Pecorelli: «La Fortis ha debiti per 230mila euro»

Il socio unico torna a parlare fornendo cifre e dettagli

mercoledì 27 marzo 2013 21.17
La Fortis Trani avrebbe debiti per 230mila euro. Lo dice, da Roma, Andrea Pecorelli. Il socio unico della Fortis fornisce alla stampa cifre tonde tonde e spiega il motivo del suo dietrofront. «Sono stato giudicato – dice - senza avere avuto la possibilità di farmi neppure conoscere, sono stato ripetutamente insultato, vilipeso ed oltraggiato, sono stato addirittura minacciato. Probabilmente, perché lo sport preferito da una parte di questa città, non è il calcio ma il parlare male di qualcuno e poco importa chi sia lo sfortunato di turno. Per coerenza, vorrei ristabilire un po' di verità e non lo farò con semplici chiacchiere come spesso accade, bensì con dati di fatto».

Pecorelli elenca, nel dettaglio, le posizioni debitorie documentabili della Fortis Trani: «Monte stipendi 85.900 euro, alberghi ed alloggi 13.950 euro, ristoranti 12.500 euro, parcelle avvocati 10.000 euro, ritiro precampionato 22.000 euro, vertenza Suriano 6.300 euro. Ci sono decreti ingiuntivi di Dallocco ed Artiaco per 31.000 euro, di Musacco (per il 2011/12) di 9.500 euro, ci sono titoli protestati per 29.450 euro e c'è anche un prestito di un genitore di 10.000 euro. Il totale è di 230.600 euro. E l'elenco, ovviamente, non è definitivo. Peraltro rappresento che a tutt'oggi non è stato possibile visionare i libri contabili, controllare eventuali debiti Iva o debiti con enti previdenziali, nonchè ulteriori vertenze in corso e quant'altro. Le dichiarazioni di Paolo Abruzzese, sono invece di dominio pubblico. A tutto questo, aggiungete l'assoluta anarchia che ho dovuto affrontare fin dal momento del mio subentro come, a mero titolo di esempio, titoli di pagamento che vanno e che vengono, pressioni da fornitori veri e presunti, commistioni tra addetti della società e procuratori, accordi economici sulla parola, rimborsi senza titolo e richieste di pagamento di procure non documentabili, minacce, ricatti e tanto, tanto altro ancora. Ora, dopo aver saputo la verità documentale, ognuno di voi potrà tirare le proprie conclusioni».