canal Grande da Punta della Dogana verso l'arrivo presso Riva Sette Martiri, transitando da Piazza San Marco.
Venezia è stato un viaggio bellissimo a cui ha preso parte una delegazione della Trani Marathon che certamente permetterà di ridare slancio e speranza per la rinascita dello sport e del podismo di casa nostra.