Da Trani a Licata e viceversa, cronaca di una passione senza confini
Tifosi biancazzurri protagonisti di una trasferta indimenticabile
venerdì 6 aprile 2018
0.35
L'accesso alla semifinale di Coppa Italia Dilettanti contro i laziali dell'Unipomezia è stato conquistato anche dai sostenitori del Trani. No, non sono parole di circostanza ma si tratta della pura realtà tenendo conto della presenza di oltre un centinaio di cuori biancazzurri nella gradinata ospiti del "Liotta" nonostante la giornata lavorativa e soprattutto i circa 1500 chilometri totali da percorrere.
Partenza da via Superga intorno alle 23.30 di martedì: due autobus (dei gruppi "Irascibili" e "Trani1929"; a bordo di quest'ultimo era presente chi scrive) stracolmi di passione, infinito calore e di qualche bevanda si muovono alla volta della Sicilia. Nel corso della notte si susseguono le consuete soste nei punti ristoro ed autogrill disseminati sulla Statale 106 "Jonica" e sull'A2 "Autostrada del Mediterraneo" (Salerno-Reggio Calabria). Tra caffè, cornetti, acqua e birre si sviluppano discussioni pre-partita e scaramanzie tra sorrisi ed immancabili cori da stadio. I pullman viaggiano separatamente ma la spensieratezza e l'allegria uniscono i partecipanti che mantengono i contatti tramite telefonate e social network. All'alba è il momento di imbarcarsi sul traghetto che da Villa San Giovanni conduce nell'antica Trinacria. Nel corso della mezz'ora di attraversamento dello Stretto di Messina c'è tempo per panoramiche foto di gruppo nonché per sventolare stendardi e striscioni.
La spedizione prosegue verso Catania (più di qualcuno coglie l'occasione per augurarsi di ritornare quanto prima a giocare al "Cibali-Massimino", palcoscenico già calcato dal Trani nella propria storia) da cui l'autista imbocca la statale 417 che termina a Gela dopo aver attraversato l'impervio e caratteristico entroterra siciliano. Un' altra manciata di chilometri e si arriva a Licata intorno alle 10.30 (il secondo bus leggermente più tardi), pronti per affrontare una giornata storica negli ultimi anni calcistici cittadini. Alcuni ultras gialloblù raggiungono la carovana biancazzurra salutando cordialmente gli omologhi tranesi memori dell'ottima accoglienza ricevuta due settimane fa in riva all'Adriatico. Fra argomenti riguardanti il movimento ultras ed amarcord sul blasone delle due piazze (che vantano trascorsi in B e C) è ormai ora di pranzare: i presenti si suddividono tra ristoranti, centri commerciali e tipiche trattorie locali gustandone le prelibatezze e conversando con la gente licatese in totale armonia.
Intorno alle 14 prende il via il colorato e rumoroso corteo in direzione dell'impianto sportivo, corteo che richiama l'attenzione degli abitanti del quartiere e perfino di una novella sposa alla quale i supporters pugliesi tributano applausi ed auguri. Nello spicchio del "Liotta" riservato agli ospiti si registrano oltre 90' di sciarpate, cori possenti, battimani preceduti da una coinvolgente coreografia iniziale sottolineata da uno striscione eloquente. Si vive autentica sofferenza fino al triplice fischio caratterizzato, purtroppo, anche dal lancio di qualche bottiglia proveniente dalla gradinata locale all'indirizzo dei sostenitori adriatici.
Le tensioni generate sul terreno di gioco dai calciatori gialloblù rischiano di esacerbare gli animi ma la situazione si normalizza nel volgere di pochi minuti grazie all'intelligenza di entrambe le tifoserie che inneggiano alla stima ed al rispetto ormai consolidati tra le parti. Le forze dell'ordine permettono finalmente il deflusso dei tranesi che, prima di riprendere posto sugli autobus, ricevono le congratulazioni e le strette di mano dei delusi ma ospitali ultras del Licata ai quali viene rinnovata la speranza di incrociarsi nuovamente nel calcio professionistico.
Durante il percorso di ritorno si canta, si beve e si festeggia a bordo dei pullman mentre altri rivivono le emozioni della gara consultando la pagine facebook della Vigor (che mostra la gioia sfrenata di Cantatore e compagni) nonché i video postati in continuazione all'interno dei "gruppi" riservati agli appassionati biancazzurri. C'è pure chi sbircia le immagini dell'Unipomezia, avversario della Vigor in semifinale di Coppa Italia. Sul traghetto i tifosi accendono fumogeni che illuminano la notte reggino-messinese, nel frattempo si avvicinano numerosi curiosi tra i quali figurano un paio di supporters del Mazara che si complimentano per la vittoria del Trani ai danni dei loro "odiati" cugini licatesi. L'estenuante trasferta si conclude nei pressi della tribuna del Comunale intorno alle 04.00 ma nei pensieri di tutti c'è già il prossimo tragitto da effettuare, ossia nel Lazio. Spesso si parla negativamente del tifo organizzato, italiano e non solo, ma la correttezza evidenziata mercoledì dalle frange ultras testimonia quanto sia necessario abbattere pregiudizi di qualsiasi genere.
Partenza da via Superga intorno alle 23.30 di martedì: due autobus (dei gruppi "Irascibili" e "Trani1929"; a bordo di quest'ultimo era presente chi scrive) stracolmi di passione, infinito calore e di qualche bevanda si muovono alla volta della Sicilia. Nel corso della notte si susseguono le consuete soste nei punti ristoro ed autogrill disseminati sulla Statale 106 "Jonica" e sull'A2 "Autostrada del Mediterraneo" (Salerno-Reggio Calabria). Tra caffè, cornetti, acqua e birre si sviluppano discussioni pre-partita e scaramanzie tra sorrisi ed immancabili cori da stadio. I pullman viaggiano separatamente ma la spensieratezza e l'allegria uniscono i partecipanti che mantengono i contatti tramite telefonate e social network. All'alba è il momento di imbarcarsi sul traghetto che da Villa San Giovanni conduce nell'antica Trinacria. Nel corso della mezz'ora di attraversamento dello Stretto di Messina c'è tempo per panoramiche foto di gruppo nonché per sventolare stendardi e striscioni.
La spedizione prosegue verso Catania (più di qualcuno coglie l'occasione per augurarsi di ritornare quanto prima a giocare al "Cibali-Massimino", palcoscenico già calcato dal Trani nella propria storia) da cui l'autista imbocca la statale 417 che termina a Gela dopo aver attraversato l'impervio e caratteristico entroterra siciliano. Un' altra manciata di chilometri e si arriva a Licata intorno alle 10.30 (il secondo bus leggermente più tardi), pronti per affrontare una giornata storica negli ultimi anni calcistici cittadini. Alcuni ultras gialloblù raggiungono la carovana biancazzurra salutando cordialmente gli omologhi tranesi memori dell'ottima accoglienza ricevuta due settimane fa in riva all'Adriatico. Fra argomenti riguardanti il movimento ultras ed amarcord sul blasone delle due piazze (che vantano trascorsi in B e C) è ormai ora di pranzare: i presenti si suddividono tra ristoranti, centri commerciali e tipiche trattorie locali gustandone le prelibatezze e conversando con la gente licatese in totale armonia.
Intorno alle 14 prende il via il colorato e rumoroso corteo in direzione dell'impianto sportivo, corteo che richiama l'attenzione degli abitanti del quartiere e perfino di una novella sposa alla quale i supporters pugliesi tributano applausi ed auguri. Nello spicchio del "Liotta" riservato agli ospiti si registrano oltre 90' di sciarpate, cori possenti, battimani preceduti da una coinvolgente coreografia iniziale sottolineata da uno striscione eloquente. Si vive autentica sofferenza fino al triplice fischio caratterizzato, purtroppo, anche dal lancio di qualche bottiglia proveniente dalla gradinata locale all'indirizzo dei sostenitori adriatici.
Le tensioni generate sul terreno di gioco dai calciatori gialloblù rischiano di esacerbare gli animi ma la situazione si normalizza nel volgere di pochi minuti grazie all'intelligenza di entrambe le tifoserie che inneggiano alla stima ed al rispetto ormai consolidati tra le parti. Le forze dell'ordine permettono finalmente il deflusso dei tranesi che, prima di riprendere posto sugli autobus, ricevono le congratulazioni e le strette di mano dei delusi ma ospitali ultras del Licata ai quali viene rinnovata la speranza di incrociarsi nuovamente nel calcio professionistico.
Durante il percorso di ritorno si canta, si beve e si festeggia a bordo dei pullman mentre altri rivivono le emozioni della gara consultando la pagine facebook della Vigor (che mostra la gioia sfrenata di Cantatore e compagni) nonché i video postati in continuazione all'interno dei "gruppi" riservati agli appassionati biancazzurri. C'è pure chi sbircia le immagini dell'Unipomezia, avversario della Vigor in semifinale di Coppa Italia. Sul traghetto i tifosi accendono fumogeni che illuminano la notte reggino-messinese, nel frattempo si avvicinano numerosi curiosi tra i quali figurano un paio di supporters del Mazara che si complimentano per la vittoria del Trani ai danni dei loro "odiati" cugini licatesi. L'estenuante trasferta si conclude nei pressi della tribuna del Comunale intorno alle 04.00 ma nei pensieri di tutti c'è già il prossimo tragitto da effettuare, ossia nel Lazio. Spesso si parla negativamente del tifo organizzato, italiano e non solo, ma la correttezza evidenziata mercoledì dalle frange ultras testimonia quanto sia necessario abbattere pregiudizi di qualsiasi genere.