Simone parla del futuro della Fortis Trani
«Stagione deludente, a giugno si vedrà. Ma il titolo resta in città»
sabato 29 dicembre 2007
Il 2008 si apre all'insegna delle dichiarazioni del presidente della Fortis, Francesco Simone, che torna a parlare dopo quasi un mese. Tempo di bilanci, consuntivi e di previsione, anche nello sport e per un presidente-imprenditore tirare due somme è prassi consolidata. Simone parla di ciò che è stato:
«Sono deluso, così come tutti, per come sono andate le cose. Non me l'aspettavo, posso garantire che era mia intenzione disputare una stagione di primo piano, un crollo così radicale era fuori da ogni previsione, anche la più pessimistica. Colpe? Credo vadano ripartite equamente fra tutte le componenti e mi ci metto pure io in mezzo. Ragionare col senno di poi è cosa antipatica, parlare di campagna acquisti sbagliata o di qualsiasi altra cosa è esercizio inutile e dannoso. Purtroppo è andata così. Ripeto, sono dispiaciuto anche perché in estate ero fortemente intenzionato a lasciare tutto. Poi, dopo essermi consultato con lo staff, abbiamo deciso di andare avanti e con rinnovato entusiasmo, pianficando una stagione di vertice. Adesso la delusione è forte ma tutti noi vogliamo onorare il campionato giocando al meglio delle nostre forze. Da maggio in poi si vedrà».
In città, come buona tradizione, circolano impazzite voci di possibili disimpegni all'orizzonte, di vendite di titoli sportivi, di subentri e quant'altro. Un gossip sportivo che vede Simone come sempre al centro dell'attenzione.
«Sono abituato a convivere con queste voci - dice il presidente - eppure voglio ricordare che sono l'unico a non aver mai abbandonato questa città, garantendo ogni anno l'iscrizione e un campionato quantomeno dignitoso. Quest'anno abbiamo investito nel settore giovanile, da parte mia c'è amarezza ma non voglia di smobilitare o svendere. Una cosa però voglio sottolinearla: Francesco Simone può anche andar via se dovesse esserci qualcuno pronto a rilevare la società, ma il titolo deve restare in città. Dopo 8 anni di calcio a Trani sarei un folle se pensassi di cancellare via tutto per qualche euro».
Biagio Fanelli junior
«Sono deluso, così come tutti, per come sono andate le cose. Non me l'aspettavo, posso garantire che era mia intenzione disputare una stagione di primo piano, un crollo così radicale era fuori da ogni previsione, anche la più pessimistica. Colpe? Credo vadano ripartite equamente fra tutte le componenti e mi ci metto pure io in mezzo. Ragionare col senno di poi è cosa antipatica, parlare di campagna acquisti sbagliata o di qualsiasi altra cosa è esercizio inutile e dannoso. Purtroppo è andata così. Ripeto, sono dispiaciuto anche perché in estate ero fortemente intenzionato a lasciare tutto. Poi, dopo essermi consultato con lo staff, abbiamo deciso di andare avanti e con rinnovato entusiasmo, pianficando una stagione di vertice. Adesso la delusione è forte ma tutti noi vogliamo onorare il campionato giocando al meglio delle nostre forze. Da maggio in poi si vedrà».
In città, come buona tradizione, circolano impazzite voci di possibili disimpegni all'orizzonte, di vendite di titoli sportivi, di subentri e quant'altro. Un gossip sportivo che vede Simone come sempre al centro dell'attenzione.
«Sono abituato a convivere con queste voci - dice il presidente - eppure voglio ricordare che sono l'unico a non aver mai abbandonato questa città, garantendo ogni anno l'iscrizione e un campionato quantomeno dignitoso. Quest'anno abbiamo investito nel settore giovanile, da parte mia c'è amarezza ma non voglia di smobilitare o svendere. Una cosa però voglio sottolinearla: Francesco Simone può anche andar via se dovesse esserci qualcuno pronto a rilevare la società, ma il titolo deve restare in città. Dopo 8 anni di calcio a Trani sarei un folle se pensassi di cancellare via tutto per qualche euro».
Biagio Fanelli junior