Pino di Meo: un tranese da record che fa sognare il Bisceglie Calcio a suon di vittorie
“Nel campo ero un ‘animale’,come allenatore mi sono dato una calmata”
venerdì 8 marzo 2024
10.03
Allenatore tranese, classe '69, ex difensore roccioso, allenatore da record: questo è solo un piccolo assaggio di ciò che è stato ed è Pino Di Meo, allenatore del Bisceglie Calcio, società di Eccellenza pugliese. Con la sua determinazione e il suo carisma sta facendo volare i nerazzurri della vicina cittadina biscegliese, siglando record su record, come le dodici vittorie consecutive, senza alcuna voglia di fermarsi. La scorsa stagione Di Meo raccoglie il Campobasso dalle 'macerie' e lo riporta in serie D, dopo una cavalcata trionfale in cui i molisani hanno messo a segno 84 punti, con un bottino di 28 vittorie e sole due sconfitte, e soprattutto con una netta differenza reti di 127: numeri pazzeschi per campionati difficilissimi come quelli dilettantistici. Quest'anno, con il Bisceglie, Pinuccio sta riprovando a riscrivere la storia e, a 4 giornate dal termine, i nerazzurri sono a +8 dal Molfetta secondo, in attesa dello scontro diretto che potrebbe chiudere i giochi e permettere ai biscegliesi di garantirsi l'accesso diretto alla finalissima playoff per il salto di categoria: "Sono contentissimo di questo,- ammette Di Meo- stiamo riuscendo a compiere di nuovo un'impresa, probabilmente più bella di quella con il Campobasso, proprio perché a Bisceglie ci ho giocato per 3 anni, dunque sono molto più legato alla città.". Di Meo, come i più attenti sanno, ha sempre avuto una personalità molto 'cazzuta', avendo sempre provato a inculcare la sua mentalità ai ragazzi, dai più piccoli, fino ai più grandi: "Fuori dal campo sono una persona garbata, aiuto molto gli altri, ma nel rettangolo di gioco sono molto esigente ed esigo professionalità dai più piccoli ai più grandi." Il suo Bisceglie sta dando dimostrazione di forza, compattezza e personalità, ingredienti tipici del mister: "Si, mi ci rivedo molto in loro.". Essendo tranese doc e appassionato di calcio, Di Meo è stato sempre molto vicino all'ambiente del Pontelama, aiutando i ragazzi, probabilmente sia per essere vicino alla città sia per 'educare' i più piccoli al mondo del calcio, per uno che l'ha vissuto a trecentosessanta gradi: "Sono legato all'ambiente del Pontelama perché sento 'miei' i ragazzi, li sto crescendo da 3-4 anni, e sono molto legato a loro." Di Meo, durante la sua carriera da giocatore, vanta circa 600 presenze tra i professionisti, e il suo carattere non è mai svanito, neanche sulle varie panchine in cui ha seduto: "Il Pino giocatore anche fuori dal campo era un 'animale', invece come allenatore mi sono dato una calmata, sono molto più tranquillo. Sono una persona diversa." Sicuramente, come chiunque, anche lo stesso Pinuccio avrà un sogno da realizzare, probabilmente sognando panchine più prestigiose, anche in categorie più importanti: "La mia ambizione è far uscire qualche ragazzo dal Pontelama e vederlo ad alti livelli, ma anche ambire a categorie più autorevoli possibili, come qualunque allenatore." Da tranese, magari un giorno, anche lo stesso Di Meo vorrà allenare nella propria città: "Come tutti, penso che chiunque voglia allenare nel proprio paese, ma devono esserci i presupposti giusti: senza, non si può far niente."