Flora: «O faccio calcio a Trani o mi fermo per un anno»

Il presidente della Fortis martedì incontrerà il sindaco

domenica 4 luglio 2010
A cura di Biagio Fanelli
«O faccio calcio a Trani o mi sto fermo un anno». Antonio Flora chiude la porta a tutte le voci che si sono rincorse nell'ultima settimana. Due piazze prestigiose come Fasano e Monopoli avevano lanciato avances all'attuale presidente del Trani. Inviti declinati con garbo, perché la prima scelta dell'imprenditore barese resta la Fortis.

Martedì mattina è fissato l'incontro decisivo per il futuro di società e squadra. Flora incontrerà a Palazzo di Città il sindaco Tarantini per tirare le somme: il presidente aveva chiesto al primo cittadino di sondare il mercato imprenditoriale locale per procacciare le risorse necessarie per coprire una parte dei costi della prossima stagione, che si preannuncia alquanto onerosa (fissato un tetto non inferiore agli 800mila euro). Flora chiedeva al tessuto imprenditoriale di rispondere nella misura di un quarto (o poco più). Circa 200mila euro, benzina da mettere nel serbatoio di una società che dovrà perfezionare nel più breve tempo possibile l'iscrizione alla serie D e dovrà effettuare le prime mosse di un mercato che è già partito, con la macchina del Trani ancora ferma ai box. Flora ha già in mente la lista della spesa. Si punterà ad un campionato di buon livello, con una squadra rinnovata e ringiovanita.

Il presidente, reduce da una settimana di lavoro fra Roma e Firenze, ha incontrato nella città toscana l'allenatore Giacomo Pettinicchio a cui aveva promesso una vacanza premio nella città di Giotto e Michelangelo in caso di promozione. Si è parlato del futuro: tutto congelato in attesa degli eventi. Il rapporto tra Flora ed il tecnico è buono e, nonostante qualche piccola divergenza, ci sarebbe la volontà di andare avanti insieme. Pettinicchio farebbe volentieri un'altra stagione a Trani, ma Flora in questo momento non può dare garanzie a nessuno. Dopo martedì il quadro sarà più chiaro anche perché, da quella data in poi, non ci sarà più tempo per le chiacchiere.