L'Aquila Azzurra Trani è in B1
Centrato il "grande slam": dopo la Coppa Italia vince anche il Campionato
lunedì 27 aprile 2009
Taranto, Palafiom, ore 20.10. È in corso il primo out tecnico del terzo set. La Primadonna collection Trani conduce due set a zero ed 8-6 nel terzo e, in quel momento, a Salerno, la squadra di casa si porta sul 2-1 sul Matera. In quello stesso momento, l'Aquila azzurra è matematicamente promossa n B1. L'evento storico, paradossalmente, si compie a partite ancora in corso per effetto del gioco dei punti assegnabili in caso di arrivo al quinto set.
Ma perché lo sappiano prima i tifosi e poi le atlete si deve arrivare al secondo timeout tecnico, sul punteggio di 16-15 per il Taranto. In quel momento tutto cambia, ed allora in panchina ci si abbraccia e le padrone di casa, che pure stanno lottando per andare al quarto set, pare quasi che, cavallerescamente, non vogliano più ostacolare la festa della squadra ospite.
Le atlete della panchina tranese indossano sulla maglia di gioco una t-shirt di colore blu con su scritto: «Benvenuta B1». Poco dopo sarà il turno degli allenatori. Quando poi Doriana Bisceglia attacca e mette a terra il pallone del 25-19, si scatena la festa. Gli oltre cento tifosi, giunti da Trani con due pullman messi a disposizione dalla società e con mezzi propri, invadono il campo liberando insieme con le ragazze la loro irrefrenabile felicità: l'Aquila azzurra è in B1, Trani ha centrato il "grande slam", vincendo non solo il campionato, ma anche la Coppa Italia.
Un'impresa non storica, di più. Basti considerare che il verdetto giunge con due giornate d'anticipo rispetto al previsto e che, per raggiungerlo, Trani ha messo in fila 24 vittorie, che diventano 28 con la Coppa Italia, record nazionale stagionale assoluto. E non va dimenticato che le due uniche sconfitte sono arrivate al tie-break, quindi l'Aquila azzurra, dalla prima all'ultima partita del torneo, ha sempre fatto punti.
Il destino ha voluto che, a differenza della coppa, la festa si consumasse lontano da Trani. Ma è arrivata in riva al Mar Ionio, dove già diciannove anni fa (Reggio Calabria) l'Aquila azzurrra aveva conquistato un altro storico traguardo, quello della promozione dalla serie B di allora alla A2. Ma questo è veramente speciale per il doppio successo raggiunto, la sequenza degli eventi decisivi, lo straordinario lavoro di gruppo che c'è dietro tutto questo. Perché la Coppa Italia e la promozione in B1 non sono figlie soltanto di dodici fantastiche atlete, ma di un intero staff di persone che hanno sempre remato dalla stessa parte e senza le quali nulla sarebbe stato possibile.
Le protagoniste in campo rispondono ai nomi di Mina Annese, Raffaella Baducci, Doriana Bisceglia, Anita Casalino, Giusi Caterina, Marianna Del Rosso, Rossella Di Bari, Rosalba Di Corato, Adriana Iasparro, Palma Monitillo, Rosa Ricci, Roberta Valente. A prescindere di chi abbia giocato più o meno, sono state tutte quante le grandi protagoniste di questa indimenticabile cavalcata, guidata in panchina dall'eccellente binomio formato da Toni Chieppa e Pino Filannino, seguite passo per passo dai preparatori atletici, Valerio Di Liddo e Giuseppe Lopetuso, curate in ogni dettaglio da uno staff medico di ben quattro persone (Pasquale Zecchillo, Giovanni Paradiso, James Caldarola, Hermes Albanese.
Quanto alla società, Ida Bracale, Marco Cavaliere, Vincenzo Cirillo, Emilio Lomuscio, Mariella Sciancalepore sono le persone che principalmente hanno affiancato in questo percorso così esaltante il presidente Sebastiano Chieppa, che di promozioni ne ha già vissute tante, ma che mai in trentacinque anni di vita della "sua" Aquila azzurra aveva vissuto una stagione così ricca di tanti successi, record e soddisfazioni tutte insieme.
Non va dimenticato che l'Aquila azzurra è l'unica società del girone a non avere avuto neanche un euro di multa, e questo merito va ascritto interamente allo splendido pubblico, così caldo e corretto allo stesso tempo. La tifoseria organizzata ha dato l'esempio in ogni località, grazie al supporto dei "Cucs", presenti in ogni trasferta, e che si distinguono per un tifo caloroso, bene orchestrato e, soprattutto, sempre e solo a favore del Trani e mai contro la squadra avversaria. Per i "Cucs" soltanto cori e canti, mai un'offesa a chicchessia, mai una contestazione verso gli arbitri.
L'altro gruppo è quello degli "Afecionados", che rappresentano la parte "intellettuale" del tifo organizzato, capaci di sviluppare un articolato e ben ramificato sistema di comunicazione delle loro attività e di presentarsi sugli spalti, quantunque numericamente inferiori ai Cucs, con una divisa sociale che li rende riconoscibilissimi anche a distanza. A Taranto (come anche nelle tre indimenticabili partite precedenti contro Crespellano, Ornavasso e Salerno), gli uni e gli altri, hanno fatto festa insieme e trascinato con loro tutto il pubblico tranese, composto soprattutto di tante famiglie al completo, un altro bel segno di come si dovrebbe andare a seguire ogni spettacolo sportivo.
Qualche cenno merita anche la partita vinta 3-0 (20, 14, 19) contro la Nati a Taranto, che ha giocato un ottimo primo set riuscendo a condurlo punto a punto con le neopromosse in B1 fino al 17-17. Senza storia la seconda frazione, iniziata subito con Trani avanti 4-0 e 14-4. Nuovamente tirato il terzo set fino al già citato timeout tecnico sul 16-15 per Taranto, seguito dalla notizia della B1 già conquistata e da un clima surreale in cui la festa ha oscurato la partita e, paradossalmente, anche il Taranto, che è uscito anzi tempo dalla gara regalando il proscenio a Ricci e compagne.
E pensare che il campionato non era partito non benissimo, con la sconfitta in casa 3-2 con Tuglie e subendo poi a Potenza, alla quarta giornata, un altro brutto 3-2 con quell'umiliante 2-15 del tie-break. Proprio da lì, però, sarebbe scattata la molla che avrebbe innescato l'incredibile cavalcata. «Ci guardammo in faccia – ricordano i coach Chieppa e Filannino – e decidemmo il modo di trattare quella sconfitta, perché in quell'occasione avevamo espresso la peggiore pallavolo possibile. Ci dicemmo che siamo i numeri uno, che dovevamo dimostrarlo sul campo e che nessun altra defaillance come quella sarebbe stata ammessa: le ragazze sono state eccezionali perché, da allora, di defaillance davvero no ne hanno più avute. Complimenti a tutte».
Conquistata la promozione, Trani però non vuole fermarsi. Nelle prossime e conclusive due partite la Primadonna collection intende onorare il campionato continuando a vincere per raggiungere la pazzesca quota finale di trenta partite vinte consecutive.
Ma perché lo sappiano prima i tifosi e poi le atlete si deve arrivare al secondo timeout tecnico, sul punteggio di 16-15 per il Taranto. In quel momento tutto cambia, ed allora in panchina ci si abbraccia e le padrone di casa, che pure stanno lottando per andare al quarto set, pare quasi che, cavallerescamente, non vogliano più ostacolare la festa della squadra ospite.
Le atlete della panchina tranese indossano sulla maglia di gioco una t-shirt di colore blu con su scritto: «Benvenuta B1». Poco dopo sarà il turno degli allenatori. Quando poi Doriana Bisceglia attacca e mette a terra il pallone del 25-19, si scatena la festa. Gli oltre cento tifosi, giunti da Trani con due pullman messi a disposizione dalla società e con mezzi propri, invadono il campo liberando insieme con le ragazze la loro irrefrenabile felicità: l'Aquila azzurra è in B1, Trani ha centrato il "grande slam", vincendo non solo il campionato, ma anche la Coppa Italia.
Un'impresa non storica, di più. Basti considerare che il verdetto giunge con due giornate d'anticipo rispetto al previsto e che, per raggiungerlo, Trani ha messo in fila 24 vittorie, che diventano 28 con la Coppa Italia, record nazionale stagionale assoluto. E non va dimenticato che le due uniche sconfitte sono arrivate al tie-break, quindi l'Aquila azzurra, dalla prima all'ultima partita del torneo, ha sempre fatto punti.
Il destino ha voluto che, a differenza della coppa, la festa si consumasse lontano da Trani. Ma è arrivata in riva al Mar Ionio, dove già diciannove anni fa (Reggio Calabria) l'Aquila azzurrra aveva conquistato un altro storico traguardo, quello della promozione dalla serie B di allora alla A2. Ma questo è veramente speciale per il doppio successo raggiunto, la sequenza degli eventi decisivi, lo straordinario lavoro di gruppo che c'è dietro tutto questo. Perché la Coppa Italia e la promozione in B1 non sono figlie soltanto di dodici fantastiche atlete, ma di un intero staff di persone che hanno sempre remato dalla stessa parte e senza le quali nulla sarebbe stato possibile.
Le protagoniste in campo rispondono ai nomi di Mina Annese, Raffaella Baducci, Doriana Bisceglia, Anita Casalino, Giusi Caterina, Marianna Del Rosso, Rossella Di Bari, Rosalba Di Corato, Adriana Iasparro, Palma Monitillo, Rosa Ricci, Roberta Valente. A prescindere di chi abbia giocato più o meno, sono state tutte quante le grandi protagoniste di questa indimenticabile cavalcata, guidata in panchina dall'eccellente binomio formato da Toni Chieppa e Pino Filannino, seguite passo per passo dai preparatori atletici, Valerio Di Liddo e Giuseppe Lopetuso, curate in ogni dettaglio da uno staff medico di ben quattro persone (Pasquale Zecchillo, Giovanni Paradiso, James Caldarola, Hermes Albanese.
Quanto alla società, Ida Bracale, Marco Cavaliere, Vincenzo Cirillo, Emilio Lomuscio, Mariella Sciancalepore sono le persone che principalmente hanno affiancato in questo percorso così esaltante il presidente Sebastiano Chieppa, che di promozioni ne ha già vissute tante, ma che mai in trentacinque anni di vita della "sua" Aquila azzurra aveva vissuto una stagione così ricca di tanti successi, record e soddisfazioni tutte insieme.
Non va dimenticato che l'Aquila azzurra è l'unica società del girone a non avere avuto neanche un euro di multa, e questo merito va ascritto interamente allo splendido pubblico, così caldo e corretto allo stesso tempo. La tifoseria organizzata ha dato l'esempio in ogni località, grazie al supporto dei "Cucs", presenti in ogni trasferta, e che si distinguono per un tifo caloroso, bene orchestrato e, soprattutto, sempre e solo a favore del Trani e mai contro la squadra avversaria. Per i "Cucs" soltanto cori e canti, mai un'offesa a chicchessia, mai una contestazione verso gli arbitri.
L'altro gruppo è quello degli "Afecionados", che rappresentano la parte "intellettuale" del tifo organizzato, capaci di sviluppare un articolato e ben ramificato sistema di comunicazione delle loro attività e di presentarsi sugli spalti, quantunque numericamente inferiori ai Cucs, con una divisa sociale che li rende riconoscibilissimi anche a distanza. A Taranto (come anche nelle tre indimenticabili partite precedenti contro Crespellano, Ornavasso e Salerno), gli uni e gli altri, hanno fatto festa insieme e trascinato con loro tutto il pubblico tranese, composto soprattutto di tante famiglie al completo, un altro bel segno di come si dovrebbe andare a seguire ogni spettacolo sportivo.
Qualche cenno merita anche la partita vinta 3-0 (20, 14, 19) contro la Nati a Taranto, che ha giocato un ottimo primo set riuscendo a condurlo punto a punto con le neopromosse in B1 fino al 17-17. Senza storia la seconda frazione, iniziata subito con Trani avanti 4-0 e 14-4. Nuovamente tirato il terzo set fino al già citato timeout tecnico sul 16-15 per Taranto, seguito dalla notizia della B1 già conquistata e da un clima surreale in cui la festa ha oscurato la partita e, paradossalmente, anche il Taranto, che è uscito anzi tempo dalla gara regalando il proscenio a Ricci e compagne.
E pensare che il campionato non era partito non benissimo, con la sconfitta in casa 3-2 con Tuglie e subendo poi a Potenza, alla quarta giornata, un altro brutto 3-2 con quell'umiliante 2-15 del tie-break. Proprio da lì, però, sarebbe scattata la molla che avrebbe innescato l'incredibile cavalcata. «Ci guardammo in faccia – ricordano i coach Chieppa e Filannino – e decidemmo il modo di trattare quella sconfitta, perché in quell'occasione avevamo espresso la peggiore pallavolo possibile. Ci dicemmo che siamo i numeri uno, che dovevamo dimostrarlo sul campo e che nessun altra defaillance come quella sarebbe stata ammessa: le ragazze sono state eccezionali perché, da allora, di defaillance davvero no ne hanno più avute. Complimenti a tutte».
Conquistata la promozione, Trani però non vuole fermarsi. Nelle prossime e conclusive due partite la Primadonna collection intende onorare il campionato continuando a vincere per raggiungere la pazzesca quota finale di trenta partite vinte consecutive.