Fortis, rimpiattino sulla pelle di tifosi e calciatori
Pecorellli: «Sbarzaglia ha pieni poteri nella gestione»
giovedì 21 marzo 2013
23.07
Caccia al bluff nella Fortis Trani dove si continua a giocare a rimpiattino sulla pelle di tifosi e calciatori. Il valzer delle telefonate e dello scambio di accuse è cominciato dalle 14 di giovedì pomeriggio e probabilmente andrà avanti per molto altro tempo ancora. Pecorelli a giocatori e tifosi ha parlato di «prese in giro ai suoi danni» ed ha scaricato rogne ed oneri sul groppone di Akis Sbarzaglia: «E' lui l'amministratore della società, ha pieni poteri nella gestione ordinaria e straordinaria, a partire dagli allenamenti, finendo con l'organizzazione delle gare interne ed esterne».
Sbarzaglia, poveretto, ogni qual volta è stato interpellato via telefono, è sembrato cadere dalle nuvole. «Non so nulla, devo sentire Pecorelli, anch'io devo capire» ha detto a calciatori e tifosi che hanno cercato di mettersi in contatto con lui. Il suo telefonino non ha mai smesso di squillare, fra le chiamate perse avrà trovato anche quelle di Paolo Abruzzese che attende il rispetto dei patti sanciti nel disciplinare firmato con Pecorelli e che qualcuno si vada a prendere i libri contabili. I giocatori intanto non possono più aspettare e sventolano nello spogliatoio fotocopie di assegni non incassati, raccontano di sfratti imminenti, di ristoratori non più intenzionati a far credito, di promesse che si protraggono di settimana in settimana. Molti vorrebbero andar via e sono pronti a chiedere il nulla osta. Già, ma a chi?
A Trani sembra di essere tornati indietro di 15 anni. Sbarzaglia ha promesso di essere allo stadio venerdì pomeriggio, da quanto si è appreso solo per parlare con la squadra. Qualcuno forse ricorderà (a lui e a chi per lui) che domenica c'è una partita in trasferta per la quale sarebbe il caso di organizzarsi. Qualche tifoso della vecchia guardia ha già paventato l'intenzione di avviare una colletta per pagare il pullman della squadra. «Non possiamo non presentarci a Nardò». Qualcun altro invece è per la linea dura: «Tutti via, basta con queste pagliacciate».
Sbarzaglia, poveretto, ogni qual volta è stato interpellato via telefono, è sembrato cadere dalle nuvole. «Non so nulla, devo sentire Pecorelli, anch'io devo capire» ha detto a calciatori e tifosi che hanno cercato di mettersi in contatto con lui. Il suo telefonino non ha mai smesso di squillare, fra le chiamate perse avrà trovato anche quelle di Paolo Abruzzese che attende il rispetto dei patti sanciti nel disciplinare firmato con Pecorelli e che qualcuno si vada a prendere i libri contabili. I giocatori intanto non possono più aspettare e sventolano nello spogliatoio fotocopie di assegni non incassati, raccontano di sfratti imminenti, di ristoratori non più intenzionati a far credito, di promesse che si protraggono di settimana in settimana. Molti vorrebbero andar via e sono pronti a chiedere il nulla osta. Già, ma a chi?
A Trani sembra di essere tornati indietro di 15 anni. Sbarzaglia ha promesso di essere allo stadio venerdì pomeriggio, da quanto si è appreso solo per parlare con la squadra. Qualcuno forse ricorderà (a lui e a chi per lui) che domenica c'è una partita in trasferta per la quale sarebbe il caso di organizzarsi. Qualche tifoso della vecchia guardia ha già paventato l'intenzione di avviare una colletta per pagare il pullman della squadra. «Non possiamo non presentarci a Nardò». Qualcun altro invece è per la linea dura: «Tutti via, basta con queste pagliacciate».