Stadio senza padrone. Lavori fermi per la tribuna.
Scaduto il contratto di gestione fra Comune e Fortis: che ne sarà del Comunale?
domenica 5 novembre 2006
Uno stadio senza padrone. Ancora problemi per il vecchio Comunale. Lunedì 31 ottobre è scaduta la convenzione attraverso la quale l'amministrazione aveva concesso alla Fortis Trani la gestione della struttura. Da martedì, insomma, il Comune di Trani è di nuovo responsabile delle sorti della struttura, ma solo sulla carta.
Nonostante più segnalazioni fatte dalla Fortis Trani, sia alla precedente amministrazione che all'attuale commissario prefittizio, ad oggi non sono giunte indicazioni. L'ultimo tentativo della società tranese è stato un telegramma, destinato al commissario, nel quale si chiedeva un incontro chiarificatore.
Quello dello stadio è un problema non di poco conto perché, da martedì, graverebbero nuovamente sulle spalle del Comune i costi di manutenzione dell'impianto, le spese vive di corrente, acqua e gas, nonché il servizio di guardiania. Francesco Simone, presidente della Fortis Trani, lunedì si recherà a Palazzo di Città per riconsegnare le chiavi del Comunale al commissario e per capire le intenzioni dello stesso. La società aveva ipotizzato la possibilità di ottenere una proroga della gestione a tempo determinato, cioé fino all'insediamento della nuova amministrazione comunale, per non caricare costi aggiuntivi sulle spalle del Comune in questi mesi di commissariamento.
Fra i motivi che spinsero nel 2002 l'amministrazione ad affidare lo stadio in gestione vi era soprattutto un interesse di carattere economico. Nell'anno 2000, il Comune aveva sborsato in dodici mesi oltre 200 milioni di vecchie lire per l'impianto. Oneri salatissimi, che avevo spinto gli amministratori tranesi a portare in Consiglio comunale il provvedimento di affidamento a privati dello stadio, pratica diffusa ormai ovunque. Calcolando tutti i rincari dovuti all'effetto euro, quella cifra (200 milioni di vecchie lire) rapportata ad oggi sarebbe del tutto insufficiente, forse appena sufficiente per i prossimi sei mesi. Da qui la proposta della Fortis: ottenere una proroga di sei mesi, in attesa dell'insediamento della prossima amministrazione, la quale poi potrà decidere in totale autonomia cosa fare dello stadio.
Per quanto riguarda la tribuna si registra una preoccupante fase di stallo. L'azienda che si era aggiudicata il secondo lotto dei lavori ha terminato le opere di sua competenza ed ha lasciato il cantiere. Per il completamento mancano ancora tutta una serie di interventi imprescindibili per averne l'agibilità. I tempi si allungano.
Biagio Fanelli junior
Quello dello stadio è un problema non di poco conto perché, da martedì, graverebbero nuovamente sulle spalle del Comune i costi di manutenzione dell'impianto, le spese vive di corrente, acqua e gas, nonché il servizio di guardiania. Francesco Simone, presidente della Fortis Trani, lunedì si recherà a Palazzo di Città per riconsegnare le chiavi del Comunale al commissario e per capire le intenzioni dello stesso. La società aveva ipotizzato la possibilità di ottenere una proroga della gestione a tempo determinato, cioé fino all'insediamento della nuova amministrazione comunale, per non caricare costi aggiuntivi sulle spalle del Comune in questi mesi di commissariamento.
Fra i motivi che spinsero nel 2002 l'amministrazione ad affidare lo stadio in gestione vi era soprattutto un interesse di carattere economico. Nell'anno 2000, il Comune aveva sborsato in dodici mesi oltre 200 milioni di vecchie lire per l'impianto. Oneri salatissimi, che avevo spinto gli amministratori tranesi a portare in Consiglio comunale il provvedimento di affidamento a privati dello stadio, pratica diffusa ormai ovunque. Calcolando tutti i rincari dovuti all'effetto euro, quella cifra (200 milioni di vecchie lire) rapportata ad oggi sarebbe del tutto insufficiente, forse appena sufficiente per i prossimi sei mesi. Da qui la proposta della Fortis: ottenere una proroga di sei mesi, in attesa dell'insediamento della prossima amministrazione, la quale poi potrà decidere in totale autonomia cosa fare dello stadio.
Per quanto riguarda la tribuna si registra una preoccupante fase di stallo. L'azienda che si era aggiudicata il secondo lotto dei lavori ha terminato le opere di sua competenza ed ha lasciato il cantiere. Per il completamento mancano ancora tutta una serie di interventi imprescindibili per averne l'agibilità. I tempi si allungano.
Biagio Fanelli junior