Verso Molfetta-Trani: la vigilia particolare dell'ex Di Leo
L'allenatore del Molfetta: «La partita che avrei voluto evitare»
venerdì 30 aprile 2010
A Trani è nato, a Trani ha cominciato la sua straordinaria carriera di portiere, a Trani ha cominciato anche il cammino di allenatore, contribuendo, insieme a qualche amico (un tempo fidato), alla rinascita del calcio tranese ed alla fondazione della Fortis Trani. Nicola Di Leo, 50 anni, tutto avrebbe voluto fuorché ritrovarsi da avversario il suo passato. Di Leo adesso guida il Molfetta e domenica si giocherà contro il suo Trani la finale regionale dell'Eccellenza.
Scherzi del destino, suggestioni romantiche di una sfida che già si preannuncia carica di elettricità. «E' inutile dire che avrei voluto evitare questa sfida – dice Di Leo – ma non possiamo sottrarci al confronto. Nel mio cuore sto provando sensazioni fortissime ma per le prossime due domeniche dovrò guardare agli interessi della squadra che alleno, il Molfetta». Trani e Molfetta saranno le protagoniste dell'ultimo atto della premier league dei dilettanti pugliesi. «E' giusto così, il traguardo è ampiamente meritato. Il Trani avrà il vantaggio di giocare la gara di ritorno in casa ma per noi non sarà un handicap. La Fortis ha meritato il secondo posto, in virtù di un grande girone di ritorno. Il Molfetta ha avuto un rendimento altalenante, non ci hanno aiutato i tanti infortuni e le squalifiche. Adesso però siamo in finale e ce la giocheremo con la consapevolezza di poter far bene».
In attesa di sapere come lo accoglierà il pubblico tranese («Metto in conto che qualcuno mi darà del traditore»), Di Leo non si sbilancia sui pronostici: «Mi auguro che vinca il migliore e soprattutto che la sorte accompagni la società che ha programmi più seri per il futuro». Una frase sibillina che Di Leo non approfondisce, un messaggio cifrato destinato a buoni intenditori, un altro po' di pepe su una partita che si preannuncia combattutissima.
Scherzi del destino, suggestioni romantiche di una sfida che già si preannuncia carica di elettricità. «E' inutile dire che avrei voluto evitare questa sfida – dice Di Leo – ma non possiamo sottrarci al confronto. Nel mio cuore sto provando sensazioni fortissime ma per le prossime due domeniche dovrò guardare agli interessi della squadra che alleno, il Molfetta». Trani e Molfetta saranno le protagoniste dell'ultimo atto della premier league dei dilettanti pugliesi. «E' giusto così, il traguardo è ampiamente meritato. Il Trani avrà il vantaggio di giocare la gara di ritorno in casa ma per noi non sarà un handicap. La Fortis ha meritato il secondo posto, in virtù di un grande girone di ritorno. Il Molfetta ha avuto un rendimento altalenante, non ci hanno aiutato i tanti infortuni e le squalifiche. Adesso però siamo in finale e ce la giocheremo con la consapevolezza di poter far bene».
In attesa di sapere come lo accoglierà il pubblico tranese («Metto in conto che qualcuno mi darà del traditore»), Di Leo non si sbilancia sui pronostici: «Mi auguro che vinca il migliore e soprattutto che la sorte accompagni la società che ha programmi più seri per il futuro». Una frase sibillina che Di Leo non approfondisce, un messaggio cifrato destinato a buoni intenditori, un altro po' di pepe su una partita che si preannuncia combattutissima.