Porta la firma di tranesi lo striscione per Cassano in nazionale
Era a San Siro durante la gara di rugby fra Italia e Nuova Zelanda
giovedì 19 novembre 2009
Ventotto biglietti di aereo per Milano, destinazione San Siro per assistere alla gara di rugby fra Italia e Nuova Zelanda, un evento da consumarsi insieme ad altri 80mila spettatori. In valigia, fra abiti e oggetti, dieci metri di striscione: «Mallett, almeno tu mitt' a Cassan». Firmato: Asd Rugby Trani. Idea di Sebastiano Carbone, realizzata con una bomboletta ed un lenzuolo lunghissimo da Claudio Napolitano. Una trovata geniale: chiedere (ironicamente) al tecnico della nazionale di rugby di convocare (almeno lui) Antonio Cassano che di professione fa il calciatore e da due anni viene sistematicamente ignorato dal ct azzurro della nazionale di calcio Marcello Lippi.
Una trovata geniale, abbiamo detto, ma anche straordinariamente mediatica. Con dieci metri di striscione, l'Asd Rugby Trani si è guadagnata una ribalta nazionale. Tantissimi media (sia giornali che tv) hanno dato risalto a quello striscione, firmato dai componenti della squadra tranese. Da La Gazzetta dello Sport al Corriere, dalla Rai a Sky, passando per Striscia la Notizia: tutti ne hanno parlato, tutti lo hanno commentato e ripreso in sede di commento. Missione compiuta, dunque, per i 28 ragazzi tranesi in cerca di visibilità. «Abbiamo realizzato quello striscione – spiega Matteo Scaringi, vice presidente e giocatore – con la speranza di essere inquadrati. La frase era ovviamente provocatoria ed è stato divertentissimo scoprire di aver colto nel segno. Anche se era una partita di rugby abbiamo voluto dedicare uno striscione ad un calciatore pugliese che merita la convocazione nella nazionale di calcio. Chissà che tutti questi attestati di amore per Cassano non convincano Lippi a tornare sui suoi passi ed a chiamarlo in azzurro».
Per i ragazzi del rugby tranese, striscione a parte, l'esperienza milanese è stata da pelle d'oca: «Molti di noi – dice Scaringi – avevo seguito il sei nazioni a Roma. L'atmosfera di San Siro è stata diversa, speciale, più forte. Ci siamo divertiti un sacco allo stadio, prima della gara abbiamo persino socializzato con i tifosi neozelandesi, abbozzando con loro un piccolo canto maori. Tutto bellissimo, così come la partita. Un'esperienza unica per chi è innamorato di questo sport». Alla squadra di rugby tranese, Traniweb nei prossimi giorni dedicherà una puntata di Storie di città, la fortunata rubrica firmata da Rosa Barca. Riflettori su una disciplina in grande ascesa che accomuna, a Trani, persone insospettabili, persino un filosofo. Ed è tutta da gustare (termine quanto mai appropriato) la ricostruzione del terzo tempo…
Una trovata geniale, abbiamo detto, ma anche straordinariamente mediatica. Con dieci metri di striscione, l'Asd Rugby Trani si è guadagnata una ribalta nazionale. Tantissimi media (sia giornali che tv) hanno dato risalto a quello striscione, firmato dai componenti della squadra tranese. Da La Gazzetta dello Sport al Corriere, dalla Rai a Sky, passando per Striscia la Notizia: tutti ne hanno parlato, tutti lo hanno commentato e ripreso in sede di commento. Missione compiuta, dunque, per i 28 ragazzi tranesi in cerca di visibilità. «Abbiamo realizzato quello striscione – spiega Matteo Scaringi, vice presidente e giocatore – con la speranza di essere inquadrati. La frase era ovviamente provocatoria ed è stato divertentissimo scoprire di aver colto nel segno. Anche se era una partita di rugby abbiamo voluto dedicare uno striscione ad un calciatore pugliese che merita la convocazione nella nazionale di calcio. Chissà che tutti questi attestati di amore per Cassano non convincano Lippi a tornare sui suoi passi ed a chiamarlo in azzurro».
Per i ragazzi del rugby tranese, striscione a parte, l'esperienza milanese è stata da pelle d'oca: «Molti di noi – dice Scaringi – avevo seguito il sei nazioni a Roma. L'atmosfera di San Siro è stata diversa, speciale, più forte. Ci siamo divertiti un sacco allo stadio, prima della gara abbiamo persino socializzato con i tifosi neozelandesi, abbozzando con loro un piccolo canto maori. Tutto bellissimo, così come la partita. Un'esperienza unica per chi è innamorato di questo sport». Alla squadra di rugby tranese, Traniweb nei prossimi giorni dedicherà una puntata di Storie di città, la fortunata rubrica firmata da Rosa Barca. Riflettori su una disciplina in grande ascesa che accomuna, a Trani, persone insospettabili, persino un filosofo. Ed è tutta da gustare (termine quanto mai appropriato) la ricostruzione del terzo tempo…