La Primadonna collection Trani vince ad Aversa soffrendo solo nel terzo set.
a società Aquila azzurra, invece, vince una doppia battaglia legale
lunedì 4 febbraio 2008
È da un po' di tempo che la Primadonna collection in trasferta non perde un colpo ed anche ad Aversa ha confermato la piacevole tradizione. Ma in linea con le ultime prestazioni, anche questa volta la squadra tranese s'è complicata la vita quando forse ha ritenuto di avere già chiuso la partita, finendo per soffrire le pene dell'inferno per aggiudicarsi il terzo set. È finita così 3-0 per De Pinto e compagne ma con due parziali vinti in scioltezza (25-15 e 25-14) ed un altro con gran fatica: 32-30. Curiosità, sono proprio dell'Aquila azzurra i due set più lunghi del campionato: in casa contro Napoli (31-33), seguito al secondo posto da questo di Aversa.
Sul campo dell'ultima in classifica i coach Chieppa e Filannino ripresentano la stessa squadra mandata in campo sei giorni prima contro Lanciano: sono assenti per infortunio, infatti, sia Doriana Bisceglia, sia Isa Azzollini. Gioca in banda, dunque, Laura de Pinto e, per il resto, l'ormai rodata formazione con Giusi Caterina sull'altra banda, Rosa Ricci in regia, Roberta valente opposta, Raffaella Balducci e Barbara Krambeck al centro con Marianna Del Rosso libero.
L'Aversa, che quasi non ha più nulla da chiedere al campionato, parte senza avere né nulla da perdere, né timori reverenziali, tenendo botta bene alòle pugliesi ed andando al primo time out tecnico sull'8-7 a proprio favore. Sarà, però, l'ultimo vantaggio del primo set perché da quel momento in poi è Trani a fare la partita prima con un break di 4-0 (11-8), poi con parziali eloquenti di 16-10 e 25-15. Il gioco fluisce bene e le locali mostrano ben presto tutti i loro limiti. La squadra viancazzurra macina bella pallavolo e punti anche nel secondo parziale, ricevendo un ottimo contributo anche dalle subentranti in campo Angelica Tricarico (contromano) e Antonella Civita (al centro). Nella seconda frazione, di fatto, non c'è mai partita: 8-3, 16-10, 25-24.
Tutto sembra troppo facile ed allora la Primadonna si rilassa ed Aversa ne approfitta per darsi una scossa di orgoglio e giocare il terzo set con il coltello fra i denti: campane avanti 8-4, 11-9, 16-15, 20-16, 22-20. L'Aquila azzurra passa quasi l'intero set ad inseguire (aveva messo la testa avanti solo sul 13-12 a suo favore), e riesce nell'aggancio soltanto sul 23-23. Da quel momento le tranesi devono annullare una lunga serie di set ball prima di chiudere, con cinismo, set e partita a proprio favore sul 32-30. È l'ennesimo segno di una squadra che, in ogni caso, davvero non molla mai.
In classifica nulla è cambiato in questa giornata che si può definire di transizione, attendendo l'esito dello scontro di domenica prossima fra Napoli e Valenzano. Ma vi è da dire che la classifica della squadra tranese avrebbe potuto subire un'improvvisa decurtazione di tre punti che, invece, ed opportunamente, non vi è stata. È finalmente ufficiale, infatti, che la Primadonna collection Trani ha battuto lo Scafati 3-0. La partita, sul parquet campano, si era giocata lo scorso 8 gennaio, ma il risultato è stato omologato soltanto l'altra sera dopo che la Corte d'appello federale ha respinto il ricorso della società campana, che chiedeva l'annullamento della partita e la sconfitta a tavolino dell'Aquila azzurra per non essersi presentata a Scafati il 15 dicembre, data in cui la gara era prevista per calendario. Ma quel giorno, come si ricorderà, Trani e dintorni erano sotto un'abbondante nevicata e, proprio per l'impraticabilità delle strade, il pullman biancoazzurro neanche riuscì ad entrare in autostrada.
Lo Scafati, richiamando una norma del regolamento, sosteneva che il Trani avrebbe dovuto servirsi dei mezzi pubblici (quindi il treno) per raggiungere la località campana. Ma sempre la stessa norma di regolamento, a favore del comportamento del Trani, recita che il ricorso al mezzo pubblico può avvenire se il rientro a casa avvenga entro la mezzanotte. L'Aquila azzurra, invece, avrebbe avuto un treno di ritorno da Scafati soltanto alle 21.30 e non avrebbe mai potuto fare rientro a casa entro le 24. Con questa tesi difensiva, il presidente Sebastiano Chieppa è riuscito a tutelare le ragioni della sua società ed il risultato del campo. Scafati afferma che si sarebbe creato adesso un pericoloso precedente, ma va da sé che non si può interpretare un regolamento solo parzialmente, servendosene di una parte e dimenticandone altre.
La vittoria legale dell'Aquila azzurra si è completata con la conferma della squalifica per sei mesi all'atleta Valentina Testini, rea di avere firmato, di fatto, un doppio contratto prima con Trani, poi con Valenzano. Il provvedimento federale a carico dell'atleta pugliese contempla la fattispecie del comportamento sleale ed antisportivo. Aveva sottoscritto un accordo con il Trani la scorsa estate, ma poi non aveva mai rilasciato il nullaosta indispensabile perché fosse tesserata. In questo modo, dopo essere stata regolarmente presentata alla stampa, aveva disertato il raduno e, da lì a poco, avrebbe vestito la maglia del Valenzano. Per la giocatrice, che paga in proprio il suo comportamento ondivago, il campionato è finito mentre sarà Valenzano, eventualmente, a chiederle il risarcimento dei danni. Per l'Aquila azzurra una rivincita morale che fa giurisprudenza perché il caso non ha specifici precedenti in Italia.
L'Aversa, che quasi non ha più nulla da chiedere al campionato, parte senza avere né nulla da perdere, né timori reverenziali, tenendo botta bene alòle pugliesi ed andando al primo time out tecnico sull'8-7 a proprio favore. Sarà, però, l'ultimo vantaggio del primo set perché da quel momento in poi è Trani a fare la partita prima con un break di 4-0 (11-8), poi con parziali eloquenti di 16-10 e 25-15. Il gioco fluisce bene e le locali mostrano ben presto tutti i loro limiti. La squadra viancazzurra macina bella pallavolo e punti anche nel secondo parziale, ricevendo un ottimo contributo anche dalle subentranti in campo Angelica Tricarico (contromano) e Antonella Civita (al centro). Nella seconda frazione, di fatto, non c'è mai partita: 8-3, 16-10, 25-24.
Tutto sembra troppo facile ed allora la Primadonna si rilassa ed Aversa ne approfitta per darsi una scossa di orgoglio e giocare il terzo set con il coltello fra i denti: campane avanti 8-4, 11-9, 16-15, 20-16, 22-20. L'Aquila azzurra passa quasi l'intero set ad inseguire (aveva messo la testa avanti solo sul 13-12 a suo favore), e riesce nell'aggancio soltanto sul 23-23. Da quel momento le tranesi devono annullare una lunga serie di set ball prima di chiudere, con cinismo, set e partita a proprio favore sul 32-30. È l'ennesimo segno di una squadra che, in ogni caso, davvero non molla mai.
In classifica nulla è cambiato in questa giornata che si può definire di transizione, attendendo l'esito dello scontro di domenica prossima fra Napoli e Valenzano. Ma vi è da dire che la classifica della squadra tranese avrebbe potuto subire un'improvvisa decurtazione di tre punti che, invece, ed opportunamente, non vi è stata. È finalmente ufficiale, infatti, che la Primadonna collection Trani ha battuto lo Scafati 3-0. La partita, sul parquet campano, si era giocata lo scorso 8 gennaio, ma il risultato è stato omologato soltanto l'altra sera dopo che la Corte d'appello federale ha respinto il ricorso della società campana, che chiedeva l'annullamento della partita e la sconfitta a tavolino dell'Aquila azzurra per non essersi presentata a Scafati il 15 dicembre, data in cui la gara era prevista per calendario. Ma quel giorno, come si ricorderà, Trani e dintorni erano sotto un'abbondante nevicata e, proprio per l'impraticabilità delle strade, il pullman biancoazzurro neanche riuscì ad entrare in autostrada.
Lo Scafati, richiamando una norma del regolamento, sosteneva che il Trani avrebbe dovuto servirsi dei mezzi pubblici (quindi il treno) per raggiungere la località campana. Ma sempre la stessa norma di regolamento, a favore del comportamento del Trani, recita che il ricorso al mezzo pubblico può avvenire se il rientro a casa avvenga entro la mezzanotte. L'Aquila azzurra, invece, avrebbe avuto un treno di ritorno da Scafati soltanto alle 21.30 e non avrebbe mai potuto fare rientro a casa entro le 24. Con questa tesi difensiva, il presidente Sebastiano Chieppa è riuscito a tutelare le ragioni della sua società ed il risultato del campo. Scafati afferma che si sarebbe creato adesso un pericoloso precedente, ma va da sé che non si può interpretare un regolamento solo parzialmente, servendosene di una parte e dimenticandone altre.
La vittoria legale dell'Aquila azzurra si è completata con la conferma della squalifica per sei mesi all'atleta Valentina Testini, rea di avere firmato, di fatto, un doppio contratto prima con Trani, poi con Valenzano. Il provvedimento federale a carico dell'atleta pugliese contempla la fattispecie del comportamento sleale ed antisportivo. Aveva sottoscritto un accordo con il Trani la scorsa estate, ma poi non aveva mai rilasciato il nullaosta indispensabile perché fosse tesserata. In questo modo, dopo essere stata regolarmente presentata alla stampa, aveva disertato il raduno e, da lì a poco, avrebbe vestito la maglia del Valenzano. Per la giocatrice, che paga in proprio il suo comportamento ondivago, il campionato è finito mentre sarà Valenzano, eventualmente, a chiederle il risarcimento dei danni. Per l'Aquila azzurra una rivincita morale che fa giurisprudenza perché il caso non ha specifici precedenti in Italia.