«Si va avanti a determinate condizioni»
Fortis Trani, Abruzzese lancia un segnale al Comune
domenica 24 maggio 2009
A Trani, il tempo della festa (calcistica) è già passato. Più che il non essere ripescati, Paolo Abruzzese, presidente della Fortis, teme per la sopravvivenza della squadra di calcio. Un tema alla volta. Partiamo dal ripescaggio. Da Maglie continuano a rimbalzare voci che danno per certo il ripescaggio dei salentini ai danni della Fortis. Abruzzese ammette di aver ricevuto gli stessi sentori ma è apparso poco preoccupato: «Ho parlato lunedì con il presidente Tisci che mi ha detto di godermi questa vittoria e di stare tranquillo. A me tanto basta».
Per avere certezza della promozione in Eccellenza bisognerà attendere i verdetti della serie D ed i risultati dell'Ostuni negli spareggi interregionali di Eccellenza, fermo restando che l'ascensore dei ripescaggi non può non tener conto di eventuali rinunce di società in difficoltà economiche. Eventi, oggi, non databili.
Abruzzese è però tediato da ben altri problemi. Da un lato si fanno sempre più pressanti le richieste di diversi imprenditori per acquistare (e trasferire altrove) il titolo sportivo del Trani, dall'altro c'è il braccio di ferro col Comune per la gestione dello stadio.
«Ho ricevuto diverse proposte – dice il presidente – ma finora non le ho prese in considerazione. Da parte mia c'è la volontà di continuare a far calcio in città ma non dipende solo da me». Ed il discorso si sposta dal piano sportivo a quello politico. Argomento, ovviamente, la gestione dello stadio: «Il primo punto da assodare per poter proseguire a far calcio a Trani è la reale disponibilità dell'amministrazione per l'affidamento della gestione del Comunale. Da oltre un anno sto affrontando una via crucis per risolvere i problemi legati alle vecchie pendenze. Se non si sblocca la situazione, non credo vi siano i presupposti per continuare. Ho affrontato una stagione dispendiosa sotto il profilo economico, se il Comune non mi darà una mano, difficilmente andrò avanti».
Per avere certezza della promozione in Eccellenza bisognerà attendere i verdetti della serie D ed i risultati dell'Ostuni negli spareggi interregionali di Eccellenza, fermo restando che l'ascensore dei ripescaggi non può non tener conto di eventuali rinunce di società in difficoltà economiche. Eventi, oggi, non databili.
Abruzzese è però tediato da ben altri problemi. Da un lato si fanno sempre più pressanti le richieste di diversi imprenditori per acquistare (e trasferire altrove) il titolo sportivo del Trani, dall'altro c'è il braccio di ferro col Comune per la gestione dello stadio.
«Ho ricevuto diverse proposte – dice il presidente – ma finora non le ho prese in considerazione. Da parte mia c'è la volontà di continuare a far calcio in città ma non dipende solo da me». Ed il discorso si sposta dal piano sportivo a quello politico. Argomento, ovviamente, la gestione dello stadio: «Il primo punto da assodare per poter proseguire a far calcio a Trani è la reale disponibilità dell'amministrazione per l'affidamento della gestione del Comunale. Da oltre un anno sto affrontando una via crucis per risolvere i problemi legati alle vecchie pendenze. Se non si sblocca la situazione, non credo vi siano i presupposti per continuare. Ho affrontato una stagione dispendiosa sotto il profilo economico, se il Comune non mi darà una mano, difficilmente andrò avanti».