Flavia Labianca, talento in acqua
Nove anni e già plurimedagliata
martedì 9 luglio 2013
12.29
«Prima di ogni gara chiedo sempre a mia mamma di farmi arrabbiare». Pare che sia questo il segreto che ha permesso a Flavia Labianca di accaparrarsi un bella medaglia di bronzo alle fasi regionali di nuoto con lo stile delfino. Ha solo 9 anni, ma ha tutte le carte in regola per diventare una grande e tenace nuotatrice. Si è guadagnata un bel terzo posto sotto gli occhi orgogliosi della sua famiglia ed è stata l'unica tranese a portarsi a casa la medaglia. La nostra città ha ora un nuovo talento di cui farsi vanto.
Originaria de L'Aquila, Flavia si trasferisce a Trani piccolissima. I suoi occhi conoscono la grigia esperienza del terremoto dalla quale è riuscita a fuggire con la madre e la sorellina per trasferirsi definitivamente nella città del suo papà. «E' stato un momento bruttissimo. Siamo arrivate a Trani - racconta la mamma, Alessia- lasciandoci dietro il nulla. Non è facile dimenticare né liberarsi dalla paura di attimi lunghissimi nella nostra memoria. Quando ci siamo trasferite le mie bambine avevano davvero paura di tutto. Il nuoto mi sembrava l'occasione per farle superare tutto ciò che avevano vissuto». Così è stato.
Flavia conosce l'acqua a soli cinque anni, superando con determinazione tante iniziali reticenze. «Ora non ho altra passione che l'acqua». La paura non ha più posto sul suo viso. Quella paura ora si è trasformata in una grintosa smania di vittoria. Riconosciutale la sua particolare predisposizione naturale dall'istruttore Antonio Di Pietro sin dai suoi primi corsi di nuoto, nel 2007 è già nella squadra e inizia a gareggiare. Le sue doti sono evidenti e non sfuggono ai riconoscimenti. «L'anno scorso – racconta - ho vinto un oro nello stile lìbero e un argento nel dorso nelle fasi provinciali. Quando chiamano il mio nome prima di una gara ho il cuore che mi batte fortissimo, ma poi quando ho di fronte l'acqua penso soltanto al fatto che ci devo riuscire, che ci devo assolutamente riuscire . Penso solo alla vasca davanti a me, non devo pensare ad altro».
Il 2013 le ha regalato un bel bronzo nel suo stile preferito. «Il delfino è lo stile più difficile ma è quello in cui sono più brava e che più preferisco. Dicono che la rana sia più facile,ma io non ci riesco». Flavia già pensa a cosa succederà da qui a due anni. Pensa alle fasi nazionali a cui vuole andare a tutti i costi, ma la partecipazione le richiederà un duro lavoro. Non la spaventa, anzi. «Devo diventare più brava. Devo perfezionarmi nello stile rana ed imparare ad equilibrare la velocità se voglio vincere. Ce la devo fare».
Originaria de L'Aquila, Flavia si trasferisce a Trani piccolissima. I suoi occhi conoscono la grigia esperienza del terremoto dalla quale è riuscita a fuggire con la madre e la sorellina per trasferirsi definitivamente nella città del suo papà. «E' stato un momento bruttissimo. Siamo arrivate a Trani - racconta la mamma, Alessia- lasciandoci dietro il nulla. Non è facile dimenticare né liberarsi dalla paura di attimi lunghissimi nella nostra memoria. Quando ci siamo trasferite le mie bambine avevano davvero paura di tutto. Il nuoto mi sembrava l'occasione per farle superare tutto ciò che avevano vissuto». Così è stato.
Flavia conosce l'acqua a soli cinque anni, superando con determinazione tante iniziali reticenze. «Ora non ho altra passione che l'acqua». La paura non ha più posto sul suo viso. Quella paura ora si è trasformata in una grintosa smania di vittoria. Riconosciutale la sua particolare predisposizione naturale dall'istruttore Antonio Di Pietro sin dai suoi primi corsi di nuoto, nel 2007 è già nella squadra e inizia a gareggiare. Le sue doti sono evidenti e non sfuggono ai riconoscimenti. «L'anno scorso – racconta - ho vinto un oro nello stile lìbero e un argento nel dorso nelle fasi provinciali. Quando chiamano il mio nome prima di una gara ho il cuore che mi batte fortissimo, ma poi quando ho di fronte l'acqua penso soltanto al fatto che ci devo riuscire, che ci devo assolutamente riuscire . Penso solo alla vasca davanti a me, non devo pensare ad altro».
Il 2013 le ha regalato un bel bronzo nel suo stile preferito. «Il delfino è lo stile più difficile ma è quello in cui sono più brava e che più preferisco. Dicono che la rana sia più facile,ma io non ci riesco». Flavia già pensa a cosa succederà da qui a due anni. Pensa alle fasi nazionali a cui vuole andare a tutti i costi, ma la partecipazione le richiederà un duro lavoro. Non la spaventa, anzi. «Devo diventare più brava. Devo perfezionarmi nello stile rana ed imparare ad equilibrare la velocità se voglio vincere. Ce la devo fare».