Ursus Trani, aggredita a Bari
E’ successo domenica scorsa in seconda categoria
martedì 26 febbraio 2008
L'Ursus Trani (seconda categoria) denuncia un grave episodio di violenza e di intimidazione, subito, domenica, sul campo della capolista San Paolo Bari. La vittoria dei baresi per 1-0 è stata condizionata dalle reiterate minacce all'indirizzo dei giocatori del Trani (età media 20 anni) e da un'aggressione, maturata alla fine del primo tempo, ai danni del portiere dell'Ursus, colpito nello spogliatoio da un pugno al volto.
Su quanto accaduto, parla l'allenatore dell'Ursus, Francesco Mannatrizio: «Siamo stati minacciati fin dall'arrivo allo stadio. Alcuni personaggi, che avevano accompagnato il San Paolo nella gara di andata a Trani, hanno messo in chiaro la situazione: dovevamo andare all'intervallo sotto di tre gol, altrimenti sarebbero stati guai». I primi 45 minuti però si sono conclusi sullo 0-0 grazie ad alcune parate del portiere dell'Ursus. E così è nata l'aggressione. Parla ancora l'allenatore Mannatrizio: «Nell'intervallo stavamo analizzando la partita quando abbiamo visto la porta dello spogliatoio aprirsi con un calcio. Sono entrati i due tipi che ci avevano minacciato all'arrivo, cercando subito il portiere. Lo hanno atterrato con un pugno al viso e poi hanno fermato con forza un nostro dirigente che stava cercando di raggiungere lo spogliatoio dell'arbitro, minacciandolo di non dir nulla». Visibilmente scossi, tre giocatori dell'Ursus hanno chiesto di non entrare in campo nella ripresa che si è poi chiusa con la rete del San Paolo. L'Ursus ha scritto una lettera al presidente del Comitato regionale, Tisci, denunciando l'accaduto, e ha deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica domenica prossima. La società ha chiesto al Corato (avversario di turno) di giocare a maglie invertite in nome del fair play. E il terzo tempo sarà condito da pasticcini e spumante. Per ricordare a tutti che le partite di calcio dovrebbero essere un momento di festa e aggregazione, non di violenza.
Su quanto accaduto, parla l'allenatore dell'Ursus, Francesco Mannatrizio: «Siamo stati minacciati fin dall'arrivo allo stadio. Alcuni personaggi, che avevano accompagnato il San Paolo nella gara di andata a Trani, hanno messo in chiaro la situazione: dovevamo andare all'intervallo sotto di tre gol, altrimenti sarebbero stati guai». I primi 45 minuti però si sono conclusi sullo 0-0 grazie ad alcune parate del portiere dell'Ursus. E così è nata l'aggressione. Parla ancora l'allenatore Mannatrizio: «Nell'intervallo stavamo analizzando la partita quando abbiamo visto la porta dello spogliatoio aprirsi con un calcio. Sono entrati i due tipi che ci avevano minacciato all'arrivo, cercando subito il portiere. Lo hanno atterrato con un pugno al viso e poi hanno fermato con forza un nostro dirigente che stava cercando di raggiungere lo spogliatoio dell'arbitro, minacciandolo di non dir nulla». Visibilmente scossi, tre giocatori dell'Ursus hanno chiesto di non entrare in campo nella ripresa che si è poi chiusa con la rete del San Paolo. L'Ursus ha scritto una lettera al presidente del Comitato regionale, Tisci, denunciando l'accaduto, e ha deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica domenica prossima. La società ha chiesto al Corato (avversario di turno) di giocare a maglie invertite in nome del fair play. E il terzo tempo sarà condito da pasticcini e spumante. Per ricordare a tutti che le partite di calcio dovrebbero essere un momento di festa e aggregazione, non di violenza.