«Ho già la nuova squadra in testa, ma senza garanzie non parto»

Parla Flora. E Tarantini chiama a raccolta gli operatori economici della città

giovedì 17 giugno 2010
«Dobbiamo importare il modello societario del mio Barletta. Ho già in mente la squadra per la serie D ma se non ci sarà un ingresso di soci e di liquidità non potrò andare avanti col progetto». Dopo alcuni giorni di silenzio, Antonio Flora torna a parlare del futuro del calcio a Trani. A Palazzo di città il presidente e tutti i protagonisti della promozione in serie D sono stati insigniti di una medaglia celebrativa. A consegnarla, il sindaco Tarantini con cui sembra riscoppiato l'amore. I sentimenti però devono concretizzarsi in vie di fatto. «Un campionato come quello che io ho in mente – dice Flora – non ha costi esorbitanti, ma per dare seguito alle idee, ho necessità che vi siano delle garanzie e subito. Flora ipotizza la vendita di pacchetti di quote societarie nella misura del 40%, il che significa introitare entro metà luglio qualcosa come 250mila euro, cifra ritenuta sufficiente per gettare le basi del prossimo campionato di serie D. A questa somma si devono poi sommare i contributi che riuscirà a raccogliere il comitato Pro Trani (che si è già impegnato per raddoppiare il budget).



Flora vuole un Trani modello Barletta: «Quando fummo promossi in serie D, il tentativo riuscì alla perfezione. Facemmo 70mila euro di abbonamenti e trovai otto imprenditori pronti a sostenermi fra cui l'attuale presidente Sfrecola che adesso si muove nel mondo del calcio col piglio del veterano. L'organizzazione che creai è all'origine degli attuali successi del Barletta, in grado di sopravvivere senza patemi in serie C. A Trani l'esperimento si può ripetere e può dare risultati ancora migliori anche perché l'amministrazione tranese è molto più sensibile alle vicende della squadra di calcio rispetto a quella di Barletta».



Il termine ultimo per perfezionare l'iscrizione alla serie D è stato fissato dalla lega dilettanti al 13 luglio. «Se non si muove una foglia non mi immolerò da solo» sottolinea Flora che ha già provato a sondare il mercato degli imprenditori baresi. Domenica scorsa a Trani erano presenti due industriali del capoluogo che hanno declinato l'invito ad investire nel calcio a Trani. Bocce ancora ferme, anche se Flora confida nelle promesse di Tarantini che ha avviato una serie di contatti per la causa della Fortis. «La città – ha detto il sindaco - deve dimostrare di meritare la serie D. Nel rispetto delle leggi, chiederemo a chi ha rapporti con la pubblica amministrazione di aiutare la squadra di calcio. Non è un periodo facile per cacciare fuori soldi, ma gli amici della città e del calcio si devono vedere nel momento del bisogno». Tarantini non esclude di chiedere aiuto anche al gruppo Matarrese, che ha ottenuto nell'ultimo consiglio comunale la variante urbanistica su un suolo destinato all'insediamento di un impianto di lavorazione e micromacinazione del clinker. «Con la famiglia Matarrese non ho mai parlato di queste cose, può essere una delle tante soluzioni, ma spero che le risposte positive giungano dal tessuto economico locale. Anche quest'anno avevamo provato ad avvicinare degli imprenditori alla Fortis, ma con esiti negativi. Adesso invece il vento è alle spalle e sono convinto che spunteranno appassionati tranesi pronti a dare al presidente Flora quella sicurezza di cui ha bisogno per il prossimo campionato».



Serie D significa anche rimettere mano al progetto per l'impianto di illuminazione del Comunale, requisito fondamentale su cui la lega concede una proroga solo per il primo anno: «C'è un vecchio progetto di 300mila euro che redigemmo ai tempi della precedente serie D. L'investimento poteva essere finanziato fittando le torri alle società di telefonia per installare i ripetitori. Si può ripartire da lì». Dal punto di vista tecnico, Flora è intenzionato a confermare la triade che tanto bene ha fatto quest'anno: l'allenatore Pettinicchio, il direttore sportivo Morisco ed il preparatore atletico Trentadue. Se si andrà avanti, saranno loro la colonna portante del nuovo Trani.

Le foto di Sergio Tatulli:

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