La Primadonna collection Trani perde 3-2 a Manfredonia

Si complica la corsa ai play-off

lunedì 17 marzo 2008
Quantunque oggettivamente penalizzata da assenze ed acciacchi, la Primadonna collection Aquila azzurra Trani è ricaduta nei vecchi errori che, soprattutto lontano dalle mura amiche, ne hanno recentemente condizionato il rendimento. E così a Manfredonia, sul campo della squadra fino alla vigilia della gara penultima in classifica, è venuta una sconfitta al tie-break (3-2, -19, 24, 16, -23, 12) che rallenta ulteriormente ed in parte compromette la ricorsa delle tranesi almeno al secondo posto: adesso il Napoli ha tre lunghezze di margine, lo stesso numero di vittorie ed il ben noto vantaggio di giocare fra le mura amiche lo scontro diretto all'ultima giornata.

Al primo derby pugliese del girone di ritorno la squadra del presidente Sebastiano Chieppa s'è presentata con un'assenza già nota (Azzollini per squalifica), un'altra dell'ultima ora (Krambeck per una distorsione in allenamento alla caviglia sinistra, non quella già oggetto di recente infortunio) ed una terza in corso d'opera (De Pinto per problemi al solito ginocchio). Nonostante questo quadro, però, tutta la squadra è parsa non altezza della situazione: «Tutte le giocatrici, a turno, hanno avuto passaggi a vuoto – dice coach Toni Chieppa -, ed in ogni caso complessivamente hanno giocato al di sotto delle loro possibilità. Anche io e Pino (Filannino, l'altro coach tranese, ndr) abbiamo fatto sicuramente degli errori in scelte e valutazioni che la squadra ha pagato in campo. Insomma, abbiamo fatto tutti un passo indietro pur sapendo che non sarebbe stata una partita facile, perché conoscevano bene la situazione di classifica del Manfredonia e sapevamo perfettamente che in casa si trasformano ed avrebbero fatto di tutto per metterci in difficoltà. Oltre tutto, proprio contro di noi hanno giocato per la prima volta con la squadra al completo e, secondo quanto mi hanno riferito i loro dirigenti, questa è stata la loro migliore partita dell'anno».

Eppure l'inizio era stato molto incoraggiante per Ricci e compagne, costrette ad inseguire per i primi due terzi del set (8-6, 16-15), ma brave a fare il break dopo il secondo time out tecnico (16-20) ed a concludere in scioltezza la frazione 19-25.

Pareva l'abbrivio per una partita relativamente in discesa, tanto più che nel secondo parziale erano le tranesi a mantenere un minimo, ma costante vantaggio (6-8, 15-16) fino al 22-24. Ma proprio qui, con due palle set a disposizione, Balducci e socie si disunivano permettendo ad un Mandredonia mai domo (in evidenza Scarale) di piazzare un break di 4-0 e rovesciare l'esito del set: 26-24.

In questa maniera la partita cambiava completamente direzione e, inevitabilmente il terzo set vedeva le locali gasate e le ospiti contratte e quasi impaurite. Eloquenti i tre passaggi: 8-7, 16-13, 25-16. Il quarto set è quello in cui la Primadonna ci mette almeno più grinta e determinazione. Con la forza dei nervi Catarina e compagne riescono così a prendere subito il set in mano e condurlo fino in fondo sebbene con qualche altro patema di troppo nel finale: 6-8, 15-16, 15, 19, 23-25.

Si va così al set decisivo, equilibrato fino al cambio di campo (8-7), ma poi tendenzialmente sempre più a favore delle padrone di casa, che chiudono il parziale 15-12 e la partita 3-2. . Il Manfredonia non gioca in maniera spettacolare, ma ha il merito di unire alla compattezza la concretezza. Trani, invece, pecca nel muro-difesa e trova difficoltà nel chiudere gi attacchi, consentendo così alle avversarie di reimpostare e ripartire ogni volta.

La sconfitta, inevitabilmente, pesa molto in classifica, ma coach Chieppa non si scoraggia: «Certo, adesso è più difficile, ma non impossibile. La lotta per la salvezza ha molte protagoniste, quindi giocare contro queste squadre può ogni volta costare punti a chiunque. Diverso sarà contro formazioni che non hanno più nulla da chiedere al campionato. Noi abbiamo il dovere di crederci fino in fondo e, subito dopo la sosta pasquale, di battere il Valenzano per crederci ancora di più. Intanto puntiamo a recuperare tutte le assenti, poi a ritrovare quelle nostre peculiarità di gioco che purtroppo, a Manfredonia, abbiamo smarrito per strada. In questa maniera sono convinto che i giochi resteranno ancora aperti fino alla fine».