Cultura e spettacoli
Libri: "Attentato al Papa"
lunedì 29 agosto 2011
Ore 21.00 Ingresso libero
Lega navale di Trani
L'ex magistrato che si è occupato del caso Aldo Moro, Ferdinando Imposimato, presenta il suo libro Attentanto al Papa (Chiarelettere 2011) per il festival itinerante della letteratura Spiagge d'autore della Regione Puglia, organizzato da Confcommercio. L'autore è ospite della Lega Navale di Trani. L'incontro è moderato dalla giornalista del Corriere del Mezzogiorno, Carmen Carbonara.
Il volume che viene presentato racconta di una serie di casi giudiziari che coinvolgono varie importanti vicende del recente passato italiano. L'ex magistrato Ferdinando Imposimato, nel libro-intervista "Attentato al Papa" racconta al giornalista Sandro Provvisionato (con cui ha già pubblicato nel 2008 "Doveva morire", inchiesta sul caso Moro) la sua teoria sull'attentato contro Papa Giovanni Paolo II, avvenuto a Roma il 13 maggio 1981. Imposimato ha seguito la vicenda soltanto indirettamente a Roma collaborando con i magistrati Priore e Martella, e dopo essere andato in pensione ha continuato ad indagare personalmente anche per l'amicizia con la famiglia Orlandi, di cui è diventato rappresentante legale.
La vicenda è molto più complessa di ciò che appariva inizialmente, e coinvolge anche il caso del rapimento nel 1983 della diciassettenne Emanuela Orlandi all'interno delle mura del Vaticano, diventata strumento inconsapevole del terrorismo internazionale. Sono coinvolti ben sei Paesi (Francia, Bulgaria, Russia, Germania, Turchia, Polonia); un killer (Ali Agca, che oltre al Papa aveva tra gli altri obiettivi Bourguiba, Walesa, Dom Mintoff e Khomeini) che afferma di essere Gesù Cristo; un grande gruppo di spie (monsignori, cardinali ed anche guardie svizzere) che s'infiltrano nelle stanze del Papa; due giudici "bulgari" che sono ritenuti i due organizzatori del sequestro Orlandi. Ci sono anche un morto che in effetti non è morto (il presunto organizzatore dell'attentato al papa), due italiani trattati come spie dal governo bulgaro per ritorsione nei confronti del nostro, ma che spie non sono, un sindacalista incarcerato e scagionato soltanto vent'anni dopo.
Imposimato ha seguito, come giudice istruttore del Tribunale di Roma, l'inchiesta sulla strage di via Fani e il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro. Si è occupato anche di lotta ai sequestri di persona, di terrorismo, di mafia e di camorra, oltre che dell'attentato al papa. Entrato in magistratura nel 1964, dopo un periodo trascorso a Milano va a Roma, dove segue le inchieste sui rapimenti ottenendo la liberazione di numerosi ostaggi, tra cui Giovanna Amati e Angelo Appolloni. Istruisce inoltre importanti processi, compreso quello a Michele Sindona. Sua, nel 1981, la prima sentenza-ordinanza contro la banda della Magliana.
Nel 1983 il fratello Francesco viene ucciso da Cosa nostra per una vendetta trasversale, il che lo costringe, per motivi di sicurezza, a lasciare l'Italia alla volta di Strasburgo, dove viene designato rappresentante italiano in seno all'Unione europea per il contrasto al terrorismo internazionale. A partire dal 1987 – per tre legislature – viene eletto al Parlamento come indipendente di sinistra e fa parte della Commissione antimafia. Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo, sulla dissociazione. Dopo il rientro in magistratura, è stato giudice della corte di Cassazione, dove ha raggiunto il grado di presidente onorario aggiunto. È sta to presidente della Trio (Transplant Recipient International Organization) ed è direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla criminalità organizzata in Italia. Con Sandro Provvisionato e Giuseppe Pisauro ha scritto il libro Corruzione ad alta velocità (Koinè 1999). È autore, per la stessa casa editrice, anche di Terrorismo internazionale (2002), Vatican un affare di Stato (2003) e La grande menzogna (2006), sugli attentati dell'11 settembre 2001. In Francia è uscito Un juge en Italie (Éditions de Fallois 2000).
Il volume che viene presentato racconta di una serie di casi giudiziari che coinvolgono varie importanti vicende del recente passato italiano. L'ex magistrato Ferdinando Imposimato, nel libro-intervista "Attentato al Papa" racconta al giornalista Sandro Provvisionato (con cui ha già pubblicato nel 2008 "Doveva morire", inchiesta sul caso Moro) la sua teoria sull'attentato contro Papa Giovanni Paolo II, avvenuto a Roma il 13 maggio 1981. Imposimato ha seguito la vicenda soltanto indirettamente a Roma collaborando con i magistrati Priore e Martella, e dopo essere andato in pensione ha continuato ad indagare personalmente anche per l'amicizia con la famiglia Orlandi, di cui è diventato rappresentante legale.
La vicenda è molto più complessa di ciò che appariva inizialmente, e coinvolge anche il caso del rapimento nel 1983 della diciassettenne Emanuela Orlandi all'interno delle mura del Vaticano, diventata strumento inconsapevole del terrorismo internazionale. Sono coinvolti ben sei Paesi (Francia, Bulgaria, Russia, Germania, Turchia, Polonia); un killer (Ali Agca, che oltre al Papa aveva tra gli altri obiettivi Bourguiba, Walesa, Dom Mintoff e Khomeini) che afferma di essere Gesù Cristo; un grande gruppo di spie (monsignori, cardinali ed anche guardie svizzere) che s'infiltrano nelle stanze del Papa; due giudici "bulgari" che sono ritenuti i due organizzatori del sequestro Orlandi. Ci sono anche un morto che in effetti non è morto (il presunto organizzatore dell'attentato al papa), due italiani trattati come spie dal governo bulgaro per ritorsione nei confronti del nostro, ma che spie non sono, un sindacalista incarcerato e scagionato soltanto vent'anni dopo.
Imposimato ha seguito, come giudice istruttore del Tribunale di Roma, l'inchiesta sulla strage di via Fani e il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro. Si è occupato anche di lotta ai sequestri di persona, di terrorismo, di mafia e di camorra, oltre che dell'attentato al papa. Entrato in magistratura nel 1964, dopo un periodo trascorso a Milano va a Roma, dove segue le inchieste sui rapimenti ottenendo la liberazione di numerosi ostaggi, tra cui Giovanna Amati e Angelo Appolloni. Istruisce inoltre importanti processi, compreso quello a Michele Sindona. Sua, nel 1981, la prima sentenza-ordinanza contro la banda della Magliana.
Nel 1983 il fratello Francesco viene ucciso da Cosa nostra per una vendetta trasversale, il che lo costringe, per motivi di sicurezza, a lasciare l'Italia alla volta di Strasburgo, dove viene designato rappresentante italiano in seno all'Unione europea per il contrasto al terrorismo internazionale. A partire dal 1987 – per tre legislature – viene eletto al Parlamento come indipendente di sinistra e fa parte della Commissione antimafia. Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul terrorismo, sulla dissociazione. Dopo il rientro in magistratura, è stato giudice della corte di Cassazione, dove ha raggiunto il grado di presidente onorario aggiunto. È sta to presidente della Trio (Transplant Recipient International Organization) ed è direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla criminalità organizzata in Italia. Con Sandro Provvisionato e Giuseppe Pisauro ha scritto il libro Corruzione ad alta velocità (Koinè 1999). È autore, per la stessa casa editrice, anche di Terrorismo internazionale (2002), Vatican un affare di Stato (2003) e La grande menzogna (2006), sugli attentati dell'11 settembre 2001. In Francia è uscito Un juge en Italie (Éditions de Fallois 2000).