Fortis Trani, sotto sotto qualcosa si muove
Spunta un gruppo di fuori Regione. Altieri: «Solo un contatto»
lunedì 6 giugno 2011
Settimana ricca di impegni per Alberto Altieri. Il presidente dimissionario della Fortis è impegnato sempre su un doppio versante: da un lato onorare gli impegni con i tesserati di quest'ultima stagione, dall'altro decidere in che mani riporre società e titolo sportivo. «Tutti si stupiscono dei ritardi nel passaggio di consegne ai vertici della società, ma il sottoscritto deve pensare non solo al futuro ma anche al recente passato». E' questo, almeno apparentemente, il principale motivo del ritardo nella definizione della trattativa con Paolo Abruzzese, che non ha mai nascosto le sue intenzioni di rilevare Altieri alla guida del Trani. La pazienza di Abruzzese non è però infinita. «O si chiude questa settimana o non se ne fa più nulla» avrebbe detto il gioielliere che ha fretta di chiudere per iniziare a lavorare per il prossimo campionato di serie D.
«Abruzzese resta il primo interlocutore per la successione, ma ho esigenza di chiudere i conti dell'ultima stagione». Altieri prova a lanciare segnali tranquillizzanti anche se si sarebbe dell'altro in pentola. In settimana c'è stato un contatto con un gruppo di imprenditori di fuori Regione che hanno chiesto informazioni sulla Fortis e sulla stabilità del suo bilancio. Altieri spiega: «Il mio impegno è di garantire la permanenza del titolo in città. L'ho detto in passato e lo confermo oggi. Vorrei, però, allargare quanto più possibile l'assetto societario del prossimo Trani. Ecco perché non chiudo mai le porte in faccia a nessuno».
«Abruzzese resta il primo interlocutore per la successione, ma ho esigenza di chiudere i conti dell'ultima stagione». Altieri prova a lanciare segnali tranquillizzanti anche se si sarebbe dell'altro in pentola. In settimana c'è stato un contatto con un gruppo di imprenditori di fuori Regione che hanno chiesto informazioni sulla Fortis e sulla stabilità del suo bilancio. Altieri spiega: «Il mio impegno è di garantire la permanenza del titolo in città. L'ho detto in passato e lo confermo oggi. Vorrei, però, allargare quanto più possibile l'assetto societario del prossimo Trani. Ecco perché non chiudo mai le porte in faccia a nessuno».