Arte
L'architettura degli anni '30 nella Bat
lunedì 17 settembre 2012
Ore 17.30
Provincia Bat - Viale De Gemmis 42
Alfredo Mantovano, coordinatore politico dei circoli Nuova Italia è ospite a Trani, nella sede dell'Ordine degli architetti della provincia della Bat per l'inaugurazione della mostra di Daniele Marzocca "Con gli occhi di Ulisse. Viaggio nella provincia di Barletta Andria Trani tra le architetture degli anni Trenta", promossa dallo stesso Ordine degli architetti e dai circoli di Nuova Italia della Bat.
Intervengono l'autore, il coordinatore cittadino di Nuova Italia, Pasquale Annacondia, quello provinciale dei circoli di Nuova Italia, Oronzo Cilli, il presidente dell'Ordine degli architetti Giuseppe D'Angelo, il sindaco di Trani Luigi Riserbato, e il presidente della Provincia Francesco Ventola.
"Con gli occhi di Ulisse" rappresenta un tangibile ma sospeso viaggio attraverso il territorio della Provincia di Barletta Andria Trani, alla ricerca di quelle atmosfere limpide e metafisiche proprie delle architetture italiane degli anni trenta. Un susseguirsi di immagini filtrate attraverso gli occhi stupefatti del viaggiatore Ulisse allorquando sbarcato in un lido incontra civiltà neonate. Come in una immensa scena teatrale, ci ritroviamo di fronte ad un'architettura, espressione della varietà di interpretazioni della romanità fascista, oscillante fra la tradizione classicista e la sobrietà del moderno razionalista. Una genuina e spontanea ricerca di grandiosità costruttiva, attraverso uno stile che doveva essere moderno, perché l'Italia fascista marciava verso l'avvenire e il fascismo era una rivoluzione, ma nello stesso tempo fortemente legato alla tradizione classica fatta di archi, colonne, finestre o comunque elementi di forte riconoscibilità popolare, che serviranno a mettere in risalto il carattere eterno e universale. Attraverso una paziente osservazione e selezione, quel caos urbano e stilistico che avvolge le architetture riaffiora in queste foto reinterpretato e si trasforma in un progetto che vuole dar vita ad una architettura atemporale, un tentativo di sollevarla dalla pressione ingombrante del tessuto urbano del dopoguerra. Con gli occhi di Ulisse viene però anche superato quel rapporto con la storia e l'architettura diventa geografia. Una visione, dunque, che nasce anche dall'esperienza diretta ed emotiva della natura che, agendo sulle superfici e sui volumi, esplicita le sue leggi e ci mostra il legame che l'architettura stessa ha con il tempo atmosferico e cronologico. La temporalità che attraverso la luce, proietta le ombre ma corrode anche la materia dandoci un'immagine delle architetture più autentica e narrativa di quella pensata in origine dai progettisti.
Intervengono l'autore, il coordinatore cittadino di Nuova Italia, Pasquale Annacondia, quello provinciale dei circoli di Nuova Italia, Oronzo Cilli, il presidente dell'Ordine degli architetti Giuseppe D'Angelo, il sindaco di Trani Luigi Riserbato, e il presidente della Provincia Francesco Ventola.
"Con gli occhi di Ulisse" rappresenta un tangibile ma sospeso viaggio attraverso il territorio della Provincia di Barletta Andria Trani, alla ricerca di quelle atmosfere limpide e metafisiche proprie delle architetture italiane degli anni trenta. Un susseguirsi di immagini filtrate attraverso gli occhi stupefatti del viaggiatore Ulisse allorquando sbarcato in un lido incontra civiltà neonate. Come in una immensa scena teatrale, ci ritroviamo di fronte ad un'architettura, espressione della varietà di interpretazioni della romanità fascista, oscillante fra la tradizione classicista e la sobrietà del moderno razionalista. Una genuina e spontanea ricerca di grandiosità costruttiva, attraverso uno stile che doveva essere moderno, perché l'Italia fascista marciava verso l'avvenire e il fascismo era una rivoluzione, ma nello stesso tempo fortemente legato alla tradizione classica fatta di archi, colonne, finestre o comunque elementi di forte riconoscibilità popolare, che serviranno a mettere in risalto il carattere eterno e universale. Attraverso una paziente osservazione e selezione, quel caos urbano e stilistico che avvolge le architetture riaffiora in queste foto reinterpretato e si trasforma in un progetto che vuole dar vita ad una architettura atemporale, un tentativo di sollevarla dalla pressione ingombrante del tessuto urbano del dopoguerra. Con gli occhi di Ulisse viene però anche superato quel rapporto con la storia e l'architettura diventa geografia. Una visione, dunque, che nasce anche dall'esperienza diretta ed emotiva della natura che, agendo sulle superfici e sui volumi, esplicita le sue leggi e ci mostra il legame che l'architettura stessa ha con il tempo atmosferico e cronologico. La temporalità che attraverso la luce, proietta le ombre ma corrode anche la materia dandoci un'immagine delle architetture più autentica e narrativa di quella pensata in origine dai progettisti.