Cultura e spettacoli
In biblioteca si parla di don Tonino Bello e dei suoi insegnamenti
venerdì 23 marzo 2018
Dalle 19 Ingresso libero
Biblioteca
IL DESERTO DIVENTERÀ UN GIARDINO. DON TONINO BELLO: PRESENTE INFINITO è il titolo del settimo appuntamento di Conoscere per cambiare, ciclo di incontri ideati e promossi dall'Assessore alle Culture della Città di Trani. L'incontro vedrà la partecipazione, oltre che dell'Assessore alle Culture Felice Di Lernia, di Francesco De Palo, operatore sociale e membro di Pax Christi.
Nel 2018 ricorre il venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di don Tonino Bello, figura emblematica della Chiesa al servizio degli ultimi e di una visione del mondo che non banalizza le dinamiche politiche ed economiche.
Nato ad Alessano il 18 marzo 1935 da una famiglia modesta, l'intensa vita di don Tonino viene interrotta da un cancro indomabile il 20 aprile del 1993, appena quattro mesi dopo l'ultima coraggiosa impresa che lui stesso ha ispirato: la marcia dei 500 verso Sarajevo, la città devastata dalla guerra dei Balcani.
Ordinato sacerdote nel 1957, don Tonino diventa poi vescovo su indicazione di Papa Giovanni Paolo II. Ascoltino gli umili e si rallegrino era il suo motto episcopale. Viene ricordato da coloro che hanno avuto il grande pregio di camminargli accanto, come un sacerdote che annunciava il vangelo e lo viveva in maniera integrale. Nel 1985 diventa Presidente nazionale di Pax Christi e con lui la Chiesa scopre il legame tra la pace e l'economia, i debiti del terzo mondo e la divaricazione di sviluppo tra nord e sud.
Icona scomoda per molti, ma amatissimo dal suo popolo, dedica tutta la sua esistenza agli emarginati e alla promozione della Pace attraverso la Giustizia. Negli anni ottanta e novanta è in prima fila contro tutte le guerre, per una pace senza se e senza ma. Nichi Vendola lo definìun'apparizione, una epifania di una parola non ipocrita, non chiusa dentro il recinto del formalismo liturgico, che aveva il sapore della verità e che aveva il coraggio di rompere le convenzioni. Il suo agire era esempio concreto di una Chiesa libera dai segni del potere, una Chiesa che insegue, invece, accanitamente i segni del potere, ed invitava ad essere "contemplativi", a coniugare, cioè, la dimensione solitaria del pensiero di Dio e della riflessione, con la dimensione militante dell'essere compagni della storia nella lotta accanto agli ultimi, agli emarginati e ai popoli oppressi.
Il prossimo 20 aprile, Papa Francesco sarà in visita pastorale in Puglia, prima ad Alessano poi a Molfetta, proprio nelle terre di don Tonino, di cui è in corso la causa di beatificazione.
Nel 2018 ricorre il venticinquesimo anniversario dalla scomparsa di don Tonino Bello, figura emblematica della Chiesa al servizio degli ultimi e di una visione del mondo che non banalizza le dinamiche politiche ed economiche.
Nato ad Alessano il 18 marzo 1935 da una famiglia modesta, l'intensa vita di don Tonino viene interrotta da un cancro indomabile il 20 aprile del 1993, appena quattro mesi dopo l'ultima coraggiosa impresa che lui stesso ha ispirato: la marcia dei 500 verso Sarajevo, la città devastata dalla guerra dei Balcani.
Ordinato sacerdote nel 1957, don Tonino diventa poi vescovo su indicazione di Papa Giovanni Paolo II. Ascoltino gli umili e si rallegrino era il suo motto episcopale. Viene ricordato da coloro che hanno avuto il grande pregio di camminargli accanto, come un sacerdote che annunciava il vangelo e lo viveva in maniera integrale. Nel 1985 diventa Presidente nazionale di Pax Christi e con lui la Chiesa scopre il legame tra la pace e l'economia, i debiti del terzo mondo e la divaricazione di sviluppo tra nord e sud.
Icona scomoda per molti, ma amatissimo dal suo popolo, dedica tutta la sua esistenza agli emarginati e alla promozione della Pace attraverso la Giustizia. Negli anni ottanta e novanta è in prima fila contro tutte le guerre, per una pace senza se e senza ma. Nichi Vendola lo definìun'apparizione, una epifania di una parola non ipocrita, non chiusa dentro il recinto del formalismo liturgico, che aveva il sapore della verità e che aveva il coraggio di rompere le convenzioni. Il suo agire era esempio concreto di una Chiesa libera dai segni del potere, una Chiesa che insegue, invece, accanitamente i segni del potere, ed invitava ad essere "contemplativi", a coniugare, cioè, la dimensione solitaria del pensiero di Dio e della riflessione, con la dimensione militante dell'essere compagni della storia nella lotta accanto agli ultimi, agli emarginati e ai popoli oppressi.
Il prossimo 20 aprile, Papa Francesco sarà in visita pastorale in Puglia, prima ad Alessano poi a Molfetta, proprio nelle terre di don Tonino, di cui è in corso la causa di beatificazione.