L'Aquila Azzurra vince anche con il Battipaglia.
Conclusa la trionfale stagione della Primadonna collection Trani
domenica 10 maggio 2009
Non poteva finire meglio la stagione della Primadonna collection Trani: infatti, oltre la vittoria con il Battipaglia e la festa finale per le autrici del grande slam, è arrivata un'autentica valanga di record che fanno dell'Aquila azzurra veramente la squadra più forte d'Italia in B2 di questa stagione. Gli ultimi, inattesi e per questo ancora più belli, sono arrivati con la complicità del Bergamo, che nell'ultima giornata del girone B ha battuto Crema 3-1 regalando al Trani due primati in un colpo solo: essere rimasta l'unica squadra ad avere fatto punti in tutte le partite ed essere, soprattutto, la prima di tutte le prime del campionato di B2. Crema, infatti, con questa sconfitta, è rimata a quota 82 punti, mentre l'Aquila azzurra ha chiuso a 83. Anche Verona, nel girone C, ha vinto il torneo con 83 punti, ma ha perso una partita in più.
In altre parole, oltre i trofei, la stagione della Primadonna collection si è chiusa con numeri e primati impressionanti a livello nazionale: maggior numero di punti (83); maggior numero di vittorie (28); maggior numero di vittorie per 3-0 (17); maggior numero di set vinti (88); minor numero di set persi (20); unica squadra d'Italia sempre a punto in tutte le partite. A completare il quadro, l'incredibile record di vittorie consecutive in campionato (26) e fra campionato e coppa (30). Un altro record, al contrario ma forse ancora più importante, è quello degli zero euro di multa ricevuti durante la stagione: mai una sanzione a carico dell'Aquila azzurra, e questo solo ed esclusivamente grazie alla correttezza e maturità della tifoseria organizzata ("Cucs" e "Afecionados") e del pubblico tutto, anche loro, evidentemente, protagonisti di una stagione irripetibile.
Al termine della partita, nel grande abbraccio finale al "dream team", hanno avuto luogo premiazioni attese e meno attese. Le prime sono state quelle dei tifosi del gruppo "Afecionados" alla giocatrice dell'anno ed a quella dei "dieci anni", tanti quanti sono quelli di attività di questa parte della tifoseria. Il primo premio è andato a Giusi Caterina, «per l'attaccamento alla maglia ed alla tifoseria». Premesso che tutte le sue compagne avrebbero ugualmente meritato il premio, la scelta va condivisa in toto anche e soprattutto considerando il gravissimo lutto familiare della ragazza, che ha perso la mamma durante la stagione ma in campo, prima e dopo, non ha fatto una piega: una campionessa di vita. Anche per questo motivo la società ha deciso di regalare al suo papà, Aldo, il premio come "tifoso dell'anno", per avere seguito la squadra dappertutto, anche lui prima e dopo l perdita dell'amata consorte, incoraggiando tutte le giocatrici sempre con tanto calore e senza sosta.
Gli "Afecionados" hanno poi regalato il loro secondo premio al capitano, Rosa Ricci. Scelta, questa, abbondantemente prevedibile perché la palleggiatrice biancazzurra aveva deliziato questi ragazzi quando ancora erano bambini ed è tornata a farlo in questi ultimi anni durante i quali è tornata a vestire la maglia dell'Aquila azzurra. Per questo "patrimonio nazionale della pallavolo" non bastano più né i premi, né le parole: c'è solo da sperare che abbia voglia di divertirsi ancora per tanti anni perché questa squadra, fino a quando sarà possibile, avrà bisogno di lei come il pane: se l'Unesco seguisse anche la pallavolo, consiglieremmo loro di porre una tutela a vita su Rosa Ricci. La società ha inteso premiare un'altra persona "speciale" per quello che ha fatto per tutto l'anno e, soprattutto, all'ultima giornata: si tratta del custode del PalaAssi, Tommaso Zecchillo, uomo di straordinaria semplicità e disponibilità che, da solo, ha tappezzato l'intero palazzetto di bianco, azzurro e tricolore per regalare all'ultima partita la migliore scenografia possibile.
E proprio la partita, nella serata in cui per la prima volta l'Aquila azzurra giocava con la coccarda della Coppa Italia sulla maglia, ha visto il Battipaglia onorare l'impegno e giocarsela fino in fondo. Le campane, che hanno compiuto uno straordinario girone di ritorno, chiuso al terzo posto (Trani 44, Matera 36, Battipaglia e Salerno 34), hanno vinto il primo set anche approfittando dell'inedito sestetto di partenza del Trani: Di Bari, Bisceglia, Valente, Balducci, Caterina, Annese, Casalino libero (quest'ultima al suo esordio assoluto nello starting six). Nei successivi set l'Aquila azzurra, riproponendo molti altri sestetti e soluzioni (anche con l'ingresso in campo di Ricci, Monitillo e Del Rosso), riusciva a fare suo il risultato ed a chiudere la partita con un bel 3-1. Questa volta, però, la cronaca del match lascia il posto ad un sottile velo di tristezza perché, purtroppo, questa stagione magica ed irripetibile è finita. Ci si era abituati troppo bene, ma adesso sarà necessario consegnare ogni cosa agli almanacchi, album fotografici e cineteche e ricominciare daccapo. Da oggi stesso si comincia a lavorare per una B1 difficile come non mai, dove le vittorie varranno il doppio e le sconfitte non dovranno pesare e si dovranno accettare con la cultura sportiva che questo ambiente, in ogni sua componente, mostra da anni.
Intanto, però, l'Aquila azzurra si appresta ad organizzare una serata finale di premiazioni per tutte le atlete protagoniste di questa straordinaria impresa, presenti le autorità cittadine e del volley. Avrà luogo entro fine mese, in data e luogo da definirsi e che saranno resi noti in un successivo comunicato, utile anche e soprattutto per cominciare a parlare prospettive per la prossima stagione. Di bilanci, infatti, è pleonastico parlare: quando si vince tutto, e così, parlano solo trofei e numeri.
Le foto sono di Nicola Caputo
In altre parole, oltre i trofei, la stagione della Primadonna collection si è chiusa con numeri e primati impressionanti a livello nazionale: maggior numero di punti (83); maggior numero di vittorie (28); maggior numero di vittorie per 3-0 (17); maggior numero di set vinti (88); minor numero di set persi (20); unica squadra d'Italia sempre a punto in tutte le partite. A completare il quadro, l'incredibile record di vittorie consecutive in campionato (26) e fra campionato e coppa (30). Un altro record, al contrario ma forse ancora più importante, è quello degli zero euro di multa ricevuti durante la stagione: mai una sanzione a carico dell'Aquila azzurra, e questo solo ed esclusivamente grazie alla correttezza e maturità della tifoseria organizzata ("Cucs" e "Afecionados") e del pubblico tutto, anche loro, evidentemente, protagonisti di una stagione irripetibile.
Al termine della partita, nel grande abbraccio finale al "dream team", hanno avuto luogo premiazioni attese e meno attese. Le prime sono state quelle dei tifosi del gruppo "Afecionados" alla giocatrice dell'anno ed a quella dei "dieci anni", tanti quanti sono quelli di attività di questa parte della tifoseria. Il primo premio è andato a Giusi Caterina, «per l'attaccamento alla maglia ed alla tifoseria». Premesso che tutte le sue compagne avrebbero ugualmente meritato il premio, la scelta va condivisa in toto anche e soprattutto considerando il gravissimo lutto familiare della ragazza, che ha perso la mamma durante la stagione ma in campo, prima e dopo, non ha fatto una piega: una campionessa di vita. Anche per questo motivo la società ha deciso di regalare al suo papà, Aldo, il premio come "tifoso dell'anno", per avere seguito la squadra dappertutto, anche lui prima e dopo l perdita dell'amata consorte, incoraggiando tutte le giocatrici sempre con tanto calore e senza sosta.
Gli "Afecionados" hanno poi regalato il loro secondo premio al capitano, Rosa Ricci. Scelta, questa, abbondantemente prevedibile perché la palleggiatrice biancazzurra aveva deliziato questi ragazzi quando ancora erano bambini ed è tornata a farlo in questi ultimi anni durante i quali è tornata a vestire la maglia dell'Aquila azzurra. Per questo "patrimonio nazionale della pallavolo" non bastano più né i premi, né le parole: c'è solo da sperare che abbia voglia di divertirsi ancora per tanti anni perché questa squadra, fino a quando sarà possibile, avrà bisogno di lei come il pane: se l'Unesco seguisse anche la pallavolo, consiglieremmo loro di porre una tutela a vita su Rosa Ricci. La società ha inteso premiare un'altra persona "speciale" per quello che ha fatto per tutto l'anno e, soprattutto, all'ultima giornata: si tratta del custode del PalaAssi, Tommaso Zecchillo, uomo di straordinaria semplicità e disponibilità che, da solo, ha tappezzato l'intero palazzetto di bianco, azzurro e tricolore per regalare all'ultima partita la migliore scenografia possibile.
E proprio la partita, nella serata in cui per la prima volta l'Aquila azzurra giocava con la coccarda della Coppa Italia sulla maglia, ha visto il Battipaglia onorare l'impegno e giocarsela fino in fondo. Le campane, che hanno compiuto uno straordinario girone di ritorno, chiuso al terzo posto (Trani 44, Matera 36, Battipaglia e Salerno 34), hanno vinto il primo set anche approfittando dell'inedito sestetto di partenza del Trani: Di Bari, Bisceglia, Valente, Balducci, Caterina, Annese, Casalino libero (quest'ultima al suo esordio assoluto nello starting six). Nei successivi set l'Aquila azzurra, riproponendo molti altri sestetti e soluzioni (anche con l'ingresso in campo di Ricci, Monitillo e Del Rosso), riusciva a fare suo il risultato ed a chiudere la partita con un bel 3-1. Questa volta, però, la cronaca del match lascia il posto ad un sottile velo di tristezza perché, purtroppo, questa stagione magica ed irripetibile è finita. Ci si era abituati troppo bene, ma adesso sarà necessario consegnare ogni cosa agli almanacchi, album fotografici e cineteche e ricominciare daccapo. Da oggi stesso si comincia a lavorare per una B1 difficile come non mai, dove le vittorie varranno il doppio e le sconfitte non dovranno pesare e si dovranno accettare con la cultura sportiva che questo ambiente, in ogni sua componente, mostra da anni.
Intanto, però, l'Aquila azzurra si appresta ad organizzare una serata finale di premiazioni per tutte le atlete protagoniste di questa straordinaria impresa, presenti le autorità cittadine e del volley. Avrà luogo entro fine mese, in data e luogo da definirsi e che saranno resi noti in un successivo comunicato, utile anche e soprattutto per cominciare a parlare prospettive per la prossima stagione. Di bilanci, infatti, è pleonastico parlare: quando si vince tutto, e così, parlano solo trofei e numeri.
Le foto sono di Nicola Caputo