Aquila Azzurra: vittoria al tie-break nel derby con Massafra

Si chiude così il 2006 della squadra tranese

lunedì 18 dicembre 2006
La Giodicart Aquila Azzurra Trani chiude il 2006 con un sorriso, ma non con una gioia piena. La vittoria per 3-2 (10, 20, -21, -23, 11) con l'Eurobios Massafra è figlia, infatti, di una partita quasi perfetta nella prima parte e, quando pareva fosse pronta per andare in archivio, riaperta sia da un Massafra mai domo, sia da un Trani ancora una volta inspiegabilmente calato fisicamente e, soprattutto, mentalmente. Insomma, da un possibile 3-0 in poco più di un'ora ad una maratona di due che soltanto la spinta del pubblico e l'arrivo della stanchezza anche in casa tarantina hanno permesso al Trani di condurre in porto conquistando due punti e lasciandone uno alle avversarie. E tuttavia, pensando che sulla carta nelle ultime due gare si sarebbero potuti ottenere sei punti ed invece ne sono arrivati soltanto due, ecco spiegato il motivo della contenuta soddisfazione per un successo che, in ogni caso, consente di chiudere l'anno solare muovendo la classifica e con immutato ottimismo per il futuro.
Sorpresa all'ingresso in campo dei sestetti, con Laura De Pinto che parte addirittura titolare. È stato lo stesso capitano tranese a chiedere all'allenatore Toni Chieppa di giocare, perché in settimana s'era allenata ed aveva avuto sensazioni positive dal ginocchio sinistro, comunque destinato ad essere operato nei prossimi gironi per ripulirlo di un frammento di menisco. E forse è anche questa circostanza, unita alla rabbia accumulata dopo lo 0-3 di Scafati, a dare alla Giodicart la spinta per travolgere le avversarie nel primo set, complici anche alcune scelte tecniche che Fanelli, tecnico del Massafra, poi rinnegherà sostituendo in corsa giocatrici apparse non in serata.

Primo set senza storia in 18 minuti e secondo quasi dallo sviluppo identico con cinque giri di lancetta in più. Il gioco di Trani fluisce bene verso tutte le uscite, la ricezione è molto buona, il servizio sufficientemente insidioso, le giocatrici per nulla timorose di attaccare anche palle molto difficili. Dall'altra parte il Massafra, che soffre molto in ricezione, non si vede quasi mai attaccare dal centro e spesso è falloso anche dalle bande.

Sembra tutto in discesa, insomma, ma la caratteristica del Trani di quest'anno è non sapere chiudere la partite, e così accade anche con le tarantine, che intanto trovano in Corallo e Vacca dai lati (entrambe subentrate a partita in corsa) la spinta in più che prima era mancata. Salgono di tono anche l'italo-argentina Scialacomo e la centrale Ostuni, e pure l'ex palleggiatrice tranese Manuela Martulli non sfigura nel duello con Rosa Ricci. Così, sempre avanti fino al 15-11, la Giodicart si fa riprendere e superare 21-25 anche proprio per alcune forzature di una Ricci comunque sempre eccellente sia nelle giocate di seconda, sia in alcune alzate precise anche da fuori del campo.

Sui va al quarto set con la sensazione che adesso la partita può completamente cambiare perché Trani è in affanno e Massafra in gran crescita. La dimostrazione è nel poderoso allungo delle ospiti, sospinte anche da un'ottima Ostuni al centro, che arrivano fino al 16-7 a loro favore. È qui che le padrone di casa, con un ottimo turno in battuta di Serena Milillo (13 punti e migliore in campo nella Giodicart) ritrovano efficacia al servizio e si riportano sotto fino al 13-16. La rimonta viene completata con merito fino al sorpasso sul 23-22. Ma poi, anche in questo caso come in passato, dopo il pareggio ospite ecco due autentiche amnesie: Ricci e Balducci non si capiscono sul tempo dell'attacco e la palla rimbalza mestamente a terra fra le due; De Pinto manda oltre il campo un semplice appoggio difensivo in bagher: finisce 25-23 per Massafra e si va al tie-break.

Nel quinto set, per fortuna del Trani, la partita si rimette sui binari di partenza, con le locali ad aggredire ed il Massafra a provare a rispondere colpo su colpo. Ma il peggio per la Giodicart è passato e, a turno, le giocatrici di Chieppa vanno tutte a segno, compresa una De Pinto stoica per il coraggio fisico e mentale di giocare palloni importanti mettendoli anche a terra. Finisce con 15-11 e con la festa in mezzo al campo per avere ripreso in pugno una partita prima vinta, poi persa e poi di nuovo vinta.