Damiano, il Trani ed il sale portafortuna
Undici anni dopo il rito funziona ancora: sfatato il tabù interno
domenica 16 ottobre 2011
Stagione 1999/2000, la prima della Fortis Trani. La squadra biancazzurra era proiettata verso la vittoria del campionato di Promozione ma alternava ottimi risultati fuori casa a pericolose frenate al Comunale. Dopo cinque pareggi di fila, in occasione della sfida al vertice col San Paolo Bari (6 febbraio 2000) Damiano (storico sostenitore biancazzurro) decise di prendere in mano la situazione. Pochi minuti prima dell'inizio di quella partita, cosparse di sale il terreno di gioco del Comunale. La Fortis riuscì a prevalere sull'avversario grazie ad un rigore conquistato da Lamonaca e trasformato da Musti a metà del secondo tempo.
Undici anni dopo, riecco Damiano in campo. Contro il Grottaglie la squadra di Dellisanti voleva cancellare le prime tre uscite a vuoto al Comunale (due sconfitte ed un pareggio). Il tifoso ha fatto capolino sul terreno di gioco venti minuti prima dell'inizio della gara. In mano un bustone di sale. Lo ha sparso su tutto il campo ma non si è fermato qui. E' entrato negli spogliatoi ed ha benedetto a modo suo giocatori e allenatore. A distanza di undici anni, il rito ha funzionato.
A dire il vero non è stato l'unico gesto propiziatorio. Con il Grottaglie, il Trani ha anche cambiato panchina. Dellisanti, staff e riserve si sono seduti alla destra della tribuna, lasciando agli ospiti la prima panchina. Il tecnico tranese non è scaramantico ma ha comunque accettato lo spostamento. «Ho un contatto maggiore con gli spettatori in tribuna, va bene così. Ma non dite che abbiamo vinto grazie a riti magici. Questo Trani ha dominato l'avversario sul campo e senza il ricorso alla dea bendata».
Undici anni dopo, riecco Damiano in campo. Contro il Grottaglie la squadra di Dellisanti voleva cancellare le prime tre uscite a vuoto al Comunale (due sconfitte ed un pareggio). Il tifoso ha fatto capolino sul terreno di gioco venti minuti prima dell'inizio della gara. In mano un bustone di sale. Lo ha sparso su tutto il campo ma non si è fermato qui. E' entrato negli spogliatoi ed ha benedetto a modo suo giocatori e allenatore. A distanza di undici anni, il rito ha funzionato.
A dire il vero non è stato l'unico gesto propiziatorio. Con il Grottaglie, il Trani ha anche cambiato panchina. Dellisanti, staff e riserve si sono seduti alla destra della tribuna, lasciando agli ospiti la prima panchina. Il tecnico tranese non è scaramantico ma ha comunque accettato lo spostamento. «Ho un contatto maggiore con gli spettatori in tribuna, va bene così. Ma non dite che abbiamo vinto grazie a riti magici. Questo Trani ha dominato l'avversario sul campo e senza il ricorso alla dea bendata».