Debutta la tribuna, parata di politici
Settore pieno e tante autorità. Le foto di Sergio Tatulli
domenica 13 settembre 2009
La prima persona a sedersi in tribuna è una ragazza di 26 anni, poco prima delle 15. Un'ora dopo il settore è bello che pieno. Autorità in prima linea, il sacerdote per la benedizione, tanti addetti ai lavori, gli immancabili portoghesi: per il battesimo della tribuna c'erano proprio tutti. Dopo vent'anni, d'altronde, nessuno poteva mancare. Ressa all'ingresso, ressa all'uscita, come non succedeva da tempo. Nella tribuna blu, è una parata di politici: c'è il sindaco, ci sono gli assessori Lapi, Di Savino, Paolillo, Pappolla e Memola. Arriva sorridente il presidente del consiglio provinciale, Riserbato, ed i presidenti delle due aziende ex municipalizzate, Gala e Sotero.
A contorno, un nugolo di consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, stavolta accomunati nel tifo. Fra questi, Franco Caffarella, assessore allo sport nel 1999, anno in cui furono ripresi i lavori per la realizzazione della tribuna dopo dieci anni di interruzione.
Se la tribuna oggi è realtà, una fetta di merito l'ha avuta anche lui: «Sono contento per la città – dice - perché finalmente si è concretizzato il compimento di un'opera su cui nessuno avrebbe più scommesso un euro. Mi auguro che sia da viatico per una programmazione sportiva all'altezza della nostra storia». L'auspicio è stato condiviso da Don Mimmo de Toma che ha benedetto la tribuna, mentre il sindaco si è limitato al fatidico taglio del nastro.
La carica di mille spettatori non è però bastata al Trani per vincere la prima gara interna della stagione. «Le inaugurazioni non portano quasi mai bene» ha detto il primo cittadino Tarantini uscendo dallo stadio e cercando di consolare il presidente Flora, piuttosto deluso dall'andamento dell'incontro con il Terlizzi. Flora, nel suo saluto su un magazine distribuito allo stadio, aveva auspicato di brindare diversamente per l'inizio di un nuovo corso e della nuova tribuna. Champagne nel frigo e considerazioni allarmanti sulle condizioni del terreno di gioco. Lo stadio resta sempre croce e delizia.
Le foto di Sergio Tatulli:
GALLERIA FOTOGRAFICA
A contorno, un nugolo di consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, stavolta accomunati nel tifo. Fra questi, Franco Caffarella, assessore allo sport nel 1999, anno in cui furono ripresi i lavori per la realizzazione della tribuna dopo dieci anni di interruzione.
Se la tribuna oggi è realtà, una fetta di merito l'ha avuta anche lui: «Sono contento per la città – dice - perché finalmente si è concretizzato il compimento di un'opera su cui nessuno avrebbe più scommesso un euro. Mi auguro che sia da viatico per una programmazione sportiva all'altezza della nostra storia». L'auspicio è stato condiviso da Don Mimmo de Toma che ha benedetto la tribuna, mentre il sindaco si è limitato al fatidico taglio del nastro.
La carica di mille spettatori non è però bastata al Trani per vincere la prima gara interna della stagione. «Le inaugurazioni non portano quasi mai bene» ha detto il primo cittadino Tarantini uscendo dallo stadio e cercando di consolare il presidente Flora, piuttosto deluso dall'andamento dell'incontro con il Terlizzi. Flora, nel suo saluto su un magazine distribuito allo stadio, aveva auspicato di brindare diversamente per l'inizio di un nuovo corso e della nuova tribuna. Champagne nel frigo e considerazioni allarmanti sulle condizioni del terreno di gioco. Lo stadio resta sempre croce e delizia.
Le foto di Sergio Tatulli:
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