Aquila Azzurra: continua il momento magico
Terza vittoria consecutiva con il forte San Giorgio del Sannio
lunedì 26 febbraio 2007
Contro il San Giorgio del Sannio la Giodicart Aquila Azzurra Trani era come davanti ad un bivio che invitava inevitabilmente a scegliere fra due direzioni: la prima era quella di un campionato poco più che anonimo, quello che finora aveva vissuto di qualche bella fiammata, qualche delusione di troppo e persino, soltanto due settimane fa, la paura di ritrovarsi invischiati nella lotta per non retrocedere. Sarà anche per questi fantasmi che vi è stata una gran reazione che ha permesso di intravedere e scegliere la seconda strada, vale a dire un campionato da protagoniste, come è nelle potenzialità di questo gruppo, quantunque scientificamente bersagliato da infortuni e sfortuna in quantità industriale.
E la sfida vinta 3-1 (23, -19, 30, 18) contro le campane è un po' la sintesi di tutto questo, perché in questa partita Trani ha sfoderato bel gioco e grandissimo temperamento, quello che ha permesso con eccezionali difese, prim'ancora che incisivi attacchi, di avere la meglio su una squadra quadrata e dalla panchina sicuramente più lunga e di qualità di quella delle pugliesi.
È stata la gran vittoria del collettivo biancazzurro, anche se una spanna su tutte va citata Barbara Krambeck, autrice di una partita memorabile che si fotografa nei 24 punti e 13 muri realizzati. La miglior gara della brasiliana non solo a Trani, ma forse da quando è in Italia. E pensare che aveva rischiato di persino di non giocare per un risentimento all'inguine alla vigilia della partita. «Ma Barbara è una grandissima professionista – dice il presidente Sebastiano Chieppa -, così ha stretto i denti ed è scesa in campo perché è una che non si tira mai indietro e voleva esserci a tutti i costi anche questa volta».
Ma in tema di prestazioni delle singole, forse ancor più sorprendente è quella di una Betta Di Venosa (10 punti) capace di giocare con la personalità di una veterana nonostante questa stagione avesse dovuto trascorrerla sui campi della serie D. Poi, giunta in prima squadra per una serie di circostanze particolari legate soprattutto agli infortuni delle compagne di squadra, è pian piano cresciuta fino a diventare un'attaccante laterale di massima imprevedibilità con il valore aggiunto di una battuta velenosa e di eccellenti qualità difensive che ne fanno, in fin dei conti, l'autentica rivelazione del campionato tranese. Non è un caso che le tre vittorie consecutive della Giodicart (Potenza, Sapri, San Giorgio) siano coincise con le migliori partite di Betta Di Venosa, segno che ormai la squadra si è ricreata nuovi equilibri con i quali può affrontare il campionato, da qui alla fine, davvero senza più alcun timore.
E veniamo alla cronaca della partita, che vede nel primo set Trani partire fortissimo esattamente come aveva fatto con Potenza e Sapri. In pochissimi minuti, grazie a battute sempre tatticamente perfette, la squadra di Chieppa si portava sul 22-10 passando un po' da tutte le parti e costringendo le avversarie anche a sbagliare spesso la misura dei colpi perché il muro tranese andava a chiudere quasi tutte le uscite campane. Ma sul più bello, con il turno di battuta di Carlozzi (17 punti e la palma di migliore delle sue) in casa Trani si spegneva la luce perché i servizi flottanti della laterale campana mettevano in crisi la ricezione biancazzurra e ne minavano le certezze. Incredibile, ma vero, San Giorgio piazzava un break di 11-0 approfittando di ricezioni sballate, attacchi forzati ed errori banali tutti dettati dalla paura di chiudere il set. Solo sul 22 pari la Giodicart ritrovava un minimo di gioco e tutto l'orgoglio possibile per rimettere la testa davanti a fare proprio il set per 25-23.
Il campanello d'allarme suonato sul finire della prima frazione non bastava a restituire sicurezza e scioltezza al gioco tranese, anzi esaltava quello del San Giorgio che, ancora grazie a Carlozzi, all'altra "banda" Matarazzo ed alla centrale Di Cristo si poneva dall'inizio alla fine al comando del secondo set facendolo proprio, con merito, 25-19.
Sembrava che da un momento all'altro la Giodicart dovesse subire il tracollo psicologico di chi, da dominare la partita, se la stava ormai vedendo sfuggire di mano non riuscendo più a fare le cose che all'inizio riuscivano ad occhi chiusi. Tanto più che le ospiti anche nella terza frazione si mantenevano quasi sempre in vantaggio e, dopo il secondo time-out tecnico, giungevano persino sul 22-17 a proprio favore. Ma è qui che si riaccendeva in casa Traini una luce questa volta abbagliante, quella dell'orgoglio di chi sa e vuole che la partita si deve vincere. E cominciava la favola di Barbara Krambeck con i suoi muri ed attacchi dal centro: parziale di 5-0 e si andava sul 22-22 e poi sul 24-24. I primi due setball erano delle ospiti, ma Trani non ne chiudeva tre sul 26-25, 28-27 e 29-28. L'altalena continuava con un'altra palla set di San Giorgio sul 29-30, poi Trani sul 31-30 prima di chiudere in un autentico boato del PalaAssi sul 32-30. Intorno ad una di queste palle, anche lo scambio più lungo e bello di tutto il campionato, con un interminabile serie di salvataggi da una parte e dall'altra (incredibili una difesa di Ricci ed una di Di Venosa nella stessa azione) prima che Liviana Milillo (17 punti) chiudesse il punto fra gli applausi scroscianti dei tifosi in visibilio.
Le circostanze in cui maturava il 2-1 per Trani indirizzava la partita decisamente dalla parte delle padrone di casa, e nella quarta frazione era il San Giorgio ad apparire demotivato, scarico ed anche più stanco delle tranesi, che pure non potevano effettuare alcun cambio. Finiva così 25-18 per un 3-1 conclusivo che restituisce con gli interessi i punti persi dalla Giodicart all'andata nello sfortunato 2-3 subito in Campania.
Adesso il campionato si ferma per una settimana, che sarà utile alle tranesi per ricaricare le pile e togliere di mezzo qualche acciacco di troppo aspettando il ritorno di capitan De Pinto, che prosegue il programma di recupero dopo l'operazione al menisco. Alla ripresa, l'11 marzo, durissima trasferta sul campo dell'Orion Napoli, appena superato in classifica grazie a questa bellissima impresa.
In foto Betta Di Venosa
E la sfida vinta 3-1 (23, -19, 30, 18) contro le campane è un po' la sintesi di tutto questo, perché in questa partita Trani ha sfoderato bel gioco e grandissimo temperamento, quello che ha permesso con eccezionali difese, prim'ancora che incisivi attacchi, di avere la meglio su una squadra quadrata e dalla panchina sicuramente più lunga e di qualità di quella delle pugliesi.
È stata la gran vittoria del collettivo biancazzurro, anche se una spanna su tutte va citata Barbara Krambeck, autrice di una partita memorabile che si fotografa nei 24 punti e 13 muri realizzati. La miglior gara della brasiliana non solo a Trani, ma forse da quando è in Italia. E pensare che aveva rischiato di persino di non giocare per un risentimento all'inguine alla vigilia della partita. «Ma Barbara è una grandissima professionista – dice il presidente Sebastiano Chieppa -, così ha stretto i denti ed è scesa in campo perché è una che non si tira mai indietro e voleva esserci a tutti i costi anche questa volta».
Ma in tema di prestazioni delle singole, forse ancor più sorprendente è quella di una Betta Di Venosa (10 punti) capace di giocare con la personalità di una veterana nonostante questa stagione avesse dovuto trascorrerla sui campi della serie D. Poi, giunta in prima squadra per una serie di circostanze particolari legate soprattutto agli infortuni delle compagne di squadra, è pian piano cresciuta fino a diventare un'attaccante laterale di massima imprevedibilità con il valore aggiunto di una battuta velenosa e di eccellenti qualità difensive che ne fanno, in fin dei conti, l'autentica rivelazione del campionato tranese. Non è un caso che le tre vittorie consecutive della Giodicart (Potenza, Sapri, San Giorgio) siano coincise con le migliori partite di Betta Di Venosa, segno che ormai la squadra si è ricreata nuovi equilibri con i quali può affrontare il campionato, da qui alla fine, davvero senza più alcun timore.
E veniamo alla cronaca della partita, che vede nel primo set Trani partire fortissimo esattamente come aveva fatto con Potenza e Sapri. In pochissimi minuti, grazie a battute sempre tatticamente perfette, la squadra di Chieppa si portava sul 22-10 passando un po' da tutte le parti e costringendo le avversarie anche a sbagliare spesso la misura dei colpi perché il muro tranese andava a chiudere quasi tutte le uscite campane. Ma sul più bello, con il turno di battuta di Carlozzi (17 punti e la palma di migliore delle sue) in casa Trani si spegneva la luce perché i servizi flottanti della laterale campana mettevano in crisi la ricezione biancazzurra e ne minavano le certezze. Incredibile, ma vero, San Giorgio piazzava un break di 11-0 approfittando di ricezioni sballate, attacchi forzati ed errori banali tutti dettati dalla paura di chiudere il set. Solo sul 22 pari la Giodicart ritrovava un minimo di gioco e tutto l'orgoglio possibile per rimettere la testa davanti a fare proprio il set per 25-23.
Il campanello d'allarme suonato sul finire della prima frazione non bastava a restituire sicurezza e scioltezza al gioco tranese, anzi esaltava quello del San Giorgio che, ancora grazie a Carlozzi, all'altra "banda" Matarazzo ed alla centrale Di Cristo si poneva dall'inizio alla fine al comando del secondo set facendolo proprio, con merito, 25-19.
Sembrava che da un momento all'altro la Giodicart dovesse subire il tracollo psicologico di chi, da dominare la partita, se la stava ormai vedendo sfuggire di mano non riuscendo più a fare le cose che all'inizio riuscivano ad occhi chiusi. Tanto più che le ospiti anche nella terza frazione si mantenevano quasi sempre in vantaggio e, dopo il secondo time-out tecnico, giungevano persino sul 22-17 a proprio favore. Ma è qui che si riaccendeva in casa Traini una luce questa volta abbagliante, quella dell'orgoglio di chi sa e vuole che la partita si deve vincere. E cominciava la favola di Barbara Krambeck con i suoi muri ed attacchi dal centro: parziale di 5-0 e si andava sul 22-22 e poi sul 24-24. I primi due setball erano delle ospiti, ma Trani non ne chiudeva tre sul 26-25, 28-27 e 29-28. L'altalena continuava con un'altra palla set di San Giorgio sul 29-30, poi Trani sul 31-30 prima di chiudere in un autentico boato del PalaAssi sul 32-30. Intorno ad una di queste palle, anche lo scambio più lungo e bello di tutto il campionato, con un interminabile serie di salvataggi da una parte e dall'altra (incredibili una difesa di Ricci ed una di Di Venosa nella stessa azione) prima che Liviana Milillo (17 punti) chiudesse il punto fra gli applausi scroscianti dei tifosi in visibilio.
Le circostanze in cui maturava il 2-1 per Trani indirizzava la partita decisamente dalla parte delle padrone di casa, e nella quarta frazione era il San Giorgio ad apparire demotivato, scarico ed anche più stanco delle tranesi, che pure non potevano effettuare alcun cambio. Finiva così 25-18 per un 3-1 conclusivo che restituisce con gli interessi i punti persi dalla Giodicart all'andata nello sfortunato 2-3 subito in Campania.
Adesso il campionato si ferma per una settimana, che sarà utile alle tranesi per ricaricare le pile e togliere di mezzo qualche acciacco di troppo aspettando il ritorno di capitan De Pinto, che prosegue il programma di recupero dopo l'operazione al menisco. Alla ripresa, l'11 marzo, durissima trasferta sul campo dell'Orion Napoli, appena superato in classifica grazie a questa bellissima impresa.
In foto Betta Di Venosa