«Giocheremo un calcio bello, utile e redditizio»
Parla Dellisanti, nuovo allenatore del Trani
sabato 25 giugno 2011
Franco Dellisanti è già al lavoro per costruire il prossimo Trani. L'allenatore tarantino ha le idee chiare. «Faremo un bel calcio, utile e redditizio. Organizzazione, movimenti codificati in tutte e due le fasi di gioco, preparazione scrupolosa al match. Le mie squadre hanno sempre avuto questa prerogativa e non intendo cambiare registro. I tifosi nel 1995 videro un calcio spettacolare e divertente. Io non sono cambiato: la domenica usciranno dallo stadio soddisfatti».
Le prime ore da allenatore del Trani sono un tuffo nel mare dei ricordi. «Sono tornato in famiglia» dice il nuovo tecnico che spiega una scelta sulla quale ha riflettuto a lungo. Scendere di due categorie significa anche rinunciare ad un bel po' di soldini. Per Dellisanti non sarà un problema: «A Trani ho vissuto momenti bellissimi e ritroverò tanti amici, inoltre potrò stare più tempo con i miei figli a Taranto. Nella vita conta anche questo».
Eppure Dellisanti avrebbe potuto continuare ad allenare nel professionismo ad occhi chiusi. «La serie C ormai sta morendo, le società sono in crisi ed è difficile trovare interlocutori seri con progetti credibili. Ecco perché, nonostante 18 anni di professionismo e di ottimi risultati alle spalle, non ho avuto difficoltà ad accettare la proposta di un ritorno a Trani. D'altronde, a mio avviso, il calcio è uguale dappertutto. Serie D e Lega Pro non sono così distanti come si vuol pensare, non vedo differenze così sostanziali. La media spettatori è più o meno la stessa ed anche il livello non è così differente. Lo scorso anno ho visto partite di seconda divisione e partite di serie D, siamo quasi sullo stesso piano».
Scendere di due categorie significa anche rinunciare ad un bel po' di soldini. Per Dellisanti non sarà un problema: «A Trani ho vissuto momenti bellissimi e ritroverò tanti amici, inoltre potrò stare più tempo con i miei figli a Taranto. Nella vita conta anche questo».
Le prime ore da allenatore del Trani sono un tuffo nel mare dei ricordi. «Sono tornato in famiglia» dice il nuovo tecnico che spiega una scelta sulla quale ha riflettuto a lungo. Scendere di due categorie significa anche rinunciare ad un bel po' di soldini. Per Dellisanti non sarà un problema: «A Trani ho vissuto momenti bellissimi e ritroverò tanti amici, inoltre potrò stare più tempo con i miei figli a Taranto. Nella vita conta anche questo».
Eppure Dellisanti avrebbe potuto continuare ad allenare nel professionismo ad occhi chiusi. «La serie C ormai sta morendo, le società sono in crisi ed è difficile trovare interlocutori seri con progetti credibili. Ecco perché, nonostante 18 anni di professionismo e di ottimi risultati alle spalle, non ho avuto difficoltà ad accettare la proposta di un ritorno a Trani. D'altronde, a mio avviso, il calcio è uguale dappertutto. Serie D e Lega Pro non sono così distanti come si vuol pensare, non vedo differenze così sostanziali. La media spettatori è più o meno la stessa ed anche il livello non è così differente. Lo scorso anno ho visto partite di seconda divisione e partite di serie D, siamo quasi sullo stesso piano».
Scendere di due categorie significa anche rinunciare ad un bel po' di soldini. Per Dellisanti non sarà un problema: «A Trani ho vissuto momenti bellissimi e ritroverò tanti amici, inoltre potrò stare più tempo con i miei figli a Taranto. Nella vita conta anche questo».